Tolmezzo, 28 lug – “Quello che era un ‘non-luogo’, senza nome, ora assume un rilevante significato: diventa simbolo per ricordare i tanti corregionali all’estero ma rappresenta anche un auspicio per abbracciare quelli che vogliono fare rientro nella terra d’origine”.
Così l’assessore regionale alle Autonomie locali, Pierpaolo Roberti, all’incontro annuale dei friulani nel mondo, l’appuntamento conclusivo della due giorni che ha visto gli associati dei 150 Fogolârs furlans legati all’ente Friuli nel Mondo, ritrovarsi a Tolmezzo e che oggi si è aperto con l’intitolazione del parcheggio, sito fra gli istituti scolastici e l’autostazione, all”emigrante carnico’.
Roberti, nel sottolineare la sensibilità dell’amministrazione comunale per avere dedicato un luogo fisico che non aveva nome agli emigranti del Friuli Venezia Giulia, ha auspicato che l’intitolazione sia significativa come ricordo del passato, non del futuro: “spero che i nostri giovani non siano costretti a recarsi all’estero per trovare occupazione ma possano realizzarsi nel loro Paese” ha spiegato l’esponente regionale.
“Con questo simbolo apriamo le braccia ai nostri corregionali all’estero – ha proseguito Roberti -, sia a quelli che vogliono rientrare per una vacanza e riscoprire i luoghi delle proprie origini sia per chi di loro desidera, invece, ritornare per restare in un territorio, come quello montano, che sconta una fase di spopolamento costante”.
Dopo la Santa messa, officiata da monsignor Andrea Bruno Mazzocato, arcivescovo di Udine, le autorità, fra cui il sindaco di Tolmezzo Francesco Brollo, il presidente dell’Ente Friuli nel Mondo Adriano Luci e il presidente del Consiglio regionale Pier Mauro Zanin, hanno portato i saluti in piazza XX settembre dove Roberti ha affrontato il tema dell’emigrazione dei giovani.
“Il fenomeno dell’emigrazione del secolo scorso – ha indicato Roberti – non è paragonabile a quello a cui assistiamo oggi con i tanti giovani che decidono di recarsi all’estero e su questo aspetto è necessario lavorare anche con le associazioni dei corregionali, per comprenderne la natura, se si tratta, ad esempio, di un’emigrazione di necessità per mancanza di prospettive”.
L’emigrazione secondo l’assessore regionale non deve rappresentare una scelta obbligata ma un fattore di crescita personale.
“I nostri ragazzi – ha precisato – devono poter costruire il proprio futuro in Friuli Venezia Giulia o scegliere l’estero per fare un’esperienza professionale ma non devono essere costretti dalla mancanza di opportunità. In quest’ottica dobbiamo lavorare con le associazioni proseguendo con il dialogo per condividere progetti, così come stiamo facendo da inizio legislatura”.
ARC/LP/ppd