Lunedì 22 settembre, alle 20.30, avrà luogo al teatro Pasolini di Cervignano un incontro dal titolo “Io, tu, noi: perché abbiamo bisogno dell’intelligenza relazionale”. L’iniziativa, promossa dalla Comunità Pastorale Bassa Friulana, con il patrocinio del Comune, in prossimità della ricorrenza del patrono San Michele, costituisce un’anteprima della Settimana dell’Educazione, che prevede ormai da anni una serie di appuntamenti tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio.
Relatore della prossima serata sarà il prof. Leonardo Becchetti, ordinario di Economia politica presso l’Università di Roma Tor Vergata, editorialista di Avvenire e Il Sole 24 Ore, economista inserito nelle classifiche mondiali tra il 5% degli autori più quotati.

Perché chiamare un economista a parlare di intelligenza relazionale? Cofondatore di molte iniziative di Economia Civile, Becchetti ritiene che il PIL come indicatore di benessere basato sul modello dell’homo economicus corrisponda a un paradigma riduzionista, che ha creato un’immensa area di disagio e di infelicità, stimolando l’iperconsumo di beni spesso inutili e troppe morti per disperazione. La visione dell’economia civile ritiene invece che la generatività, ovvero la capacità delle politiche sui territori di rendere generativa la vita delle persone rispondendo al bisogno di senso, sia l’aspetto fondamentale di cui occuparsi ai fini del ben-vivere: “L’intelligenza relazionale è ciò che trasforma l’io in noi, la competizione in cooperazione, il territorio in comunità”.
Citando il premio Nobel per l’economia Amarthya Sen, anche Becchetti considera l’homo economicus un idiota sociale, un individuo incapace di cogliere e mettere a frutto il potenziale delle relazioni. La dinamica della generatività si basa su quattro verbi fondamentali nei percorsi educativi: desiderare (favorendo nei giovani la scoperta dei loro veri desideri): far nascere (idee, relazioni, fiducia, progetti); accompagnare (nella prospettiva di lungo periodo dell’educazione); lasciar andare (il compito più difficile per gli educatori).
Conduttore dell’incontro sarà il giornalista Andrea Doncovio, che interpellerà il relatore con alcune domande, a cui potranno aggiungersi quelle del pubblico.
In novembre il tema verrà ripreso con workshop dedicati a bambini e ragazzi: “Io, tu, noi: relazioni virtuali, amicizie reali”. Il 28 gennaio 2026, al centro della Settimana dell’Educazione, verrà organizzata una tavola rotonda con testimoni privilegiati del nostro territorio per capire quali siano gli interventi concreti relativi al mondo giovanile, quali i problemi e le possibili soluzioni, nell’ottica del Patto educativo di comunità. Seguiranno, come di consueto, gli incontri per fasce di età.
Intanto tutti coloro che sono interessati a capire come sia possibile cambiare un modello di sviluppo basato sul consumo di quantità sempre maggiori di beni materiali non di rado dannosi, la cui produzione ha devastanti conseguenze sull’ambiente e sulla vita delle persone, sono invitati a partecipare all’incontro del 22 settembre, per diventare attori di cambiamento (anche attraverso il voto col portafoglio) e cittadini attivi di una comunità capace di offrire prospettive e beni relazionali alle giovani generazioni.
