EVENTO PUBBLICO PER LA “FORESTA DEI GIUSTI” A LIGNANO SABBIADORO MARTEDÌ 25 NOVEMBRE, CON LA PARTECIPAZIONE DEL SINDACO LAURA GIORGI: UN ALBERO SARÀ INTITOLATO A WANGARI MUTA MAATHAI, ATTIVISTA KENIOTA, PREMIO NOBEL PER LA PACE 2004 PER IL SUO CONTRIBUTO ALLO SVILUPPO SOSTENIBILE E ALLA DEMOCRAZIA. SOPRANNOMINATA “LA SIGNORA DEGLI ALBERI”, FU LA PRIMADONNA CENTROAFRICANA A CONSEGUIRE UNA LAUREA IN SCIENZE BIOLOGICHE (1966). LIGNANO SABBIADORO MANIAGO AVEVA GIÀ DEDICATO UN ULIVO A FELICIA IMPASTATO: CRESCE COSÌ IL PARTERRE DEI GIUSTI IN REGIONE, INSIEME ALLA SENSIBILITÀ PER I VALORI UMANI E CIVILI.

LIGNANO SABBIADORO – Cresce e si consolida il progetto della “Foresta dei Giusti” in Friuli Venezia Giulia, una delle iniziative previste dal vasto cartellone di incontri ed eventi “La memoria del legno”, di scena fino al marzo 2026 in dieci centri del Friuli Venezia Giulia. Martedì 25 novembre, a Lignano Sabbiadoro alle 10.00 nel Giardino della Biblioteca di via Treviso, 2 (e in caso di pioggia all’interno), un acero campestre sarà dedicato a Wangari Muta Maathai, attivista keniota, Premio Nobel per la pace 2004 per il suo contributo allo sviluppo sostenibile e alla democrazia. Biologa e ambientalista, è stata la prima donna centroafricana a conseguire una Laurea in Scienze biologiche (1966) e a ottenere una cattedra in veterinaria all’Università di Nairobi.
Alla presenza del sindaco di Lignano Sabbiadoro Laura Giorgi e del Consigliere comunale delegato alla Cultura Donatella Pasquin, parteciperanno le tre classi quinte della Scuola Primaria Ippolito Nievo – una cinquantina circa di studenti e studentesse – accompagnati dai loro insegnanti, con il dirigente Scolastico reggente Giovanna Crimaldi.
Gli studenti e le studentesse appenderanno all’acero campane in terracotta realizzate in classe: l’albero diventerà così un custode della memoria del bene, e il suono delle campanelle ricorderà a tutti che la memoria va coltivata con cura. Una targa con QR code sull’albero permetterà di approfondire la biografia della dedicataria e l’evento acquisterà una suggestione multimediale attraverso l’ascolto dei podcast realizzati dagli esperti di sviluppo di contenuti multimediali dell’associazione Invasioni Creative che hanno intervistato i divulgatori scientifici Sara Segantin, Luigi Torreggiani, Giorgio Vacchiano, Chiara Segré, Camilla Tucillo. La partecipazione è liberamente aperta al pubblico, info e dettagli damatra.com
La scorsa primavera a Lignano Sabbiadoro un ulivo era stato dedicato a Felicia Impastato, la madre di Peppino Impastato, nel Parco della Scuola Primaria. Si accresce così il “parterre” dei Giusti del Friuli Venezia Giulia e soprattutto la consapevolezza dell’impegno per i valori umani e la sostenibilità etica e ambientale, testimoniati da figure eccellenti che in Italia e nel mondo si sono spese in chiave solidale e per i diritti dei loro simili, rischiando del proprio perché venisse affermato il senso dell’umanità, in luogo della prevaricazione.
La “Foresta dei Giusti” in Friuli Venezia Giulia, inaugurata con successo nell’ultimo biennio, prevede l’intitolazione di tanti alberi, dislocati in tutta la regione, a personalità significative della storia recente e contemporanea: la letteratura scientifica e l’arte della narrazione si incrociano dunque, per iniziativa di Damatrà onlus in sinergia con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla Cultura, capofila il Comune di Spilimbergo. Partner di riferimento del progetto “la memoria del legno” è l’organizzazione internazionale no profit Fondazione Gariwo – La Foresta dei giusti.
Wangari Muta Maathai(1940 – 2011) è stata definita la “signora degli alberi”, una voce simbolo della lotta per la pace. In una società arcaica nella quale la carriera scolastica era in genere preclusa alle donne, Wangari si distinse negli studi e fu ammessa all’unico liceo femminile del Kenya. Dopo il diploma e grazie a borse di fondazioni statunitensi, frequentò il college di St. Scholastica e l’università di Pittsburgh, fino a ottenere la cattedra in veterinaria all’Università di Nairobi. Durante la giornata mondiale dell’ambiente 1977, con altre donne piantò sette alberi in un parco appena fuori dalla capitale keniota: questi alberi formano la prima “cintura verde”, che diede il nome al movimento ecologista Green Belt Movement. A partire dagli anni ’80 Maathai promosse una forte campagna di sensibilizzazione verso i problemi ambientali e il disboscamento, facendo piantare in Kenya e in altri Paesi africani più di 30 milioni di alberi. Il suo interesse si estese poi ai diritti umani e all’impegno per la democrazia e per una società multietnica. La sua azione contribuì a sollevare l’attenzione internazionale sull’oppressione in Kenya, incoraggiando soprattutto le donne africane a battersi per una vita migliore. Per la sua critica alla corruzione del regime keniota venne picchiata, diffamata e più volte imprigionata. Nel 2002 fu eletta Ministro aggiunto all’Ambiente, alle Risorse naturali e alla Fauna. Attraverso una strategia fatta di educazione, pianificazione familiare, alimentazione consapevole e lotta alla corruzione, il Green Belt Movement apre la strada allo sviluppo a partire da tutti i livelli della società. Maathai diventò la voce simbolo delle migliori forze africane e dell’impegno per promuovere la pace e il benessere nel continente. Per questo fu insignita di numerosi premi internazionali, come il Global 550 dell’ONU e il Goldman Environmental Award. Nel 2006, dopo il conferimento del Premio Nobel per la Pace nel 2004, pubblicò la sua autobiografia, Unbowed (Solo il vento mi piegherà, Sperling&Kupfer). Si spense a Nairobi il 25 settembre 2011.
