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In Friuli V.G. si spinge per la diffusione di fonti rinnovabili per l’energia : OK A DDL 188 DA 100 MLN

DiRedazione

Gen 18, 2023

Trieste, 18 gen – La IV Commissione consiliare presieduta da Mara Piccin (FI), riunita a Trieste nell’aula consiliare, ha espresso parere favorevole a maggioranza (astenute le Opposizioni, unico voto contrario quello di Furio Honsell di Open Sinistra Fvg) al disegno di legge 188 incentrato sugli Incentivi per la diffusione di fonti energetiche rinnovabili.

La norma, iniziativa dell’Esecutivo regionale, sarà ora oggetto di valutazione dell’Assemblea legislativa nella seduta già fissata per mercoledì 1 febbraio. In tale circostanza, relatori davanti all’Aula saranno Giuseppe Sibau (Progetto Fvg/Ar) e Lorenzo Tosolini (Lega) per la Maggioranza; lo stesso Honsell, Diego Moretti (Pd) e Cristian Sergo (M5S) per la Minoranza.

Il provvedimento, come già anticipato dal governatore Massimiliano Fedriga in sede di illustrazione, prevede un finanziamento di 100 milioni di euro ai privati, sia per quanto riguarda i singoli alloggi autonomi che i condomìni, attraverso una legge le cui finalità sono quelle di offrire sostegno ai cittadini per l’abbattimento delle spese legate al caro energia e di favorire la transizione energetica. L’idea è anche quella di agevolare la presentazione delle domande, utilizzando la forma dell’autocertificazione.

Attraverso i suoi otto articoli, il ddl 188 (variato in alcuni punti nell’arco della seduta e prossimo ad ulteriori modifiche del testo direttamente in aula, dove sono stati preannunciati alcuni emendamenti giuntali), sarà presto affiancato da un bando che ne determinerà le regole, prevedendo un finanziamento richiesto a sportello per l’acquisto e l’installazione di impianti fotovoltaici e di accumulo di energia elettrica, nonché solari e termici. L’entità sarà cumulabile con le detrazioni nazionali.

Il pronunciamento della Commissione è arrivato dopo un lungo dibattito del quale è stato protagonista iniziale il pentastellato Sergo che, insieme alla collega Ilaria Dal Zovo, ha presentato quattro proposte emendatarie: una respinta (introduzione di un limite Isee), una decaduta (legata al Reddito energetico), una ritirata su richiesta dell’assessore regionale ad Autonomie locali e Funzione pubblica, Pierpaolo Roberti, per poter approfondire il tema con la Direzione Ambiente e, infine, una parzialmente accolta con parere positivo della Giunta.

Sergo ha premesso che “alcune criticità hanno confuso molte persone che ancora non sanno cosa andremo ad approvare, perché sono attese ulteriori modifiche all’articolato e, cambiando anche una sola riga, chi ha già fatto partire l’iter potrebbe anche ritrovarsi fuori dai beneficiari”. Inoltre, l’esponente del Movimento 5 Stelle ha aggiunto che “una cifra così importante deve garantire le fasce deboli della popolazione che mai e poi mai penserebbero di anticipare mille euro, perché non li hanno.
Inoltre, non c’è alcuna garanzia che i fondi della Regione arrivino davvero fino a loro: se invece di 10mila domande ne perverranno 30mila, cosa faremo? Metteremo 300 milioni di euro?”.

Esplicitamente contrario al dispositivo, Honsell ha altresì evidenziato il fatto che “il meccanismo degli incentivi, applicato così, aumenta le disparità. Andare a sportello e chiedere risorse per le opere eseguite dal 1 novembre 2022 significa che non si aveva bisogno del contributo, altrimenti il lavoro non sarebbe stato neppure avviato. È chiaro che si tratta di una misura elettorale per la quale sarà contenta la classe media. Dispiace veder utilizzare così male il denaro pubblico”.

Sul fronte dem, il capogruppo Moretti ha commentato che “solo gli emendamenti della Giunta avrebbero potuto chiarire i dubbi.
Quindi, allo stato attuale, non siamo oggettivamente in grado di dare un parere compiuto. Vedremo l’applicazione della norma”. Il collega di partito Nicola Conficoni ha parlato di “provvedimento utile, ma tardivo”, mentre Mariagrazia Santoro ha auspicato indicazioni “riguardo il coordinamento tra Direzioni interessate e il doveroso coinvolgimento di quella all’Ambiente che dovrebbe essere deputata anche al monitoraggio dei risultati”.

Sibau ha quindi perorato la causa “delle famiglie a reddito basso e senza disponibilità finanziarie immediate, affinché possano avere una garanzia per ottenere un prestito dalle banche”, seguito da Emanuele Zanon (Polo liberale) che, favorevole ai gruppi d’acquisto per evitare speculazioni, ha espresso
“soddisfazione davanti all’avvio di un processo al passo con i tempi. Per dare un segnale di equità, servirebbe anche una formula che privilegi intanto le prime case, con le seconde da soddisfare eventualmente a residuo”.

Massimo Moretuzzo (Patto per l’Autonomia) si è lamentato per il fatto che “davanti una manovra che cuba 100 milioni di euro non ci sia stato un confronto con il mondo delle categorie produttive datoriali” (considerazione respinta dall’assessore Roberti), riaprendo il discorso anche alle comunità energetiche e aggiungendo che “il mancato ascolto di chi deve realizzare gli interventi può provocare difficoltà applicative”.

Il leghista Tosolini, infine, ha ironizzato sul fatto che “se i 100 milioni stanziati hanno provocato tale scompiglio, forse sarebbe stato meglio evitare di metterli a bilancio e non fare niente. Grazie, invece, a chi ha pensato un’iniziativa del genere e, dopo un mercato drogato dal 110% che in Italia ha fatto impazzire tutti tra speculazioni e aumento dei costi, la saggia e oculata risposta della Giunta è stata quella di adottare un nuovo prezziario, al fine di evitare distorsioni del mercato”.
ACON/DB-fa

Di Redazione

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