I numeri sono implacabili: l’aumento dei casi di cyberbullismo – e più in generale dei reati connessi all’uso di Internet – è uno degli effetti collaterali della pandemia. E allora non resta che continuare a combattere la buona battaglia della prevenzione. Anche utilizzando il linguaggio delle immagini, quello più vicino al mondo dei giovani.
È questo il messaggio che emerge dall’incontro organizzato oggi dal Garante regionale dei diritti della persona, Paolo Pittaro, e seguito on line da quasi duecento persone, tra rappresentanti di associazioni e portatori di interessi. Un webinar dal contenuto innovativo, che ha coinvolto le mediateche del Friuli Venezia Giulia e mostrato due spezzoni di film in grado di aiutare i
formatori a educare i più giovani al rispetto di ogni diversità.
Introducendo il dibattito, Piero Mauro Zanin ne ha subito messo a fuoco gli argomenti: “La pandemia ha cambiato la società – ha detto il presidente del Consiglio regionale – e nel momento della ripartenza dovremo confrontarci sempre di più con problemi come le truffe informatiche, il rischio dell’usura che incombe sulle piccole attività commerciali, lo sviluppo del cyberbullismo parallelo al maggior uso e al potenziamento delle piattaforme informatiche. Perché quando non ci si vede in faccia – ha osservato ancora Zanin – un certo tipo di aggressione diventa più facile, con la possibilità di nascondersi dietro un cellulare o una piattaforma”. Il presidente si è detto preoccupato anche per gli effetti della didattica a distanza, “una limitazione della socialità e delle relazioni che, accompagnata dall’impossibilità di fruire di arte e spettacoli, credo possa avere conseguenze negative in termini di violenza tra pari, effetti che andranno monitorati”.
È toccato poi al presidente dell’organismo di garanzia, Paolo Pittaro, illustrare il quadro giuridico delle norme su bullismo e cyberbullismo, con una riflessione su un recente caso di cronaca in cui la vittima dell’aggressione temeva lo scherno dei suoi compagni, “un tipico esempio di solidarietà alla rovescia, verso i bulli e non verso la persona offesa”. Facendo invece riferimento alla tragedia della ragazzina morta dopo una “sfida” sui social, Pittaro ha invitato il mondo degli adulti ad aiutare i giovani a distinguere tra mondo reale e mondo digitale.
Introdotti da Raffaella Canci, responsabile del sistema regionale delle biblioteche e coordinatrice della mediateca La Cappella Underground di Trieste, Paolo Antonio D’Andrea da Pordenone e Giulia Cane da Udine hanno proposto e commentato spezzoni di film che possono diventare strumenti didattici – particolarmente utili agli insegnanti – nella lotta al bullismo.
D’Andrea, di Cinemazero, ha parlato della pellicola americana “Tuo, Simon” di Greg Berlanti, mentre Cane ha mostrato frammenti di “Un bacio” di Ivan Cotroneo, film tra l’altro girato a Udine.
Ricco di spunti anche l’intervento di Manuela De Giorgi, dirigente della Polizia postale del Fvg, che ha dato una dimensione numerica ai problemi: “Nell’ultimo anno i reati connessi a Internet sono aumentati del 77 per cento – ha spiegato – con punte del 130 per cento nella pedopornografia on line, con vittime purtroppo sempre più giovani. Cresce anche il fenomeno
delle incitazioni all’odio: in Rete queste parole si moltiplicano e diventano virali”.
Daniele Fedeli, docente di pedagogia a Udine e autore di numerose pubblicazioni sui disturbi del comportamento, ha invitato il mondo degli adulti “a non colpevolizzare la Rete” aiutando i ragazzi a “integrare i due mondi nel modo corretto. Perché loro li vivono in maniera integrata: parlano online di quel che succede offline e offline di quel che hanno visto online”.
Michele Penta, presidente dell’Osservatorio regionale antimafia, ha concluso l’incontro soffermandosi sul principio di legalità come collante indispensabile per la sopravvivenza di una comunità: “E’ lo strumento più efficace di prevenzione dai rischi che minacciano la pacifica convivenza”.
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