Tre maestosi bagolari (Celsis australis) che si trovano nel Piazzale Martiri per la Libertà d’Italia (Piazzale della stazione ferroviaria) a Gorizia, segnati con un”bollino” rosso, secondo un’ordinanza del vicecomandante P.O. della Polizia Locale, Dott. Paolo Paesini, sono stati abbattuti oggi 20 maggio 2024. Gli alberi sembravano godere di ottima salute e non riusciamo a capire in che cosa consistano i “lavori di manutenzione di fabbricati ferroviari e aree esterne a servizio dell’esercizio ferroviario” che hanno indotto le autorità ferroviarie a chiedere il loro abbattimento e le autorità comunali a concedere il nulla osta.
Ricordiamo che gli alberi, soprattutto se di notevoli dimensioni, come i tre bagolari della stazione, svolgono un importante ruolo a livello ecosistemico (assorbono gas climalteranti e polveri sottili e contribuiscono a mitigare le ondate di calore) e il loro valore può anche venir calcolato in termini monetari.
Ci chiediamo se l’autorità che ha avvertito la necessità di far eseguire i suddetti lavori (Comune o RFI?), nell’affidare l’incarico della loro progettazione, abbia fatto presente ai progettisti la necessità di salvaguardare il più possibile l’ingente patrimonio vegetale esistente sul piazzale.
Quali sono le motivazioni addotte per abbattere tre bagolari (su dieci?) della fila di fronte alla stazione, che nel corso degli anni ha conseguito un proprio equilibrio, che viene ora compromesso dall’eliminazione dei tre esemplari condannati? Quali sono le giustificazioni per alienare un patrimonio di tutti?
È prevista una “compensazione” della massa vegetale asportata con la messa a dimora di altri alberi, anche se questa richiede moltissimi anni per veder realizzati i propri effetti?
Si è fatto un sondaggio per ottenere il parere degli abitanti dell’area e dei numerosi utenti dei mezzi di trasporto pubblico (treni e autobus) che passano per il Piazzale circa l’abbattimento dei bagolari?
Durante i lavori di restyling, come si prevede di salvaguardare gli alberi non destinati ad essere abbattuti? Esistono delle norme precise in materia e auspichiamo che la ditta incaricata dei lavori ne sia edotta e le rispetti integralmente.
Purtroppo questo caso va ad aggiungersi agli abbattimenti di alberi già segnalati negli anni da Legambiente Gorizia APS: olmi siberiani in via dei Cordaioli, ippocastani in piazzetta Bernardelli, pini domestici in via Caduti di Nasiriyah, cedri del Libano in parco Basaglia e nell’ambito dell’ex caserma di via Duca d’Aosta, per non parlare dei platani dei Giardini (erano proprio così malati da non poter tentare di salvarli?), della vegetazione nella valletta del Corno e del parco di villa Coronini.
A quando un regolamento del verde urbano che metta un po’ d’ordine in questa materia che, alla luce dell’evidente crisi climatica, diventa ogni giorno più rilevante per il benessere degli abitanti della “città dei giardini”, pubblici e privati?
Come si prevede di salvaguardare la ricca e varia flora circondante l’ex ospedale civile, se mai si dovesse procedere con il progetto di demolizione dell’attuale struttura per erigere delle scuole? Se alcune piante presenti nell’area dovessero risultare ammalate, si potrebbero comunque curare e tentare di salvarle.