Festival Antichi Organi del Polesine 2022
Un patrimonio da scoprire ed ascoltare
EDIZIONE XIX
“La musica aiuta a non sentire dentro il silenzio che c’è fuori” (Johan Sebastian Bach)
4 concerti – 4 chiese – 4 organi – 4 comunità
A LOREO, APERTURA COL CALLIDO 239
Tripudio di colori col duo Matesic-Rondinone. Il pubblico canta Adeste fideles
LOREO (RO), 4 dicembre 2022 – Apertura con un tripudio di colori per il Festival Antichi organi del Polesine di Asolo Musica, Regione Veneto e Mic. Nella meravigliosa chiesa arcipretale di Santa Maria Assunta a Loreo, dalla facciata barocca di Baldassarre Longhena, sede di un prestigioso organo Callido opera 239 del 1787, ieri (sabato 3 dicembre) è andato in scena un brillante concerto con la soprano Antonella Rondinone e l’organista Wladimir Matesic. I due artisti hanno scatenato applausi fragorosi e fatto cantare il pubblico sull’Adeste fideles.
Luci abbassate per godere della proiezione su maxi schermo dell’immagine della cantoria dove i due artisti si esibivano, il pubblico è stato accompagnato in un volo sonoro, dai pinnacoli delle cattedrali barocche della Turingia, agli ordinati villaggi della Baviera, alla brulicante pianura Padano-veneta. Alternando brani per solo organo a combinazioni con la voce soprano, il concerto ha messo in massimo risalto le sonorità brillanti del Gaetano Callido, utilizzandone tutti i registri e le ance, pur restando in un programma musicale adatto ad un pubblico ampio. Con tocco sicuro Wladimir Matesic, concertista di esperienza, ha suonato brani di varie scuole e provenienze, da un Bach giovanile del Preludio alla corale Bwv 691, alla grandiosità di Isfried Kayser (1712-1770) all’ariosità di padre Theodor Grünberger (1756-1820), alla solennità vivace di Gaetano Valerj (1760-1822). La soprano Antonella Rondinone con la sua voce intensa, potente e melodiosa ha aggiunto il pathos delle preghiere più accorate esibendosi nelle Salve Regina di Gabriel Faurè e di Giacomo Puccini, ma anche in Ave verum corpus di Haydn e in una potente La vergine degli angeli di Giuseppe Verdi tratta dall’opera La forza del destino. Applausi fragorosi e scroscianti ad ogni stacco e sorpresa finale col pubblico chiamato a cantare insieme alla soprano il canto popolare natalizio “Adeste fideles” in segno di saluto.