Una conversazione che si prefigura di straordinario livello scientifico per la “democratizzazione” della conoscenza e l’accesso alle nuove frontiere del sapere, promossa da ICTP e SISSA.
Giorgio Parisi, intorno alle ricerche per le quali ha ricevuto il Premio Nobel 2021, osserva: «tutto ciò che vediamo intorno a noi è un sistema complesso, compresi noi stessi. Sistemi complessi sono anche le interazioni tra le persone protagoniste dell’economia o l’intero insieme della vita sulla Terra». «La fisica quantistica ha già 100 anni – aggiunge David Gross – Ciò che fa muovere il mondo è molto diverso da ciò che vediamo al microscopio, oggi siamo chiamati a esaminare attentamente il nocciolo delle cose: qualcosa che solleva costanti interrogativi sulla natura dello spazio e del tempo».
TRIESTE – È promosso dal Centro Internazionale di Fisica Teorica “Abdus Salam” – ICTP di Trieste con il Laboratorio Interdisciplinare della SISSA l’eccezionale dialogo fra due delle voci più autorevoli della scienza del nostro tempo, il fisico statunitense David Gross, Premio Nobel 2004 per la teoria della ‘libertà asintotica’ che definisce l’energia necessaria a formare i nuclei atomici, e l’italiano Giorgio Parisi, Premio Nobel 2021 per i suoi studi sui sistemi complessi. L’evento, mercoledì 24 maggio, suggellerà la VII edizione di Scienza e Virgola, il Science and Media Festival organizzato a Trieste dalla SISSA per la direzione artistica dello scrittore Paolo Giordano. Una conversazione che sarà condotta dalla giornalista scientifica Simona Regina e avrà valenza simbolica nella prospettiva della divulgazione delle ricerche più avanzate del nostro tempo: “Fisica, cosa resta da scoprire” è infatti il tema del dialogo che si svolgerà sul palcoscenico del Teatro Miela, mercoledì 24 maggio alle 17, con ingresso aperto alla città fino ad esaurimento dei posti disponibili. Un incontro fortemente focalizzato sul rapporto della scienza con la società e sull’accesso alle nuove frontiere del sapere, «per garantire, nel presente complesso che stiamo vivendo – spiega il direttore artistico Paolo Giordano – una visione autentica di chi siamo e di dove ci troviamo».
Da una parte, dunque, Gross e la sua teoria che guarda all’intero Universo, dall’altra Parisi e il suo sguardo che abbraccia la complessità della natura: ovvero, da una parte lo sforzo per descrivere in un quadro unitario tutte le forze fondamentali, dall’altra la consapevolezza che casualità e disordine caratterizzano la realtà a ogni livello, dagli atomi ai pianeti. Due prospettive complementari su cosa la fisica è in grado di dirci oggi rispetto alla natura intima della materia, dello spazio e del tempo, e su cosa possiamo aspettarci nei prossimi anni. Due sguardi profondi e d’eccezione da parte di due premi Nobel per la Fisica in dialogo tra di loro sui confini, che esistono o forse no, di ciò che la scienza può indagare.
«La fisica quantistica ha già 100 anni –spiega David Gross, nelle conferenze che lo vedono protagonista a tante latitudini del pianeta – Ciò che fa muovere il mondo è molto diverso da ciò che vediamo al microscopio, oggi siamo chiamati a esaminare attentamente il nocciolo delle cose: qualcosa che solleva costanti interrogativi sulla natura dello spazio e del tempo». E Giorgio Parisi, intorno alle ricerche per le quali ha ricevuto il Premio Nobel osserva: «tutto ciò che vediamo intorno a noi è un sistema complesso, compresi noi stessi. Nel cervello o nell’organismo i neuroni o gli organi si scambiano di continuo messaggi che influenzano il loro funzionamento. Sistemi complessi sono anche le interazioni tra le persone protagoniste dell’economia o l’intero insieme della vita sulla Terra». David J. Gross è considerato il padre della cromodinamica quantistica, la teoria fisica delle cosiddette interazioni “forti” che si esercitano tra i protoni e i neutroni del nucleo atomico e tra alcune particelle subnucleari. Per i lavori in questo settore è stato insignito del Premio Nobel della Fisica nel 2004. È direttore del Kavli Institute for Theoretical Physics dell’Università della California. Giorgio Parisi ha condotto studi legati alla fisica delle particelle elementari, alla meccanica statistica, alla fisica matematica e molto altro. Dal 2018 al 2021 è stato presidente dell’Accademica dei Lincei. Nel 2021 ha vinto il Premio Nobel per la Fisica per le sue ricerche sulla complessità e in particolare “per la scoperta dell’interazione fra disordine e fluttuazioni nei sistemi fisici dalla scala atomica a quella planetaria”.
In copertina : GIORGIO PARISI