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I SOLISTI VENETI incontrano I SOLISTI AQUILANI : il 15 giugno a Padova, Sala dei Giganti al Liviano

DiRedazione

Giu 11, 2023

Giovedì 15 giugno

ore 21 Padova, Sala dei Giganti al Liviano

I SOLISTI VENETI

incontrano

I SOLISTI AQUILANI

Nella splendida cornice della Sala dei Giganti, ambiente di rappresentanza della reggia Carrarese nel tardo medioevo, I Solisti Veneti hanno l’onore di ospitare I solisti Aquilani che, guidati dal violino di Daniele Orlando, eseguiranno un repertorio di grande importanza con le composizioni di Bartók, Rota e Bacalov. Dopo il concerto tenuto da I Solisti Veneti a L’Aquila il 26 gennaio scorso, continua la neonata collaborazione tra le due importanti orchestre italiane avviata quest’anno dai due rispettivi Direttori artistici, Giuliano Carella e Maurizio Cocciolito.

Il programma prevede il Concerto per archi di Nino Rota, compositore italiano tra i più influenti e prolifici della storia del cinema. Nel corso della sua lunga carriera collaborò con grandissimi maestri del cinema come il regista Luchino Visconti, Eduardo De Filippo, Mario Monicelli, Franco Zeffirelli e in particolare Federico Fellini, per il quale compose le colonne sonore di quasi tutti i suoi film. Rota, nonostante il successo, continuò per tutta la sua carriera a comporre musica “colta”, in linea con i compositori della sua epoca, creando così una raccolta di opere, per piccoli ensemble ma anche per orchestre da camera, apprezzata ed eseguita in tutto il mondo.

Daniele Orlando

A seguire il Concerto Grosso n°1 per archi di Luis Bacalov che vede esibirsi Daniele Orlando al violino. Orlando è un enfant prodige, tanto che a soli 17 anni ha debuttato come solista con il Concerto di Cajkovskij diretto da Donato Renzetti. Il violinista, che vanta una carriera nazionale e internazionale importante, è stato membro della Gustav Mahler Jugend orchester, della European Union Youth Orchestra e dell’Orchestra Mozart diretta da Claudio Abbado. Dal 2014 è violino di spalla de I Solisti Aquilani.

Luis Bacalov pianista, compositore, direttore d’orchestra e arrangiatore argentino naturalizzato italiano, famoso per le sue colonne sonore cinematografiche come quella del film “Il Postino” con il quale vince il Premio Oscar. Bacalov firma il Concerto grosso, portato in auge dai New Trolls in uno dei dischi rock italiani più venduti di sempre, oltre 800 mila copie. È ricordato come una delle opere che in maniera innovativa sono riuscite a celebrare il matrimonio tra rock e musica in stile barocco. Dopo il successo ottenuto con il disco, Bacalov ne trascrive una versione per orchestra d’archi.

La serata si chiude con il Divertimento per archi di Bartók, compositore, pianista ed etnomusicologo ungherese. Studioso della musica popolare dell’Europa orientale e del Medio Oriente, fu uno dei pionieri dell’etnomusicologia. Divertimento per orchestra d’archi venne scritto da Bartók nel corso di un periodo trascorso in Svizzera, a Saanen (Berna), nella residenza del direttore Paul Sacher, che fu il diretto committente del brano. Appena due settimane furono sufficienti per la stesura della partitura, dal 2 al 17 agosto 1939; e proprio Paul Sacher, con l’orchestra da camera di Basilea, doveva offrirne la prima esecuzione, l’11 giugno 1940, quattro mesi prima che Bartók abbandonasse definitivamente l’Ungheria. In molte occasioni si è cercato di stabilire una correlazione fra il Divertimento per archi e le vicende biografiche di Bartók, individuando nella partitura una sorta di fuga ideale rispetto alla prospettiva dell’esilio, o invece un presentimento angoscioso di questo, soprattutto nel movimento centrale.

In realtà il contenuto del Divertimento è segnato non già da queste connessioni extramusicali, ma piuttosto da quella tendenza purificatrice e in qualche modo neoclassica che ha progressivamente innervato la poetica di Bartók nel corso degli anni Trenta. Il termine neoclassicismo ha, in questo caso, un significato piuttosto specifico, per il richiamo palese a tecniche di scrittura barocche e classiche. Lo stesso titolo di Divertimento si riallaccia alla prassi della musica di intrattenimento di Mozart e Haydn, con l’organico di soli archi; si aggiunga che la scrittura per archi segue il principio costruttivo proprio del Concerto grosso barocco, con la continua alternanza (soprattutto nei movimenti estremi) fra il ripieno dell’intera orchestra e il concertino formato dalle prime parti di ogni sezione. Il fascino di questa partitura risiede proprio nelle modalità secondo le quali Bartók riesce a coniugare questi criteri di scrittura con un materiale tematico costruito secondo i principi del canto popolare, ungherese e non; ma anche nella trasparenza del tessuto degli archi e nei procedimenti di inversione e combinazione delle idee musicali.

Intero € 15, Ridotto € 10, Bambini (sotto i 12) € 5, Studenti Conservatorio/Università € 3

ABBONAMENTI:

Intero € 60, Ridotto € 42, Bambini (sotto i 12) € 18

Biglietti e abbonamenti acquistabili dal sito www.solistiveneti.it

e presso gli uffici di P.le Pontecorvo 4/A tel.049 666128.

Biglietti in prevendita da GABBIA Via Dante 8 tel .049 8751166

In copertina : I solisti aquilani

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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