Il gruppo Facebook dei LAVORATORI FRAGILI (oncologici, immunodepressi, in terapia salvavita, art. 3 comma 3 legge 104) e LAVORATORI INIDONEI giudicati tali dal medico competente (secondo la sorveglianza sanitaria eccezionale) nasce con lo scopo di confrontarsi in questo periodo di pandemia, per condividere aggiornamenti normativi volti a tutelare le suddette categorie di lavoratori (fragili ed inidonei).
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Cresce l’attesa dei lavoratori fragili ed inidonei per il D.L. 111 in fase di conversione in legge
Noi lavoratori fragili e lavoratori inidonei attendiamo con trepidazione che il Governo approvi gli emendamenti depositati dai vari gruppi politici in XII Commissione della Camera dei Deputati al D.L. 111.Durante l’iter di conversione in legge del precedente decreto, il Governo Draghi ha bocciato tutti gli emendamenti del D.L. 105 inerenti alle tutele dei lavoratori fragili ed inidonei per mancanza di fondi.
Questo Governo deve capire che, avendo il Ministro Orlando ed il Ministro Speranza istituito la sorveglianza sanitaria eccezionale, ci ritroviamo dichiarati inidonei dal medico competente e costretti a restare a casa con decurtazioni importanti dello stipendio.
Il nostro gruppo ringrazia il Senatore Augussori che da mesi porta la nostra voce al Senato e che prontamente ha presentato al Senato un ordine del giorno, nel quale vengono riportate le nostre problematiche e si sollecita il Governo ad una rapida e doverosa risoluzione a riguardo, perché è intollerabile in un Paese civile continuare ad ignorare i lavoratori più vulnerabili per motivi di salute.
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Cosa ci aspettiamo da questo Governo?
Che la smetta di fingere di non vederci.
Qui più passano i giorni di inerzia del legislatore e più diminuisce il nostro stipendio. Ricordiamo che i soldi non solo ci servono per mangiare ma anche per poterci pagare le cure adeguate, dato che, “grazie” ai tagli della spesa sanitaria pubblica, ci ritroviamo con liste di attesa infinite con la struttura convenzionata SSN e costretti perciò a doverci pagare le prestazioni sanitarie in regime privato (più celeri) di tasca nostra.
Non auguriamo a nessuno il calvario che ci stanno facendo vivere e che va a sommarsi a quello personale di ciascuno di noi.
Grazie alla vostra Redazione che contribuisce a non spegnere i riflettori sulla nostra incredibile quanto triste vicenda, a causa della quale ci sentiamo profondamente umiliati nella nostra dignità di persone e di lavoratori.