MERCOLEDI’ 23 GENNAIO, IN SALA TARTINI, RIFLETTORI SUL DUO PIANISTICO “EN BLANC ET NOIR”, MATTEO DI BELLA E LORENZO RITACCO, PER UN EXCURSUS ATTRAVERSO LE TRACCE E INFLUENZE FOLKLORISTICHE SULLE PARTITURE CLASSICHE E “COLTE”: UN VIAGGIO DA GERSWIN A RACHMANINOFF, PER CHIUDERE CON LE VARIAZIONI DI WITOLD LUTOSLAWSKI SUL CAPRICCIO N.° 24 DI NICCOLO’ PAGANINI, UN TEMA ENTRATO NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO.
TRIESTE – La musica dal vivo riparte al Conservatorio Tartini di Trieste con il cartellone dei “Concerti” in apertura del nuovo anno: fino al 30 marzo 2022 sono in programma dieci serate concerto, fra produzioni e ospitalità musicali, come sempre di scena a Trieste nella Sala Tartini, fiore all’occhiello della sede del Conservatorio(via Ghega 12), proposte con inizio alle 20.30 a fruizione gratuita per tutti i possessori di super Green Pass, con la massima attenzione per la sicurezza e le norme sanitarie. “Dove le parole non arrivano, parla la musica” affermava Ludwig van Beethoven: e in momento ancora delicato per la recrudescenza pandemica, la musica dei Concerti del Tartini, curati dal responsabile di produzione Andrea Amendola con il direttore del Conservatorio Sandro Torlontano, propone al pubblico cittadino nuovi viaggi attraverso grandi pagine e fascinose atmosfere musicali. Dal camerismo al jazz, dal Duo pianistico all’organo, dal Quartetto d’Archi al Duo d’Arpe, dal folklore nella musica colta alle contaminazioni per sonorita’ elettroniche, tante saranno le traiettorie in cartellone: prenotazione obbligatoria, fino ad esaurimento posti, al tel. 040 6724911. Info e dettagli www.conts.it
Dopo il concerto inaugurale affidato al Trio Estroso, il cartellone dei Concerti prosegue mercoledì 19 gennaio, alle 20.30 in Sala Tartini con il Duo Pianistico En Blanc Et Noir, al secolo i giovani musicisti Matteo Di Bella e Lorenzo Ritacco, impegnati in un focus sul “Folklore” nell’ispirazione musicale colta. Il programma spazierà da Gerswin a Rachmaninoff, per chiudere con le variazioni di Witold Lutoslawski sul Capriccio n.° 24 di Niccolo’ Paganini, un tema entrato nell’immaginario collettivo. Un tempo di samba e uno standard jazz, il canto blues dei lavoratori in Carolina e l’impetuosità di un canto popolare russo declinato in variazioni leggiadre e maestose: tanti i colori e gli incroci fra ispirazione alta ed emozione “pop” nella musica, come dimostreranno i due giovani pianisti, entrambi classe 2001, diplomati al Conservatorio Tartini nella classe di Luca Trabucco. Il Duo pianistico En Blanc Et Noir si è formato nel 2017 in seno al Conservatorio di Udine, allora frequentato dai due. Viene riconosciuto l’anno seguente al Premio Nazionale delle Arti tra i migliori gruppi cameristici a livello nazionale. Amici di lunga data, i due musicisti intraprendono questo progetto per riportare in voga il repertorio per due pianoforti variando dalla musica di Mozart fino alla contemporaneita, con particolare attenzione per la ricerca nel Novecento di correnti e generi spesso considerati di secondaria importanza.
Il cartellone dei Concerti 2022 proseguirà martedì 25 gennaio con il Paul Klee 4tet, ovvero Alessandro Fagiuoli e Stefano Antonello al violino, Andrea Amendola viola e Luca Paccagnella violoncello: si preannuncia una serata concerto emozionante, ideate e proposta in occasione della Giornata della Memoria 2022 su musiche di David Chaillou, George Crumb e su partitura di Steve Reich, premio Pulitzer per la musica con il suo “Double Sextet”, corredata dalle immagini video di Francesco Lopergolo. Mercoledì 2 febbraio spazio al Penta Trio, con Francesco Vattovaz batteria, Riccardo Pitacco pianoforte e Gabrile de Leporini chitarra jazz: un concerto intessuto nelle sonorità jazz di autori del calibro di Mingus, Kern e Metheny e arricchito da composizioni originali, a cura della classe di musica d’insieme jazz del Conservatorio Tartini. Mercoledì 9 febbraio riflettori su una produzione di elegante innovatività: il concerto dei pianisti Luca Chiandotto e Maria Iaiza, su un filo rosso che parte da Feldman e Crumb per arrivare a Ravel, si arricchirà infatti del live electronics a cura di Giorgio Klauer e Paolo Pachini, con processi di “amplificazione” del suono applicati anche alle partiture storiche per alimentare originali architetture sonore. Si prosegue, mercoledì 16 febbraio, “In viaggio con Dante tra classicismo e romanticismo” con il piano recital di Elisa Milo in un programma dedicato a musiche di Ludwig van Beethoven, Claude Debussy e di Franz Liszt, con la Sonata ”Dopo una lettura di Dante”, sintesi tra classicismo beethoveniano e spirito romantico. Mercoledì 23 febbraio il Quartetto Canadase – Alberto Forti clarinetto, Giovanna Mastella sax alto e tenore, Manuel Chiappin flauto e Marin Komadina sax baritone – ci guiderà attraverso “Un viaggio In transatlantico, dalle Barbados a San Pietroburgo” su musiche di Gaulin, Wolfe, Bozza e Rubtsov. Esempio eccellente di formazione per strumenti a fiato generata nel Corso di Musica d’insieme del Conservatorio Tartini, il Quartetto spazia da una scrittura più tradizionale a quella contemporanea. Il testimone passerà, mercoledì 9 marzo, al Duo Harps Fusion (in foto di copertina) composto dalle arpiste Nicoletta Sanzin e Parizia Tassini, titolari della cattedra di arpa nei Conservatori di Trieste e Udine, di grande esperienza internazionale. Per il concerto in Sala Tartini hanno messo a punto un repertorio che potrà insieme incuriosire e affascinare l’ascoltatore, in una costante ricerca timbrico-sonora, con brani poco frequentati dello spagnolo Pedro Jose Blanco è un fleur del compositore Giuseppe Alessandrini, nel quale le due arpe dialogheranno senza sosta. Penultimo concerto mercoledì 23 marzo con il noto organista, Matthias Dreißig, originario della città di provenienza della famiglia Bach, Erfurt. Nel programma si alterneranno pagine di Bartholdy, Buxtehude, Bach, Machá, Pachelbel e Ritter. Gran finale, mercoledì 30 marzo, con “Mèlos”, il piano recital del talentuoso Andrea Furlan che ci restituirà una “vocalità” strumentale attraverso l’op. 62 di Fryderyk Chopin, che è riuscito a catturare l’essenza del canto notturno tipico del sentire romantico, di Franz Liszt, con le due Polacche S.223, di Aleksandr Skrjabin con la Sesta sonata per pianoforte op. 62 di rarissima esecuzione, e di Béla Bartók, con la Sonata per pianoforte che unisce melodia, maestosità e tradizione popolare.