Il 31 Marzo prossimo cesserà lo stato di emergenza sanitaria correlato al Covid e con esso termineranno le disposizioni previste dall’art. 26 del DL “Cura Italia”, a tutela dei lavoratori fragili (oncologici, immunodepressi, art. 3 comma 3 legge 104/92, persone in trattamento con terapie salvavita), ovvero il diritto al lavoro agile per quei lavoratori fragili che possono eseguirlo per mansione (comma 2-bis) ed, in alternativa, il diritto all’assenza dal lavoro equiparata al ricovero ospedaliero per quei lavoratori impossibilitati allo smart working (comma 2).Il Governo sta decidendo da un lato per il “liberi tutti”, mentre dall’altro ha già stilato, tramite un recente decreto interministeriale lacunoso, una lista di patologie e condizioni, che definiscono di fatto come “superfragili” coloro che rientrano nei requisiti del suddetto decreto, ma lasciano inspiegabilmente fuori da questo “ombrello” protettivo una gran parte di persone le cui patologie, sebbene gravi, non risultano purtroppo annoverate nella lista che definisce il nuovo concetto di “fragilità”. Tale decreto interministeriale stranamente non ha stadiato le patologie secondo le previste classi di gravità, né, tantomeno, ha menzionato tutte le patologie croniche e rare che per gravità meritano di essere menzionate.Improvvisamente, nonostante il Covid ci sia ancora, ci si dimentica dei lavoratori fragili, è evidente che questo mondo è “fatto” per chi sta bene in salute.La classe politica sembra quasi non veder l’ora di far togliere l’obbligo delle mascherina all’aperto, al chiuso, negli eventi ricreativi, sportivi etc., mentre non vuol vedere realmente la fragilità fisica o psichica dei cittadini che non godono di ottima salute.
Dal 1 Aprile non esisterà nessuna tutela per i lavoratori fragili, il “nuovo” modo di convivere con il Covid sta per iniziare, come se tutto a un tratto i “fragili” smettessero di esistere e il loro status di fragilità cessasse di pari passo col cessare del dichiarato stato di emergenza epidemiologica.Pertanto urge innanzitutto rivedere il decreto interministeriale dei “superfragili”, integrandolo con una serie di patologie gravi inspiegabilmente escluse dalla lista, specificando per quelle già in elenco lo stadio di gravità moderato-severo. Urge, inoltre, anticipare il pensionamento dei lavoratori fragili ultrasessantenni e ripristinare le tutele articolo 26 in scadenza, almeno sino a quando avremo la certezza, basata sui dati scientifici, che il “liberi tutti” imminente non metta a rischio la vita dei lavoratori fragili.Il Governo abbia ben presente che il “liberi tutti” non diventi una “condanna” per le persone fragili.
LAVORATORI FRAGILI & INIDONEI
Il gruppo Facebook dei LAVORATORI FRAGILI (oncologici, immunodepressi, in terapia salvavita, art. 3 comma 3 legge 104) e LAVORATORI INIDONEI giudicati tali dal medico competente (secondo la sorveglianza sanitaria eccezionale) nasce con lo scopo di confrontarsi in questo periodo di pandemia, per condividere aggiornamenti normativi volti a tutelare le suddette categorie di lavoratori (fragili ed inidonei).
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