DRINK: THE ONION BLUES
BARTENDER: Massimo Macrì, de I Maestri del Cocktail
INGREDIENTI:
4,5 cl Jim Beam bourbon
2,5 cl Amaro di Angostura
1,5 cl succo di limone
2 cl sciroppo di more
1 spoon di glassa di cipolla ‘Lady Tropea’
Fill di Scortese Ginger Beer
Float Up di Gocce Imperiali
Bicchiere: Tiki
Garnish: ciuffo di menta e vaporizzazione di ‘Onion Dots’, spray alla cipolla rossa di Tropea
PREPARAZIONE:
Versare il bourbon Jim Beam e tutti gli ingredienti in uno shaker, aggiungere ghiaccio in abbondanza, shakerare e filtrare in un bicchiere Tiki. Aggiungere ghiaccio a cubi, riempire con la Scortese Ginger Beer, colmare con ghiaccio tritato su cui versare le Gocce Imperiali. Decorare con un ciuffo di menta e una vaporizzazione di ‘Onion Dots’, spray alla cipolla rossa di Tropea.
IL DRINK:
The Onion Blues è un cocktail dedicato all’anima profonda dell’America, cantata dalla musica blues. Un genere musicale che affonda le radici in quella parte del Paese che ci ha regalato capolavori della letteratura, che hanno attinto da un terreno fertile, ma ricco di disuguaglianze e ingiustizie sociali. E’ un drink che strizza l’occhio alla miscelazione caraibica Tiki, giocando con il più classico degli spirits americani, il bourbon whiskey del Kentucky Jim Beam e un ingrediente inusuale come la cipolla rossa di Tropea. Invecchiato per almeno 4 anni, come da tradizione, il Jim Beam, distribuito in Italia da Stock Spirits, nasce dalla distillazione a bassa temperatura di un mix di cereali: granoturco, segale e orzo riempiono l’aroma dolce che svela sentori di vaniglia e fieno falciato, frutta secca, miele ed erbe aromatiche. Il blues è sicuramente un genere che ha segnato la musica a partire dalla seconda metà del Ventesimo Secolo. In quel periodo si era già diffusa, sempre negli States, la nuova miscelazione Tiki. In entrambi i casi si scopre un punto di rottura col passato. Da qui nasce il drink ispirato al blues, con un vestito caraibico e un dettaglio prezioso legato alla ‘rossa’ di Tropea. The Onion Blues nasce infatti con l’intento di riunire tradizioni lontane, che normalmente non avrebbero nulla in comune. E’ la forza del bar, che ha questa capacità di compiere dei viaggi, pur rimanendo fermi. ‘Esattamente come il blues‘, sottolinea Massimo Macrì della crew de I Maestri del Cocktail, che ha ideato questo cocktail in occasione del Tropea Blues Festival.