L’iniziativa promossa dall’associazione Marcato con il supporto del Comune. Già avviato un percorso di analisi e riflessione nelle scuole sul ruolo della donna in città
Contribuire a correggere percorsi educativi sbagliati e sostenere le donne affinché esprimano tutto il loro potenziale all’interno della comunità jesolana. Sono questi gli obiettivi di “Jesolo… città per donne?”, ambizioso progetto lanciato dall’associazione culturale Monsignor Giovanni Marcato e sostenuto dall’amministrazione comunale. L’iniziativa propone di slegarsi dall’emotività dettata dai fatti di cronaca e costruire un percorso per valutare la condizione della donna nel contesto cittadino consentendone la massima espressione quale sua risorse fondamentale. Da un lato, quindi, il progetto invita a considerare l’atto di violenza contro le donne quale punto terminale di un percorso educativo distorto o mancato. Dall’altro a interrogarsi sull’esistenza a Jesolo delle condizioni che consentono a ciascuna donna di realizzare se stessa e le proprie qualità, oppure quali siano gli ostacoli che non lo permettono.
Tale percorso si sviluppa attraverso due azioni concrete: lo svolgimento di specifici progetti nelle scuole e la somministrazione di un questionario alle donne che vivono e/o lavorano a Jesolo (già disponibile sul sito del Comune di Jesolo e dell’associazione Marcato). Nel primo caso le attività hanno preso avvio da alcune settimane, coinvolgendo le classi primarie di primo grado con laboratori fotografici, le secondarie di primo grado con ricerche sulla condizione della donna e le secondarie di secondo grado con approfondimenti sul tema della violenza di genere e la valorizzazione del ruolo femminile. Il questionario, invece, è disponibile dal 5 fino al 29 febbraio ed è destinato alla compilazione da parte delle donne che vivono e/o lavorano a Jesolo: Quali azioni in grado di valorizzare il talento femminile si possono mettere in atto per avere una città inclusiva, aperta, accogliente, libera da discriminazioni e pregiudizi, capace di offrire alle donne tempi, luoghi e opportunità di crescita? Quali offerte formative, lavorative, educative, socio-economiche, politiche, abitative, aggregative mette a disposizione Jesolo alle donne? Quali Servizi offre a protezione, promozione e sostegno delle donne? Quali sono i contributi che le donne portano alla crescita di Jesolo, quale città accogliente e responsiva?
Il questionario è disponibile a questo indirizzo: https://forms.gle/G13oggMfKm3CWUnB9
Il questionario richiede un account email per essere compilato, ma questo non viene registrato garantendo il totale anonimato. È suddiviso in 5 aree: anagrafica, percezione della sicurezza sul territorio, conciliazione tempi di vita e tempi di lavoro, partecipazione alla vita pubblica, domande sugli stereotipi di genere. Le risposte restituiranno uno spaccato della percezione da parte delle donne su tematiche sociali, familiari e lavorative. Una prima lettura dei risultati del questionario arriverà ad aprile mentre il progetto “Jesolo… una città per donne?” si concluderà a maggio con una serata dedicata all’iniziativa.
“Spesso siamo concentrati sui problemi quotidiani, che è importante risolvere, ma serve anche fissare dei momenti per approfondire tematiche di respiro più ampio proprio come questo – spiega il sindaco della Città di Jesolo, Christofer De Zotti -. Se penso alla situazione attuale all’interno del Comune di Jesolo e all’organizzazione gerarchica dei suoi uffici, nella stragrande maggioranza dei casi le responsabili sono donne. Già questo dato apre a una serie di domande, per esempio sulla possibilità offerta da questo lavoro di conciliare vita e attività professionale. Al tempo stesso, nell’ambito politico la presenza delle donne è molto inferiore e non rispecchia né le aspettative né la qualità che emerge in ambito professionale”.
“Il progetto è bello e importante, ora l’impegno va concentrato sulla diffusione del questionario anche ai target più difficili, vale a dire la fascia più giovane e quella più anziana della popolazione – aggiunge l’assessore alle pari opportunità, Martina Borin -. Cercheremo di coinvolgere tutte le donne presenti in Comune e ci siamo attivati per creare una postazione all’interno della biblioteca civica, ma potremmo pensare anche ad altri luoghi ad alta frequentazione”.“Il progetto rappresenta una sfida che lanciamo a noi stessi e alla città, senza rincorrere le emozioni legate dai fatti di cronaca e di attualità, non perché non siano importanti ma perché c’è il rischio di non guardare dritto negli occhi i problemi e affrontarli per provare a risolverli – commenta Giampaolo Rossi, presidente dell’associazione Marcato -. Il questionario ha come obiettivo primario quello di prendere coscienza della propria condizione, qualunque sia. Non serviva? Io credo che invece avere coscienza di sé sia una cosa, sapere che questa è condivisa è un’altra ed è la via per correggere il problema”.