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IL CLIMA CAMBIA, L’AGRICOLTURA FRIULANA ANCHE

DiRedazione

Gen 29, 2023

Seguito evento tecnico promosso da Comune, Consorzio di bonifica, Cantine e Coldiretti

A Casarsa la triste conferma: nel 2022 si è rischiata la perdita dell’intera produzione

Il clima del Friuli sta cambiando velocemente e il mondo dell’agricoltura ne prende atto per affrontare il problema in modo tempestivo e scientifico. E’ stato questo il filo conduttore di un convegno tenutosi nelle ultime ore al teatro Pasolini di Casarsa per capire quanto l’innovazione e la tecnologia che avanza possano aiutare nella lotta alla siccità. L’evento è stato promosso dall’amministrazione comunale insieme alle Cantine La Delizia, il consorzio di bonifica Cellina Meduna e la Coldiretti e ha registrato una fortissima adesione da parte dei produttori agricoli e vitivinicoli del comprensorio. Al tavolo dei relatori si sono alternati gli esperti dell’Arpa e dell’Ersa Andrea Cicogna e Stefano Barbieri e il professor Paolo Sivilotti dell’Università di Udine. I saluti del sindaco Claudio Colussi e dell’europarlamentare Elena Lizzi hanno dato avvio alla serata. Le conclusioni sono state invece affidate all’assessore regionale Stefano Zannier che ha riconosciuto il lavoro svolto in sinergia nel corso dell’ultima stagione irrigua, segnata da una carenza di piogge talmente grave da aver imposto per la prima volta nella storia dei razionamenti ai soci. “Senza la quotidiana collaborazione tra consorzio Cellina Meduna, enti regionali e mondo produttivo, avremo archiviato l’annata con la perdita totale dei raccolti”, ha commentato Zannier evidenziando la necessità di interventi mirati per captare, trasportare e non sprecare l’acqua. I tecnici hanno infatti dimostrato, statistica alla mano, che anche in Friuli il clima è notevolmente mutato negli ultimi decenni e in particolare dal 2000 in poi. “Piove meno ma soprattutto in periodi non consoni al comparto agricolo e in modo difforme da zona a zona, con eventi sempre più eccezionali e concentrati”, ha detto il presidente del Cm, Valter Colussi, nel rimarcare l’importanza di realizzare sistemi di riserva idrica sul territorio come i bacini di accumulo nelle ex cave. A ciò si aggiunge la ricerca messa in atto dall’Ente di sviluppo rurale e dall’Università che, sulla base dei dati forniti da Arpa e Osmer, sperimenta vie alternative e espedienti pratici per arginare uno spettro ricorrente con i quali si dovrà purtroppo fare i conti. Sonde di rilevazione dell’umidità, fertoirrigazione, pannelli riflettenti e rotazione delle colture con semine mirate sono solo alcuni degli elementi che qualificano l’agricoltura del domani anche nell’(ex) piovosissimo Friuli.

Di Redazione

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