Il partito della Lega per il tramite del Dipartimento Sicurezza ed Immigrazione Regionale auspica a fronte del costante fenomeno dei furti in abitazione e delle truffe che le Amministrazioni Comunali del Friuli Venezia Giulia attivino dei tavoli tecnici per arrivare alla sottoscrizione del citato protocollo con le Prefetture e realizzare il “controllo del vicinato” nel pieno rispetto delle norme a supporto delle Forze di Polizia.
Il “controllo del vicinato” è uno strumento di prevenzione che presuppone la partecipazione attiva dei cittadini residenti in una determinata zona, area o quartiere con l’intento di cooperare con le forze di polizia, in particolare per la prevenzione dei reati predatori. Il progetto, sviluppato sull’esame della sicurezza urbana tra Ministero dell’Interno ed A.N.C.I., successivamente aggiornato in base alla recrudescenza del fenomeno predatorio post covid ed illustrato dai Prefetti ai tutti i Sindaci attraverso dettagliate circolari, è già attivo in diversi Comuni del Friuli Venezia Giulia e rappresenta uno degli strumenti per prevenire i fenomeni criminosi, in particolare i reati contro il patrimonio e a persona. A tutti gli abitanti dell’area urbana interessata è unicamente richiesto di alzare il livello di attenzione attraverso pochi e semplici passaggi, tra questi il “far sapere” che gli abitanti della zona sono attenti e consapevoli di ciò che accade intorno a loro. Infatti, se i vicini lavorano insieme per ridurre l’appetibilità degli obiettivi, i furti e tanti altri “reati occasionali” potranno essere impediti e limitati. Questa attività è segnalata tramite la collocazione di appositi cartelli a cura delle Amministrazioni Comunali con lo scopo di comunicare a chiunque passi nella porzione di territorio interessata al controllo che la sua presenza non passerà inosservata e che il vicinato è attento e consapevole di ciò che avviene all’interno della stessa. Il “controllo del vicinato” non si sostituisce alle Forze dell’Ordine che hanno il compito esclusivo di svolgere l’attività di repressione e di ricerca degli autori dei reati. Gli obiettivi quindi sono: favorire lo sviluppo di una cultura della partecipazione alle tematiche della sicurezza urbana e della collaborazione attiva dei cittadini attraverso una comunicazione efficace e organizzata; migliorare il rapporto tra la Forze di Polizia e la cittadinanza; prevenire il crimine aumentando la sicurezza, la vigilanza, creando e mantenendo una comunità attenta; ridurre l’idea di “timore” da parte della popolazione e soprattutto delle fasce più deboli, fornendo informazioni accurate sui rischi e promuovendo un senso di solidarietà; rafforzare un clima di fiducia nei propri vicini, nelle persone, nelle istituzioni; migliorare il rapporto Forze di Polizia e comunità, scambiando informazioni su avvenimenti criminosi tramite un “coordinatore” che le raccoglie e le riporta ai competenti uffici di polizia, tenendo informati i cittadini. La partecipazione cittadina, resa possibile dalla cultura della prevenzione, riguarda anche l’azione delle Forze di Polizia con cui i cittadini sono chiamati a collaborare non tanto aumentando le segnalazioni o le denunce, bensì condividendo gli obiettivi e le attività considerate come proprie delle istituzioni. Per poter attuare questo istituto è fondamentale che le Amministrazioni Comunali sottoscrivano un protocollo d’intesa con la Prefettura di riferimento evitando, come sta già accadendo, azioni personali o di gruppo autodeterminate. Importante evidenziare al riguardo che è vietato inoltre svolgere servizi di “controllo del vicinato” con l’utilizzo di divise, stemmi, simboli e/o sistemi di difesa tipici delle forze di polizia e forze armate.
In foto: Dreosto e Mortillaro
