Prosegue con un doppio appuntamento di straordinaria suggestione, promosso in partnership con il Festival Novecento di Milano, la 31^ edizione del Festival di Internazionale di Musica Sacra: domenica 20 e domenica 27 novembre, con inizio alle 11 nell’Auditorium Zanussi del Centro Casa dello Studente di Pordenone (via Concordia 7), sarà proposta l’esecuzione integrale del monumentale ciclo pianistico di Messiaen, gli “Sguardi al Bambin Gesù”, un recital pianistico spettacolare, ripartito in due matinée che giungeranno a conclusione proprio nella prima domenica di Avvento dell’anno, segnando così il conto alla rovescia per la Natività 2022. Il poderoso ciclo di Olivier Messiaen, Vingt regards sur l’enfant Jésus, fu composto nel 1944, e a Pordenone vedrà impegnato nell’esecuzione integrale il pianista Alfonso Alberti. Le musiche saranno scandite anche dalla lettura di testi ogirinali del drammaturgo Luca Scarlini, per l’occasione voce recitante. L’evento è promosso da Presenza e Cultura con il Centro Iniziative Culturali Pordenone e la Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone, per la direzione artistica dei Maestri Franco Calabretto e Eddi De Nadai. L’ingresso è previsto con biglietto di €5, informazioni su www.musicapordenone.it
Un colossale affresco di due ore e mezzo, con l’impronta autentica della «lingua» di Messiaen: i «Vingt Regards sur l’Enfant Jesus» esprimono la sontuosa ricchezza delle immagini sonore del compositore, imparentadonsi con i grandi cicli mistico-paesaggistici di Liszt (le «Harmonies poétiques et religieuses» e le tre raccolte delle «Années de pèlerinage»), o di Albeniz («Iberia). Messiaen allaccia in stretta simbiosi i fenomeni del suono e della visione “pittografica”, proseguendo nella direzione aperta dai romantici e portata avanti dagli impressionisti, da Skryabin e dal movimento del «Blaue Reiter». Nei «Regards» il materiale musicale viene declinato in una tecnica compositiva sapiente e disciplinata, capace dei più sbalorditivi virtuosismi formali, contrappuntistici, ritmici. La metrica sfugge alla canonica divisione in parti eguali della battuta (la «musique amesurée» di cui parla Messiaen), attraverso l’impiego del cosiddetto «valore aggiunto», un valore minimo, asimmetrico.
Il pianista Alfonso Alberti (in foto di copertina), classe 1976. svolge un’intensa attività in Europa e negli Stati Uniti. Alfonso Alberti suona (il pianoforte) e scrive (libri sulla musica). Sua grande passione è la musica d’oggi, nella convinzione che essa sia un’opportunità formidabile per capire il tempo che ci troviamo a vivere, e noi stessi che viviamo in questo tempo. I suoi programmi da recital amano tessere rapporti fra le diverse epoche, con l’intento di mostrare l’unità del percorso storico musicale. Ha suonato in luoghi come il Konzerthaus di Vienna, il LACMA di Los Angeles, la Sala Verdi del Conservatorio di Milano, la Cappella Paolina del Quirinale, il Teatro Bibiena di Mantova, la Tonhalle di Düsseldorf; fra i direttori con cui ha collaborato vi sono Tito Ceccherini, Gustav Kuhn, Yoichi Sugiyama, Arturo Tamayo, Pierre-André Valade. Ha pubblicato più di venti dischi solistici e cameristici, ultimo fra questi il cd per piano-forte e orchestra Giorgio Gaslini – Murales Promenade, edito da Stradivarius (Orchestra Haydn di Bolzano e Trento, direttore Yoichi Sugiyama). Per la stessa etichetta, il cd col Concerto per pianoforte e orchestra di Goffredo Petrassi (Orchestra della RAI, direttore Arturo Tamayo) ha vinto il Premio della critica come miglior disco 2012 in Italia. Un’intesa musicale e umana particolarmente significativa lo ha legato a Giorgio Gaslini, che gli ha dedicato i suoi ultimi brani per pianoforte e il Concerto per pianoforte e orchestra. Fra i suoi libri: La rosa è senza perché. Niccolò Castiglioni, 1966-1996 (LIM), Vladimir Horowitz (L’Epos) e Le sonate di Claude Debussy (LIM). Alfonso Alberti ama il genere del concerto dialogato, in cui presentare al pubblico i caratteri mutevolissimi del repertorio pianistico e offrire chiavi di lettura sempre nuove. Il suo ideale è un ascolto consapevole che si addentri sempre più a fondo nei significati della musica e nei suoi labirinti. Nel 2010 il canale televisivo Sky Classica gli ha dedicato un documentario per la serie Notevoli. Dal 2017 è uno dei conduttori delle Lezioni di musica di Radio3. Di questo stesso anno è la sua prima raccolta di poesie, Due, volume a quattro mani con Gianni Bombaci per l’editore Il Raccolto. Del 2019 è una plaquette con cinque sue poesie e tempere originali di Adalberto Borioli. Luca Scarlini, scrittore, drammaturgo per teatri e musica, narratore, performance artist, è uno storyteller dell’arte, e collabora con numerosi musei. Insegna tecniche narrative presso la Scuola Holden di Torino, IED e ha collaborato con numerose istituzioni teatrali italiane e europee, tra cui il National Theatre di Londra, la compagnia Lod a Ghent, il Festival Opera XXI a Anversa, La Batie e il theatre amstramgram a Ginevra, lavorando in varie occasioni su temi di storia della scenografia. Già docente di storia della scenografia a Brera, insegna tecniche di narrazione dell’arte per il Master di Ca Foscari. Ha all’attivo una vasta attività come storyteller in solo e a fianco di musicisti, danzatori e attori, in teatri, musei e luoghi storici, lavorando tra l’altro con Martin Bauer, Monica Benvenuti, Sylvano Bussotti, Nora Chipaumire, Luisa Cortesi, Massimiliano Damerini, Francesca Della Monica, Francesco Dillon, Ane Lan, NicoNote, Pierluigi Piran, Elisabetta Pozzi, Francesca Tirale, Emanuele Torquati, Luca Veggetti, Ensemble Cremona Antiqua, Ensemble Vox Latina, Francesca Benetti, Riccardo Favero, Alessandro Commellato. Ha curato mostre sulla relazione tra arte, musica, teatro e moda. Tra i suoi libri recenti, spesso dedicati a temi d’arte, sono da segnalare Lustrini per il regno dei cieli (Bollati Boringhieri), Sacre sfilate (Guanda), dedicato alla moda in Vaticano, Un paese in ginocchio (Guanda), La sindrome di Michael Jackson (Bompiani), Andy Warhol superstar (Johan and Levi), Siviero contro Hitler (Skira), Memorie di un’opera d’arte (Skira), Ziggy Stardust. La vera natura dei sogni (Add), Bianco tenebra. Serpotta di notte e di giorno (Sellerio), Teatri d’amore (Nottetempo), L’ultima regina di Firenze (Bompiani), Le vacanze dell’arte (Pacini), L’uccello del paradiso (Fandango), Rinascimento Babilonia (Marsilio).
La 31^ edizione del Festival di Internazionale di Musica Sacra, in cartellone fino al 17 dicembre, è realizzata con il sostegno del MIC-Ministero della Cultura, dell’Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia, di Promoturismo Fvg, del Comune di Pordenone e di Fondazione Friuli. Inserito stabilmente nel circuito Italiafestival – la rete nazionale Agis dei più importanti festival italiani – il Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone è sostenuto da Fondazione Friuli, Bcc Pordenonese Monsile, Electrolux e DForm, e si svolge in partnership con Fondazione Concordia Sette e la Diocesi Concordia Pordenone.