• Ven. Dic 5th, 2025

Voce del NordEst

online 24/7

Gabriele Salvatores a Villa de Claricini Dornpacher, set del suo nuovo film “La variante di Lüneburg”

DiRedazione

Ago 2, 2025

La seicentesca Villa de Claricini Dornpacher di Bottenicco di Moimacco, alle porte di Cividale, è uno dei set scelti per il nuovo film di Gabriele Salvatores “La variante di Lüneburg” tratto dall’omonimo romanzo di Paolo Maurensig.

Oggi, il regista Gabriele Salvatores, la scenografa Rita Rabassini , l’aiuto regista Roy Bava, Victor Perez  virtual effect visual e, per la Film Commission Fvg, la coordinatrice Chiara Valenti Omero e Gianluca Novel, hanno effettuato un sopralluogo alla Villa assieme al presidente della Fondazione de Claricini Dornpacher, Oldino Cernoia. Il film sarà girato nel 2026.

In allegato: alcune foto scattate oggi durante il sopralluogo.

Villa de Claricini Dornpacher è stata edificata intorno alla metà del secolo XVII dalla nobile famiglia di origini bolognesi de Claricini Dornpacher e dal 1971 è sede della Fondazione omonima, istituita per volere della contessa Giuditta de Claricini (1891 – 1968), ultima erede del casato, con lo scopo di conservarne il patrimonio storico e artistico e promuovere studi e manifestazioni culturali.

Il complesso della Villa comprende la grande casa dominicale, la chiesa e le annesse dipendenze. All’interno si conservano in ogni stanza pregevoli collezioni d’arte. Affreschi, dipinti, mobili, arredi, abiti e manufatti tessili, tappeti, stampe, disegni, fotografie, documenti d’archivio, libri, strumenti musicali, oggetti d’arte applicata e suppellettile domestica raccontano la storia plurisecolare della proprietà, della famiglia cui appartenne per secoli e del territorio. Dal cortile d’onore si accede alla chiesetta di S. Croce, costruita intorno al 1700 e accuratamente restaurata nel 2004. Con la caduta della Serenissima, i de Claricini si trasferirono a Padova e la dimora divenne la residenza estiva della famiglia. Tra il 1908 e il 1909 il conte Nicolò de Claricini fece restaurare la villa e fu costruito il giardino all’italiana sulla base di elementi tradizionali sei – settecenteschi attinti da esperienze del territorio circostante. Esposto a sud, il giardino è racchiuso da balaustre. Il grande pavimento centrale di pietra, scandito ai margini da vasi di limoni e fiori, divide simmetriche aree verdi ornate da arbusti di bosso, statue e fontane. Su un lato del giardino la serra costruita a fine Ottocento accoglie i limoni centenari durante il periodo invernale.

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it