Il volto simbolo della lotta all’illegalità oggi lunedì 18 settembre è intervenuto all’Auditorium parrocchiale davanti a 100 ragazzi e ragazze della Scuola Media “Marco Polo” e ad altre sei classi collegate in streaming.
Un gruppo di studenti delle classi terze dello scorso anno hanno proposto un’emozionante testimonianza legata al percorso “La scuola al centro: una comunità che educa”, che l’Assessorato alla cultura, istruzione e legalità promuove da tre anni.
Il presidio di Libera che ha visto la luce stamattina a Silea è il terzo attivo in provincia di Treviso, dopo quelli di Preganziol e Castelfranco Veneto.
Silea, 18.09.2023. Silea oggi lunedì 18 settembre ha accoltoDon Luigi Ciotti, presidente di Libera, per un appuntamento straordinario,promossodall’Amministrazione Comunale, dall’Istituto Comprensivo di Silea, da Avviso Pubblico e dal nascente presidio territoriale di Libera, pensato per ripotare l’attenzione sul tema quanto mai attuale dell’impegno della società civile nel contrasto all’illegalità; emblema e instancabile vocedella lotta a tutte le mafie, Don Ciotti ha offerto ai cittadini la propria testimonianza, forte di oltre trent’anni di esperienza, e l’opportunità di confrontarsi sulla percezione e sulla realtà delle infiltrazioni mafiose.
Erano presenti 100 studenti della Scuola Media “Marco Polo” di Silea (parte di una gremita platea di circa 350 persone) e altre sei classi hanno seguito l’incontro in streaming.
Ha aperto i lavoriil sindaco di Silea, Rossella Cendron, ringraziando Don Ciotti per la sua presenza: “Il patto di presidio per Silea non potrebbe nascere sotto un auspicio migliore: la sua presenza, Don Luigi. Lei testimonia con lavita le sue lotte e i suoi valori, che porta tra la gente perché è “un prete di strada”. Le strade che percorrere ogni giorno l’hanno portata a Silea, in un Veneto così bello, ricco di storia e dall’economia fiorente, che non possiamo però pensare indenne da infiltrazioni mafiose. Basta ripercorrere i fatti di cronaca e i titoli dei giornali degli ultimi giorni. È necessario, anche qui, abbandonare l’atteggiamento che descrive bene un nostro modo di dire, del “mi no vao combatar”, per sostituirlo con l’assunzione di responsabilità ben rappresentata dall’espressione inglese “I care”, tutti insieme come cittadini attivi”.
Al suo fiancosono intervenuti Piermario Fop, co-referente di Libera Veneto e Chiara Vecchio, referente provinciale di Libera Treviso,e Paolo Galeano, referente regionale di Avviso Pubblico,offrendo una panoramica aggiornata della situazione regionale e provinciale: in particolare, Chiara Vecchio ha sottolineato che il presidio di Libera di Silea rappresenta il terzo presidio attivo in provincia di Treviso, aggiungendosi a quelli di Preganziol e Castelfranco Veneto.
La parola è dunque passata adAngela Trevisin, assessore alla cultura e all’istruzione e con delega alla legalitàdel Comune di Silea, e Maria Pia Davanzo, dirigente dell’Istituto Comprensivo di Silea, per raccontare il lavoro svolto insieme, il valore dell’educazione ai valori del rispetto del diritto e della giustizia.
“Siamo molto orgogliosi della nascita del presidio di Libera – ha sottolineato Angela Trevisin–e il fatto che ancora una volta l’Istituto comprensivo di Silea sia un forte alleato dell’Amministrazione comunale offre buona speranza perché il presidio diventi presto riconosciuto e aperto alla comunità. Questa iniziativa si aggiunge e rafforza l’impegno condiviso di Amministrazione comunale e Istituto comprensivo: infatti da tre anni, per un mese l’anno, con la rassegna “La scuola al centro: una comunità che educa”,promossa dall’Assessorato alla cultura, istruzione e legalità, si vuole spiegare ai ragazzi e ragazze che legalità e giustizia non sono concetti retorici, ma valori che devono far parte della vita di ciascuno di noi”.
“La scuola – ha aggiuntoMaria Pia Davanzo– ricopre un ruolo fondamentale nello sviluppo dei percorsi di cittadinanza attiva ed è il primo presidio di legalità per i bambini e ragazzi. Dopo la pandemia, quando è stato possibile riprendere i viaggi di istruzione, abbiamo voluto inserire queste esperienze nella cornice della legalità: abbiamo visitato con gli studenti i luoghi d’Italia che testimoniano l’importanza, la difficoltà, il sacrificio che la lotta per la giustiziaimplica e abbiamo restituito alla cittadinanza il valore di queste esperienze con una serata dedicata, da cui è tratto l’assaggio che i ragazzi oggi hanno proposto”.
“Quando a scuola – ha esordito Don Luigi Ciotti, rivolgendosi alla giovane platea – i vostri insegnanti vi aiutano, costruiscono percorsi e vi offrono occasioni di relazione, vi prego, pensate che non lo fanno solo per professione ma perché dentro di loro c’è una vocazione: vi vogliono bene, è per questo che si impegnano per voi. E imparate a distinguere tra educatori e seduttori, se i primi sono per voi un’opportunità, quest’ultimi rappresentano un pericolo”. Aggiungendo poi: “Sono importanti le parole del procuratore capo di Venezia Bruno Cherchi, che misurando le parole parla di “presenza radicata di criminalità organizzata in ogni settore imprenditoriale” e di “mancata presa di coscienza reale della società civile”. Le mafie in Italia sono più forti di 30 anni fa: oggi ci sono meno sangue, meno stragi, ma la mafia è ovunque. La logica mafiosa in Veneto, la mia regione, non è un tuttavia un fenomeno nuovo: quando, come è avvenuto per la diga del Vajont, prevalgono il potere economico e i compromessi allora è mafia”.
A conclusione della mattinata Libera Sileaha presentato il Patto di presidio di Sileache,come primo impegno sul territorio, è chiamato a costituirsi formalmente e identificare il nomedi una fra le vittime delle mafie, alla quale intitolare la sezione.