In occasione della Settimana Nazionale della Dislessia, 2 – 8 ottobre 2023
Filippo Barbera
DISLESSIA. COSA FARE E NON
GUIDA RAPIDA PER INSEGNANTI
Le 14 difficoltà e i bisogni da riconoscere a scuola
La dislessia, il più noto tra i Disturbi Specifici dell’Apprendimento, ostacola il normale processo di interpretazione dei segni grafici con cui si rappresentano per scritto le parole, in un individuo dotato di una normale intelligenza, senza problemi fisici e psicologici, che ha avuto adeguate opportunità di apprendimento.
Ma imparare con più difficoltà non significa non essere in grado di apprendere: lo dimostra con la sua testimonianza diretta di alunno con DSA Filippo Barbera, insegnante di scuola primaria specializzato in Psicopatologia dell’apprendimento e autore del nuovo volume della serie Erickson Cosa fare e non dedicato alla dislessia.
In 14 capitoli l’autore analizza i principali bisogni e le principali difficoltà che si riscontrano negli alunni e nelle alunne con dislessia nella fascia di età della scuola primaria (ma che possono essere osservati, con i dovuti adattamenti, anche negli studenti della scuola secondaria di primo grado): 14 punti per un “vademecum essenziale” di approccio alla dislessia adatto a insegnanti, genitori ed educatori in genere.
In occasione della Settimana nazionale della Dislessia 2023 (dal 2 all’8 ottobre), Erickson ne propone 7:
- Legge lentamente: stimolare la curiosità e il piacere per la lettura attraverso letture animate, attività in biblioteca, creazione di piccoli libri, ecc. Se esprime il desiderio di leggere, valorizzare l’impegno e porre attenzione che i compagni non lo prendano in giro.
- Non trova le parole: proporre esercizi di arricchimento lessicale come trovare sinonimi di parole o individuare la parola esatta o giochi di associazione in cui il bambino deve individuare parole simili o correlate. Fornire testi con frasi incomplete da riempire o presentare immagini da denominare.
- Dimentica le cose: incoraggiare l’uso di mappe, schemi, glossari e formulari. Proporre giochi di memoria, lavorare sugli aspetti motivazionali mirando a favorire un apprendimento significativo.
- Non sa gestire il tempo: proporre attività di misurazione con strumenti che permettano di evidenziare il più oggettivamente possibile la durata considerata, non omettere di insegnare a usare il diario scolastico nella convinzione che i bambini imparino a farlo in modo spontaneo o automatico.
- È disorganizzato: lavorare concretamente fin dai primi giorni di scuola su ordine e organizzazione, non delegare esclusivamente alla famiglia il compito di lavorare sull’organizzazione.
- Dice che la scuola è una noia: introdurre alcuni accorgimenti nella didattica che permettano al bambino di apprendere e sviluppare le proprie potenzialità, non colpevolizzare i genitori né partire dal presupposto che la dislessia sia una malattia da cui si può guarire: è una caratteristica della persona.
- Rinuncia in partenza: incoraggiare il ragazzo e lodarlo, trovando qualcosa in cui riesce bene. Non reputare «facilitazioni» gli strumenti compensativi e le misure dispensative.
Pagine: 112
Prezzo: 16,50€
In libreria: settembre 2023
*Filippo Barbera laureato in Formazione Primaria e Psicologia, è insegnante di scuola primaria specializzato in Psicopatologia dell’apprendimento e nel Metodo Montessori; è formatore per docenti di ogni ordine e grado, svolge attività di sensibilizzazione sui Disturbi Specifici di Apprendimento. È autore di Un’insolita compagna: la dislessia (Cleup, 2013), Con-pensare i DSA (Cleup 2014) e Ti insegno come io ho imparato (Erickson, 2020).