GLI STIVALI A FISARMONICA: venerdì 15 novembre alle 18 al Caffè San Marco, si presenta la nuova raccolta di racconti di Renato Romano, autore che si divide fra Roma e Trieste, fra l’impegnativo ruolo di Direttore Generale al Ministero della Giustizia e la passione per la scrittura e la pittura, che da sempre coltiva. Pubblicato da Battello stampatore, il libro ha la prefazione di Giulio Biino, Presidente del Circolo dei Lettori e del Consiglio di gestione del Salone internazionale del Libro di Torino.
Con Renato Romano dialogheranno Franco Del Campo e Laura Famulari: insieme sfoglieranno 24 racconti fortemente autobiografici e ricchi di ambientazioni triestine, un viaggio sentimentale che affonda nei ricordi dell’autore e ci riporta agli anni Settanta e Ottanta, fra storia e memoria. Letture dell’attore Lorenzo Zuffi.
TRIESTE – La passione, l’urgenza dello scrivere, il gusto per la parola. “La penna di Renato Romano scorre veloce ma è il tratto ad affascinare, la dolce malinconia che attraversa le righe, la delicatezza e la fascinazione dei ricordi (…) quell’aria di provincia che richiama Andrea Vitali”. Porta l’autorevole prefazione di Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei Lettori e del Consiglio di gestione del Salone internazionale del Libro di Torino, Gli Stivali a Fisarmonica (pagg. 178, € 14), la nuova raccolta di racconti di Renato Romano, autore che da tempo coltiva una forte passione per la scrittura poetica e narrativa, in parallelo con una carriera istituzionale che lo ha portato alla Direzione Generale presso il Ministero della Giustizia. Pagina dopo pagina, il libro offre una sequenza di 24 racconti che si schiudono come bozzetti: “sembrano acquerelli e pare di vederli”. La prima presentazione del libro è in programma al Caffè San Marco di Trieste venerdì 15 novembre, alle 18. Con l’autore dialogheranno Franco Del Campo e Laura Famulari, il dialogo sarà arricchito dalle letture live dell’attore Lorenzo Zuffi. La partecipazione all’evento è liberamente aperta alla città.
Nei racconti di Renato Romano affiorano generosi riferimenti al territorio triestino: al Carso, per esempio, e all’ambiente degli uffici giudiziari lungamente frequentato dall’autore. “Il Carso è, per Trieste, qualcosa di molto diverso da quello che rappresentano, per Bologna, i docili colli che la circondano. O i paesi dei castelli per Roma – scrive Renato Romano in uno dei racconti – C’è qualcosa di più profondo, di più irrisolto, che lega Trieste al Carso. Così prossimo alla splendida città celeste, distesa sul mare. Eppure così diverso. Così impenetrabile. L’altrove più vicino, direbbe la mia amica Loretta, replicando il titolo del bel film di Elisabetta Sgarbi”. Sospeso fra storia e memoria, Gli stivali a fisarmonica arriva dopo la precedente raccolta La macchina Rossa, pubblicata nel 2022 con prefazione del direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana. Storie di formazione che ora confluiscono In 24 nuovi racconti autobiografici, piccoli affreschi di un tempo “altro”, che affondano nei ricordi del ragazzo degli anni ’70 e del giovane uomo degli anni ’80, sotto l’impulso di una memoria inconfutabile, che impone di ricordare tutto. Una narrazione che attinge alle corde di una delicata ironia, cercando e trovando connessioni sentimentali con il vissuto e l’immaginario di molti, ma non di tutti. E in un altro racconto, l’autore appunta: “quel vento che immaginavamo avrebbe gonfiato sempre le nostre vele, presto ci si sarebbe rivoltato contro. Ma allora, per fortuna, non lo sapevamo E io, comunque, considero un privilegio essere stato parte dell’equipaggio di quel veliero. E poi, come recita un bel verso di Dylan Thomas, la palla che lanciai / giocando nel parco / non è ancora scesa al suolo”.
Renato Romano è nato a Balsorano, Abruzzo, nel 1959. Vive attualmente fra Roma e Trieste, dove risiede da quasi 40 anni. Alla passione per la scrittura affianca quella per la pittura, con una spiccata preferenza per paesaggi e casette.