A due giorni dal vertice SCO 2025, Mosca e Pechino hanno siglato un accordo storico: la costruzione del Power of Siberia 2, un gasdotto da 50 miliardi di metri cubi annui che collegherà Russia e Cina attraverso la Mongolia. Oltre venti intese parallele consolidano l’asse energetico asiatico, lanciando una sfida diretta all’Occidente. Per l’Italia, la mossa apre scenari complessi ma anche nuove opportunità.
Contesto geopolitico e strategico
Durante il vertice della Shanghai Cooperation Organisation a Tianjin, Vladimir Putin e Xi Jinping hanno firmato un memorandum legalmente vincolante per il gasdotto Power of Siberia 2. L’infrastruttura, lunga oltre 2.600 km, porterà gas russo verso la Cina, ridisegnando gli equilibri energetici globali.
Accordi collaterali prevedono inoltre l’aumento delle forniture sulle pipeline già attive:
- Power of Siberia da 38 a 44 miliardi di m³ annui
- Rotta dell’Estremo Oriente da 10 a 12 miliardi di m³
Un mosaico di intese che consolida l’asse Mosca-Pechino come alternativa multipolare al dominio energetico occidentale.
I termini ancora da definire e le leve della Cina
Nonostante l’annuncio, restano nodi cruciali da sciogliere:
- Prezzo: Mosca promette tariffe “più vantaggiose dell’Europa”, ma Pechino mantiene il coltello dalla parte del manico.
- Finanziamenti: la cifra stimata si aggira sui 34 miliardi di dollari, senza chiarezza su chi sosterrà i costi.
- Tempistiche: la piena operatività richiederà anni, lasciando alla Cina margini di manovra strategica.
Questo equilibrio consente a Pechino di considerare il progetto come una carta geopolitica da giocare a piacimento, senza vincoli immediati.
Impatti sul mercato energetico italiano
L’accordo tra Mosca e Pechino non è un evento lontano: le sue conseguenze si riflettono anche sull’Italia, che importa ancora gran parte del proprio fabbisogno di gas e deve confrontarsi con un mercato energetico sempre più instabile. Ecco i principali effetti possibili:
Conseguenze potenziali | Descrizione |
| Riduzione della domanda LNG cinese | Minore acquisto di GNL da USA e Qatar, con effetti sui prezzi globali. |
| Possibile calo dei prezzi spot | Eccesso di offerta sul mercato che potrebbe favorire l’Italia, ma dipende dai contratti. |
Maggiore volatilità | Rafforzamento dell’asse russo-cinese che introduce nuove incertezze per l’Europa. |
Spinta alle rinnovabili | Incentivo a ridurre la dipendenza dal gas accelerando investimenti verdi. |
Perché l’Italia deve prestare attenzione
L’intesa tra Russia e Cina non ha solo implicazioni globali: per l’Italia rappresenta un campanello d’allarme. Nonostante i progressi nella diversificazione, restano vulnerabilità strutturali e al tempo stesso opportunità da cogliere per rafforzare la sicurezza del mercato energetico nazionale, soprattutto in vista delle sfide del mercato libero.
- Dipendenza residua da Mosca: nonostante la diversificazione, restiamo esposti alla volatilità politica ed economica – la partnership russo-cinese accentua questa vulnerabilità.
- Scenario europeo frammentato: mentre altri Paesi puntano su strategie diversificate, l’Italia rischia di restare indietro se non accelera nella transizione energetica.
- Opportunità strategiche:
- rafforzare la produzione interna di biogas, idrogeno verde e rinnovabili;
- negoziare contratti flessibili e indicizzati in modo più aggressivo;
- ripensare il mix energetico e la resilienza infrastrutturale.
- rafforzare la produzione interna di biogas, idrogeno verde e rinnovabili;
Costo della luce e fornitori di energia elettrica: le lezioni per l’Italia
L’intesa tra Mosca e Pechino sul Power of Siberia 2 segna un passaggio storico nella geopolitica dell’energia. Per l’Italia non si tratta solo di osservare gli equilibri globali: il costo della luce e le scelte del giusto fornitore di energia elettrica diventeranno sempre più legati agli equilibri internazionali. Il futuro della sicurezza energetica nazionale dipenderà dalla capacità di accelerare la transizione alle rinnovabili, rafforzare la resilienza del sistema e garantire stabilità a famiglie e imprese nel mercato libero.
Fonte: https://www.papernest.es
