UDINE – Fra le “sfide” indagate dalla 18^ edizione del festival vicino/lontano, in programma dall’11 al 15 maggio a Udine, ce n’è una che certamente coinvolge ogni essere umano, dal momento della sua nascita a quello estremo del suo passaggio sulla terra: come fare della propria vita un viaggio che, per dirla con Tiziano Terzani, «poter arrivare in fondo senza sentirsi impauriti o persi, ma soddisfatti». Proprio a questo interrogativo risponde il progetto editoriale avviato a fine 2020, dopo quasi un anno di sospensione pandemica, da Folco Terzani, figlio dell’autore fiorentino cui è dedicato il Premio Letterario internazionale che da 18 anni vicino/lontano promuove, insieme alla famiglia Terzani. In libreria da domani, giovedì 14 aprile, ecco quindi ”Fine/Inizio”, la riedizione essenziale (pagg 272 , €14,90) che TEA ha tratto dal libro di Tiziano Terzani “La fine è il mio inizio”, curata da Folco Terzani. Le parole di Tiziano Terzani, che sollecitato dalle domande del figlio raccontava la propria storia e la propria visione del mondo, dopo aver ispirato moltissime persone tornano oggi ridotte al loro nucleo universale e arricchite da tante immagini, perché nuovi lettori possano trovarvi riflessioni, insegnamenti e risposte per i tempi difficili che stiamo affrontando. ”Fine/Inizio” sarà uno degli eventi clou della giornata conclusiva di vicino/lontano 2022 dedicata al tema “Sfide”: appuntamento domenica 15 maggio alle 16.00 a Udine, nella Loggia del Lionello: con Folco Terzani dialogherà Álen Loreti, biografo ufficiale del giornalista e scrittore fiorentino e co-curatore di vicino/lontano 2022 con Paola Colombo e Franca Rigoni. Dopo una vita di viaggi, di giornalismo, di studio, di curiosità per l’altro e gli altri e di ricerca della verità, Tiziano Terzani così spiegava al figlio Folco: «una delle cose a cui tengo moltissimo è che tu capisca che quello che ho fatto io non è unico. Io non sono un’eccezione. Io questa vita me la sono inventata, e mica cento anni fa, ieri l’altro. Ognuno la può fare, ci vuole solo coraggio, determinazione, e un senso di sé che non sia quello piccino della carriera e dei soldi; che sia il senso che sei parte di questa cosa meravigliosa che è tutta qui attorno a noi. Vorrei che il mio messaggio fosse un inno alla diversità, alla possibilità di essere quello che vuoi. Capito? È possibile, è fattibile per tutti.» Cosa è fattibile? «Fare una vita. Una vera vita, una vita in cui sei tu. Una vita in cui ti riconosci». Ai lettori si schiude un dialogo intimo, spirituale e laico, che parla ai giovani conforza e fiducia, stimolando le idee che faranno il futuro. Parole chiare, leggere e profonde che arriveranno anche ai più piccoli, a chi si apre al mare della vita. Perché anche la voce di uno scrittore, esploratore del mondo e dell’umanità, può offrire il suo contributo come una carta nautica che aiuta a decifrare e fronteggiare i mari in tempesta.
La cinquina finalista del Premio Terzani 2022 è composta da Fabio Deotto per L’altro mondo. La vita in un pianeta che cambia (Bompiani), Erika Fatland per La vita in alto. Una stagione sull’Himalaya (Marsilio), Gulbahar Haitiwaji con Rozenn Morgat per Sopravvissuta a un gulag cinese. La prima testimonianza di una donna uigura (add editore), Colum McCann per Apeirogon (Feltrinelli) ed Ece Temelkuran per La fiducia e la dignità. Dieci scelte urgenti per un presente migliore (Bollati Boringhieri). La premiazione è in programma sabato 14 maggio (ore 21, Teatro Nuovo Giovanni da Udine), appuntamento centrale della 18^ edizione del Festival vicino/lontano.
Tiziano Terzani (Firenze, 1938 – Orsigna, 2004) ha vissuto per oltre trent’anni in Estremo Oriente, con la moglie Angela Staude e i figli Folco e Saskia, lavorando come giornalista per il settimanale tedesco Der Spiegel e collaborando successivamente con L’Espresso, la Repubblica e il Corriere della Sera. I suoi libri, pubblicati in Italia da Longanesi e tradotti in molte lingue, raccontano i grandi eventi storici di cui è stato testimone (dalla guerra in Vietnam all’11 Settembre) e la sua personale ricerca di verità. Ha raggiunto un pubblico vastissimo con Un indovino mi disse, Lettere contro la guerra, Un altro giro di giostra e La fine è il mio inizio.
Folco Terzani (New York, 1969) è cresciuto in Asia e ha studiato filosofia a Cambridge e cinema a New York. Ha girato documentari fra cui Il primo amore di Madre Teresa, dopo aver passato quasi un anno come volontario a Calcutta, e Twilight Men, sui suoi periodi con gli asceti indiani dell’Himalaya. In La fine è il mio inizio ha raccolto le sue ultime conversazioni con il padre Tiziano, scrivendo poi la sceneggiatura dell’omonimo film. Ha pubblicato A piedi nudi sulla terra, Ultra (sulla corsa estrema, con Michele Graglia) e Il cane, il lupo e Dio.