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È tempo di bilanci per la Doc Lugana: l’annata 2024 si è dimostrata sfidante in vigna, ma ha confermato la solidità della filiera sul mercato

DiRedazione

Feb 8, 2025

Un anno intenso per la Denominazione, che si è rivelata unita e pronta ad affrontare le criticità, di un’annata caratterizzata dalla scarsità di prodotto della vendemmia 2023, trasformandole in opportunità.

Peschiera del Garda, febbraio 2025_ Il Consorzio Tutela Lugana Doc presenta il report annuale relativo all’annata 2024, un documento che analizza con trasparenza e precisione i dati di produzione e i principali indicatori di valore della filiera. Nonostante le sfide legate ai fenomeni atmosferici del 2023,la Denominazione si conferma in salute e ben posizionata sia sul mercato nazionale che internazionale.

Produzione: un calo gestito con rigore


La vendemmia 2023 ha registrato una riduzione della produzione di uva pari al 30% a causa di straordinari eventi grandinigeni. Sul fronte del prodotto imbottigliato, nel 2024 è stato registrato un calo, modulato dalle aziende, del 22% rispetto all’anno precedente, per un totale di 21 milioni di bottiglie, contro i 28 milioni del 2023.

Grazie a una gestione ottimale delle giacenze di cantina, comprese quelle relative alle vendemmie precedenti, e a una distribuzione commerciale calibrata, le aziende del Lugana sono riuscite a mantenere un buon equilibrio di mercato, garantendo continuità alla clientela, soddisfacendo i propri clienti e preservando il posizionamento del brand.

L’annata ha evidenziato la solidità della filiera, la sua serietà e coerenza nella gestione della limitata disponibilità della vendemmia 2023” afferma il Presidente del Consorzio Tutela Lugana DOC Fabio Zenato. “In un contesto di scarsità, le aziende hanno adottato misure rigorose, come ad esempio le assegnazioni di prodotto ai diversi mercati, per garantire la continuità commerciale e preservare il valore della Denominazione, con una gestione che ha rafforzato la reputazione del Lugana nel mondo trade”.

Indicatori di valore: qualità e crescita

Mediante la strategia del Consorzio, che ha saputo valorizzare il territorio e le sue specificità, la Denominazione ha potuto consolidare il proprio valore, nonostante le incertezze produttive. In particolare, i dati mostrano come l’incremento di valore si traduca concretamente in un aumento del prezzo del vino e delle uve.

Il prezzo medio delle bottiglie al supermercato ha superato i 9 € ciascuna, con un aumento del 9% rispetto all’anno precedente, ponendo il Lugana in una posizione di vertice tra i bianchi DOC italiani (dato IRI). Questa solidità nel valore del prodotto si riflette anche nel mercato del vino sfuso, dove il prezzo medio si è stabilizzato a 4,30 € al litro per la vendemmia 2024.

Anche il prezzo delle uve ha seguito un trend positivo, con una media consolidata tra 2 € e 2,30 € al kg. Questo dato dimostra quanto i viticoltori siano riusciti ad ottenere un giusto ritorno per il proprio lavoro, senza risentire degli squilibri produttivi.

Questi due indicatori (prezzo al litro del vino sfuso e delle uve) forniti dalla Borsa Merci – Camera di Commercio di Verona, confermano l’efficacia delle azioni adottate dal Consorzio per aumentare il valore del prodotto a tutti i livelli della filiera.


Prospettive 2025: promozione e internazionalizzazione

Nonostante la contingenza del mercato, il Consorzio di Tutela Lugana Doc è pronto a sviluppare ulteriormente la propria presenza a livello internazionale, attraverso la partecipazione ad importanti manifestazioni come Wine Paris, Prowein e Vinitaly. Gli appuntamenti, rispettivamente a Parigi, Düsseldorf e Verona, sono un’occasione unica per divulgare valori come autenticità e territorialità della Denominazione agli operatori internazionali.

A tal proposito, Edoardo Peduto, Direttore del Consorzio Tutela Lugana Doc, sottolinea l’importanza dell’internazionalizzazione per il futuro della Denominazione: “Il nostro obiettivo è consolidare la presenza nei mercati DACH (Germania, Austria e Svizzera), che sono da sempre tra i più ricettivi per il nostro vino. Guardiamo anche con grande interesse a mercati come il Regno Unito e gli Stati Uniti, dove il nostro impegno è quello di sviluppare una maggiore visibilità e una distribuzione più capillare. L’internazionalizzazione è fondamentale per il futuro del Lugana, e questi eventi sono il palcoscenico perfetto per far conoscere la qualità e l’unicità della Doc in nuove e promettenti realtà”.

Il Lugana si conferma quindi una denominazione in piena salute, in grado di affrontare con rigore e lungimiranza le sfide del settore vitivinicolo. Questo dimostra non solo la solidità del territorio, ma anche la capacità del Consorzio e delle aziende socie di mantenere alta la qualità del prodotto e soddisfare la crescente domanda, sia sul mercato domestico che internazionale.

Consorzio Lugana Doc

Il Lugana DOC nasce dalle colline che circondano il Lago di Garda, dove il terreno argilloso e il clima mite favoriscono la coltivazione della Turbiana, uva autoctona che dà vita a vini freschi, eleganti e longevi. La denominazione, riconosciuta nel 1967 e regolamentata dal Consorzio dal 1990, copre oggi 2.600 ettari con 214 produttori, esportando oltre il 60% della sua produzione in 65 paesi. Il Lugana si distingue per la sua varietà di espressioni, che spaziano da fresche e giovani versioni a complesse riserve. Il Consorzio promuove anche pratiche di sostenibilità e un crescente turismo enologico, con esperienze immersiva nelle cantine e percorsi enoturistici certificati. Il territorio del Lugana, ricco di storia e bellezza, è una destinazione ideale per gli appassionati di vino, cultura e benessere.

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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