L’attività formativa, dedicata ai più giovani, mira a supportare l’innovazione e l’educazione tecnologica sviluppando le Competenze Digitali
Hanno fatto suonare letteralmente banane e foglie di piante attraverso il “MaKey MaKey”, un processore che consente di combinare realtà fisica ed elettronica, permettendo di usare oggetti di uso comune per controllare circuiti e computer. Ma anche attività di programmazione basate su linguaggi intuitivi come scratch, e ancora laboratori di robotica educativa attraverso Ozobot, un robottino programmabile in grado di muoversi e reagire su superfici fisiche e digitali, seguendo percorsi colorati.
È stato un successo il primo “Digital Summer Camp” realizzato nella sede di Crunchlab in via Vittorio Veneto 114, a San Donà di Piave (accanto al parco della Scultura in Architettura). Tantissimi i bambini iscritti che hanno così avuto modo di approcciarsi alle discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica) attraverso una proposta formativa che si pone in un’ottica laboratoriale-esperienziale sviluppando attività di ricerca e sperimentazione.
La proposta nasce dal progetto VOID – Veneto Orientale Innovation District, promosso da 17 Comuni del Veneto Orientale e finanziato da Regione Veneto, in collaborazione con il Comune di San Donà di Piave, il Crunchlab sandonatese, l’Associazione Il Nocciolo di Jesolo e l’Istituto Calvino di Jesolo, partner del progetto VOID che ha partecipato all’organizzazione e alla progettazione di tutte le attività, oltre che aver fornito i materiali e formato degli educatori.
«Al Digital Summer Camp facciamo utilizzare ai ragazzi e alle ragazze le tecnologie digitali al fine di stimolare la loro creatività, per avvicinarli a discipline meno semplici e meno divertenti come la matematica, le scienze, e quindi rendere per loro divertenti materie che normalmente non lo sono – spiega Maura Mattiuzzo, insegnante all’ Istituto Calvino di Jesolo e Coordinatrice del Team Competenze Digitali VOID –. Attività importanti e utili, perché è vero che i ragazzi sono nativi digitali ma non sempre utilizzano le tecnologie in maniera positiva o comunque legandole alla loro istruzione. Qui facciamo conoscere loro un modo diverso di utilizzare le tecnologie rispetto a quello che fanno solitamente».
Un metodo divertente e sicuramente premiante, visto l’alto numero di adesioni e l’interesse dei giovani.
«Con questo progetto forniamo ai partecipanti gli strumenti per utilizzare consapevolmente le tecnologie digitali – aggiunge Gianluca Palmeri referente dell’associazione Il Nocciolo –, perché vivono immersi in un mondo ormai pervaso da dispositivi informatici ed elettronici, per i quali devono avere le competenze e le capacità di approcciarsi al meglio. L’unire la parte tecnica con una parte creativa è stata la chiave per catturare la loro attenzione e attivare l’apprendimento».
«Aiutiamo i ragazzi ad approcciarsi al digitale attraverso attività di gioco, con i robottini, gli Ozobot, l’mBot e programmi specifici di coding come scratch – conclude Francesca Lomartire, presidente dell’associazione Il Nocciolo –. Tutto questo ha l’obiettivo di sviluppare il loro pensiero computazionale, quindi il problem solving, la capacità critica, creativa, e soprattutto la consapevolezza nei confronti degli strumenti digitali, che è quello che serve di più, soprattutto in quest’epoca».
Visto il grande interesse suscitato dal Digital Summer Camp e l’alto numero di adesioni, le attività saranno replicate per altre 4 settimane, con altrettanti camp. Possono partecipare ragazzi e ragazze dai 9 ai 14 anni.
Per informazioni e iscrizioni: segreteria@vo-id.it o 0421-1706187