FUGGO
Sono un viandante disperso
nel mondo di fragori
di odi violenti
mi confondo con la disperazione
di chi fugge
con animo contrito
e paure di morte
sono la terra!
su cui cammino
da cui scappo
aiutami a ritrovarmi
a capire cosa fare,
dove andare
senza più mete e patria il
scalzo senza calzari
prego un Dio
ormai sordo alla violenza
alla cupidigia degli uomini
io sono poeta
e guardo esterefatto
ai misfatti umani
senza tregua e compassione
proprio come gli uomini
FUGGO commento
Deve essere terribile vivere in un paese dove si odia, ogni uomo è un nemico a cui togliere il poco bene che ha, l’imperativo è “devo vivere”, tra scoppi di bombe e paure che porti dentro di te inesorabile. Ogni attimo potrebbe essere la tua ora, sono straniero nella mia terra, non ho più patria, nessuno può aiutarmi e a nessuno posso chiedere aiuto, ho sete e non posso bere, ho fame ma nessuno mi dà da mangiare, sono ormai senza scarpe per camminare, senza lacrime per piangere, senza neanche i miei morti dispersi nelle fosse comuni o sotto le macerie. Perché, perché devo sopportare tutto ciò?
Io vivevo del mio pane con la mia famiglia, in una casa modesta, ma eravamo felici. Amavo mia moglie, i miei figli che ho educato affinchè poi trovassero la loro vita per crescere in armonia; tutto finito, niente più progetti ma solo sopravvivenza, se qualcuno non mi ammazza.
Cosa farò della mia sopravvivenza, che valore avrà se tutto quello che ho creato mi è stato negato dall’odio dalla violenza, che farò domani, chi sarò, come sarò, da chi dovrò difendermi ancora? O mi lascerò andare alla deriva come un povero derelitto, senza casa, senza famiglia, senza amore, senza amici, senza più un cuscino dove posare la testa, ancora piena di rumori e di paure; chi mi aiuterà a sopravvivere a tutto questo orrore, a questo odio che mi circonda inesorabile. Sono mortalmente ferito non da proiettili nè da schegge di bombe: è la mia anima, il mio spirito che è ferito mortalmente, e io che ho sempre amato!