Festival Antichi Organi del Polesine
Un patrimonio da scoprire ed ascoltare
EDIZIONE XXI
29 novembre – 29 dicembre 2024
Il Re di tutti gli strumenti
In prima assoluta, l’ensemble di organo e dulciana
Cittadin-Tognon, per i suoni di un Natale antico
Il Festival antichi organi del Polesine 2024 propone una novità assoluta: un ensemble di organo e dulciana, in un concerto di musica sacra tra Cinquecento e Settecento, intorno alle melodie che creano le atmosfere dell’Avvento. “Cantabo domini, il Dolcesuono tra XVI e XVIII secolo”.
L’appuntamento è per venerdì 20 dicembre, alle 21, nella chiesa di San Ippolito di Giacciano. Ingresso libero e gratuito. Info sulla pagina Facebook @antichiorganipolesine. L’evento musicale è il terzo concerto del Festival antichi organi del Polesine, diretto da Nicola Cittadin e organizzato da Asolo musica, Mic, Regione Veneto, col contributo del Comune di Giacciano con Baruchella ed i patrocini della Diocesi di Adria Rovigo e della Provincia di Rovigo.
La dulciana, sia nella versione Basso che in quella Soprano, è la vera protagonista del concerto: uno strumento rinascimentale, a fiato, a doppia ancia, antenato del fagotto moderno. Alla dulciana, un esperto nazionale come il maestro Paolo Tognon, docente di fagotti storici in vari conservatori, fra cui il Conservatoire national supérieur de musique et de dance di Parigi, componente di numerose orchestre, dalla European union Baroque orchestra alla Musicians of the King’s road; molto attivo come concertista in Italia e all’estero.
Alla consolle dell’organo di San Ippolito, un Antonio Callido del 1829, l’ultimo ad uscire dalla bottega fondata dal “maestro d’organi” Gaetano Callido, c’è l’organista, concertista e docente d’organo Nicola Cittadin: un curriculum di alta formazione, che va dalla Musik-Akademie di Basilea (Svizzera) alla Hochschule der kunst di Zurigo, al Pontificio istituto di musica sacra di Roma.
Il programma musicale del concerto è cucito addosso alle sonorità delle due dolciane che saranno in scena: la Basso e la Soprano, con estensioni e suoni completamente diversi. La proposta è un’interessante immersione nella musica antica liturgica tra Cinquecento e Settecento, prodotta proprio dallo strumento originale. Alcuni brani presentati sono Pive e Pastorali, che conducono diritti nelle atmosfere dell’Avvento, tra i pastori ed il suono di zampogne, come “Vengo dall’alto dei cieli” di Bach (1685-1750), eseguita dall’organo solo; e la Corale in dulci jubilo, sempre di Bach. L’organo suonerà perlopiù in accompagnamento: sarà solo nella Toccata, Bux Wv di Dietrich Buxtehude (1637-1707), autore sommamente ammirato dal giovane Johann Sebastian Bach, tanto che nel 1705, egli si fece un viaggio di 400 chilometri a piedi, da Anstadt a Lubecca, per ascoltare ed incontrare il vecchio Buxtehude.
In copertina : Nicola Cittadin