Sono due grandi solisti, sbocciati dalla “meglio gioventù” europea del nostro tempo e adesso affermati concertisti ad ogni latitudine del mondo. Ma il pianista romeno Herbert Schuch, classe 1979, e il violoncellista tedesco Maximilian Hornung, di sette anni più giovane, in Duo hanno dato vita ad un Ensemble cameristico capace di fondere e armonizzare al meglio le loro capacità di interpreti. Due veri talenti, perché Herbert Schuch è stato capace di primeggiare in tre grandi Concorsi internazionali in un solo anno: il Concorso Pianistico Internazionale di Londra, il Concorso Beethoven di Vienna, il Casagrande di Terni; mentre Maximilan Hornung, nel giro delle ultime stagioni è diventato habituée delle grandi sale da concerto come la Filarmonica di Berlino, la Konzerthaus di Vienna, la Wigmore Hall di Londra.Insieme sono attesi, nella serata di mercoledì 22 marzo, al Teatro Miela di Trieste (ore 20.30), per una nuova tappa di “Cromatismi 2.0. La Chamber Music al Miela”, la Stagione Cameristica di Trieste firmata dall’Associazione Chamber Music e curata dal direttore artistico Fedra Florit. “Guardando ad Est” sarà filo rosso del programma selezionato per la serata triestina, con capisaldi dei grandi Maestri: si parte con Sergej Rachmaninov e gli armoniosi “2 Pieces op.2”, che includono una nuova versione del Prélude per pianoforte in fa maggiore e una Danse orientale. Si prosegue con Sergej Prokof’ev e la Sonata in do maggiore op.119 scritta nel 1949 per il giovane Mstislav Rostropovic, che si stava rivelando alle platee musicali. Ben presto questo lavoro uscì dai confini sovietici e venne acquisito al repertorio moderno dei maggiori violoncellisti. Gran finale con la Sonata in re minore op.40 di Dmitri Shostakovich scritta nel 1934, felice esempio della creatività innovativa del grande compositore, che rinuncia alle spericolate arditezze del processo di rinnovamento della musica europea del primo Novecento a favore di una semplificazione espressiva, capace di arrivare a un vasto pubblico. Biglietti presso TicketPoint Trieste, dettagli sul sito acmtrioditrieste.it. La Stagione 2022 dell’Associazione Chamber Music è sostenuta dal MIC – Ministero della Cultura con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Banca Mediolanum, Suono Vivo – Padova, Fondazione Casali, Civibank e Zoogami.
Musicalità penetrante, esatta percezione dello stile, sorprendente maturità interpretativa: queste le qualità che il giovane violoncellista Maximilian Hornung, vincitore nel 2005 del German Music Council’s Competition, sta portando sulla scena internazionale. Nel 2011 il suo primo CD edito dalla Sony è stato premiato con l’ECHO Klassik come miglior giovane interprete e l’anno successivo la sua registrazione del Concerto di Dvořák con la Bamberg Symphony e la direzione di Sebastian Tewinkel ha ricevuto un secondo ECHO Klassik. Maximilian Hornung è ospite abituale di sale di grande pregio, come la Filarmonica di Berlino, di Colonia e Essen, la Konzerthaus di Vienna, Concertgebouw di Amsterdam e Wigmore Hall di Londra. Dal 2010 Hornung ha un esclusivo contratto con Sony Classical, ma ha inciso opere anche con le etichette Genuin, Bridge Records, CC ClassicClips e CPO. È sostenuto e sponsorizzato dalla Fondazione Anne-Sophie Mutter e dal Borletti-Buitoni Trust di Londra. Il pianista Herbert Schuch è emerso a grande notorietà internazionale grazie a programmi e registrazioni di grande impatto. Collabora con orchestre quali la London Philharmonic Orchestra, la City of Birmingham Symphony Orchestra, la NHK Symphony Orchestra e molte altre. È ospite regolare delle istituzioni e dei festival più prestigiosi, quali il Kennedy Center di Washington D. C., la Elbphilharmonie di Amburgo, la Philharmonie di Colonia, il Festival di Salisburgo. Nel 2013 ha ricevuto l’ECHO Klassik per la registrazione del Concerto per pianoforte di Ullmann e del Concerto per pianoforte n.3 di Beethoven. Nel 2020, anno beethoveniano, sono stati pubblicati diversi CD che sottolineano l’ampiezza di qualità artistiche di Schuch: il CD solista Reflecting Beethoven, è una vera rarità pubblicata da Sony Classical, il Doppio Concerto di Hummel, realizzato insieme alla violinista Mirijam Contzen, la WDR Sinfonieorchester e Reinhard Goebel. Fra i direttori d’orchestra con cui ha instaurato collaborazioni di successo figurano P. Boulez, A. Boreyko, D. Boyd, L. Foster, G. Gimeno, R. Goebel, M. Grazinyte-Tyla, E. Gullberg Jensen, J. Hrusa, J. Märkl, M. Poschner, M. Sanderling, J. Saraste, M. Stenz e V. Gergiev. Negli ultimi tempi Herbert Schuch è stato particolarmente influenzato dai suoi incontri e collaborazioni con Alfred Brendel.