Grande affluenza nelle prime giornate del Festival che continuano con
due anteprime nazionali, un’opera prima e l’incontro con Alejandrina Morelli e Andrés Varela – registi della sezione Cinema e Letteratura – nelle ultime tre giornate al Lets.
Dopo le prime giornate di grande partecipazione al Museo Ebraico e al Lets, proseguono le proiezioni pomeridiane in quest’ultima sede mercoledì 12, giovedì 13 e venerdì 14 novembre.
Il 12 novembre alle ore 16:00 Juanita, di Alejandrina Morelli è un cortometraggio del 2023, coprodotto daArgentina e Uruguay (V.O. in spagnolo con sottotitoli in italiano), Opera Prima e anteprima italiana, che ha vinto ilPremio Accessibilità al Festival de Cine Entre Glaciares (Calafate, Arg. 2024) e il Premio del Pubblico, Festival Latin UY 2024 (Punta del Este, Uruguay 2024). Racconta la storia di una giornalista e poetessa che ha vissuto un secolo di lotte politiche in Argentina. Ha avuto un’intensa carriera giornalistica, pubblicando, vincendo premi, impegnandosi nell’attivismo, aggiornandosi costantemente. Durante le dittature ha vissuto persecuzioni, esilio e isolamento. E il documentario utilizza la sua storia per mostrare i periodi d’oro di Radio Argentina negli anni ’40, la nascita del peronismo, le lotte interne a questo movimento e gli effetti delle dittature. È solo in età avanzata che scrive le sue poesie migliori e pubblica le sue opere.
Alejandrina Morelli nasce Buenos Aires, ma vive in Uruguay da oltre 25 anni. Laureata in Geografia e Storia Contemporanea all’Università di Barcellona, con un PhD in Management Culturale della Facultad Latinoamericana de Ciencias Sociales, è giornalista, scrittrice, responsabile culturale e produttrice di festival, come il Mercocine che si tiene a Punta del Este (Uruguay).
Alejandrina Morelli incontrerà il pubblico dopo la proiezione.
Alle ore 17:00 il surreale lungometraggio messicano del 1979 Maria de mi corazón/Maria del mio cuore di Jaime Humberto Hermosillo (V.O. in spagnolo con sottotitoli in italiano), che ne ha scritto anche la sceneggiatura con Gabriel Garcia Marquez. Maria ritorna con Ettore dopo un periodo di separazione. Durante un viaggio di lavoro, la sua auto si rompe in autostrada e viene soccorsa da un autobus di un ospedale psichiatrico che la porta lì. Convinti che sia una malata di mente, non la lasciano più andare.
Jaime Humberto Hermosillo, sceneggiatore e regista messicano spesso paragonato a Pedro Almodovar, ha lavorato molto con Gabriel Garcia Marquez. Sceneggiatore e regista messicano i suoi film spesso esplorano l’ipocrisia dei valori della classe media messicana. Al momento della sua morte, nel 2020, insegnava cinema all’Università de Guadalajara e stava collaborando con i suoi studenti a diversi progetti.
Giovedì 13 novembre alle ore 15:30 esordisce con un’anteprima italianaBenedetti: 60 años con Luz/Benedetti 60 anni con Luz, di Andrés Varela (V.O. in spagnolo con sottotitoli in italiano), del 2022. Un documentario uruguayano che racconta la perdita di memoria in cui sprofonda lentamente fino alla morte nel 2006 Luz, moglie e musa dello scrittore Mario Benedetti per 60 anni, dopo avere condiviso 60 anni di esilio, successi, fallimenti, amici e l’amore. Il film include documenti inediti e testimonianze di personaggi di spicco che li hanno conosciuti, tra cui Josè Mujica.
Andrés Varela nato in Uruguay nel 1975, laureato in Arti dello Spettacolo presso l’Università di Nanterre, ha conseguito un master presso l’Università di Censier-Sorbonne a Parigi. È anche diplomato alla Scuola Municipale di Arte Drammatica di Montevideo. Co-regista di Maracaná (2014), il suo ultimo documentario El niño que sueña (2025) è stato proiettato ai festival di Montreal, Buenos Aires (BAFICI) e Montevideo.
Andrés Varelaincontreràil pubblico dopo la proiezione.
Alle ore 17:30 è la volta del lungometraggio messicano del 2008 Arráncame la vida/Strappami il cuore di Roberto Sneider(V.O. in spagnolo con sottotitoli in italiano). Basato sul romanzo di Ángeles Mastretta, narra la storia di una donna che rompe gli schemi in un mondo di politica, corruzione, adulterio e assassinio. Elogiate dalla critica le performances di Ana Claudia Talancón e Daniel Giménez Cacho, fu presentato agli Oscar nel 2009 come film straniero.
Roberto Sneider è uno sceneggiatore, regista e produttore cinematografico messicano conosciuto per i suoi film Dos crímenes, Arráncame la vida e Me estás matando, Susana.
Ultimo giorno al Lets, venerdì 14 novembre alle ore 16:00 e possiamo goderci una coproduzione Argentina/Italia del 2011 El Fausto criollo/ Il Fausto creolodi Fernando Birri(V.O. in spagnolo con sottotitoli in italiano), libera versione del poema “Fausto. Impressioni del gaucho Anastasio el Pollo nella rappresentazione di questa opera” di Estanislao del Campo (1866). Una tragicommedia musicale e grottesca ambientata nella metà del secolo XIX nella pampa argentina, dove due gauchos si incontrano sotto la chioma di un grande albero: Anastasio “il Pollo” racconta a Don Laguna un’opera a cui ha assistito nell’antico teatro Colón di Buenos Aires: il “Faust” di Goethe. Raccontandolo però traduce ciò che ha visto in immagini, personaggi e situazioni della sua realtà.
Fernando Birri, regista cinematografico argentino definito da Garcia Marquez “il grande papà del Nuovo Cinema Latinoamericano” nasce a Santa Fe nel 1925. Tra le figure più significative del cinema argentino moderno, radicato nella cultura latinoamericana ma fortemente legato all’Europa, sospeso tra documentazione della realtà e creazione di immagini poetiche, Birri ha contribuito al rinnovamento del cinema sudamericano non soltanto con i suoi film, basati su un’originale
rielaborazione della lezione neorealista, ma anche con il suo impegno costante per la formazione di nuove generazioni di autori. Il suo primo film a soggetto, Los inundados (1961), è stato premiato
come migliore opera prima alla Mostra del cinema di Venezia del 1962. Nel 1986 ha fondato, con Gabriel García Márquez, la Escuela Internacional de Cine y Televisión de San Antonio de los Baños, a Cuba, di cui è stato direttore fino al 1991. Dal 1992 è stato Presidente del Festival del Cinema Latino Americano di Trieste, fino al 2017 e una sua figura essenziale. Nel 2007 ha girato Elegia friulana, un omaggio al nonno Giovanni Battista Birri, un mugnaio emigrato dal Friuli in Sudamerica intorno al 1880 per motivi politici, con riprese effettuate a Santa Maria La Longa (Udine). Muore a Roma nel 2017.
Alle ore 17:45 chiude le proiezioni al Lets una coproduzione Costa Rica/Colombia/Messico del 2009 Del amor y otros demonios/Dell’amore e di altri demoni (V.O. in spagnolo con sottotitoli in italiano),film drammatico – tratto dell’opera omonima di Gabriel García Márquez – di Hilda Hidalgo che ne ha scritto la sceneggiatura. In un’epoca di inquisizione e schiavitù, Sierva María vuole sapere che sapore hanno i baci. Ha 13 anni, è figlia di marchesi ed è stata allevata da schiavi africani a Cartagenas de Indias. Un cane rabbioso la morde e il vescovo, che la crede indemoniata, ordina al suo pupillo Cayetano, di esorcizzarla. Entrambi saranno sedotti da un demonio più forte della fede e della ragione.
Hilda Hidalgo Regista costaricana classe 1970, diplomata come regista presso la Scuola Internazionale di Cinema e Televisione de San Antonio de los Baños (Cuba), ha scritto e diretto cortometraggi di finzione e documentari in Costa Rica, Italia, Francia, Bhutan, Benin e Paesi Bassi.
Ha guidato la New School of Film and Tv presso la Veritas University ed è professoressa presso la School Of Collective Communication Sciences dell’Università della Costa Rica.
Tutte le proiezioni al Lets sono a ingresso gratuito.
Sul sito ufficiale del Festival www.cinelatinotrieste.org, sono pubblicati tutti gli aggiornamenti e le informazioni utili.
