Alessandro Albertin interpreta l’eroe italiano che in Ungheria, nel 1944, salvò oltre 5200 persone dalla deportazione nei campi di concentramento
La storia di Giorgio Perlasca rivive sul palcoscenico del Teatro Nuovo Giovanni da Udine
“Perlasca. Il coraggio di dire no” sarà in scena martedì 14 gennaio 2020 con doppia recita: matinée per le scuole con inizio alle 10.30 e poi, alle 20.45, per tutti (pubblico in palco)
Udine, 10 gennaio 2020 – Un eroe dei nostri giorni, una persona semplice e normale. È dedicato al commerciante italiano che in Ungheria, nel 1944, salvò oltre 5200 persone dalla deportazione lo spettacolo Giorgio Perlasca. Il coraggio di dire no, in scena al Teatro Nuovo Giovanni da Udine martedì 14 gennaio 2020 con doppio appuntamento: alle 10.30 in una matinée per le scuole e alle 20.45 (recita con pubblico in palco).
Protagonista sulle tavole del palcoscenico e autore del testo è Alessandro Albertin, diretto da Michela Ottolini in un racconto travolgente, che suona come un avvertimento per tutti noi affinché restiamo uomini e donne liberi dall’orrore della guerra e dalle ingiustizie. Siamo a Budapest, è il 1944. Un commerciante di carne italiano, Giorgio Perlasca, è ricercato dalle SS perché ha rifiutato di aderire alla Repubblica di Salò. Ma in tasca ha un salvacondotto, una lettera che lo invita a rifugiarsi presso una qualunque ambasciata spagnola in caso di bisogno. È il suo cavallo di Troia: Perlasca si spaccia per un ambasciatore, sfodera un coraggio da leone, salva migliaia e migliaia di ebrei (ma non solo) perseguitati. Di tutto questo, una volta rientrato in Italia, Perlasca non parlerà con nessuno, per decenni. Soltanto nel 1988, rintracciato da una coppia di ebrei ungheresi che gli deve la vita, la sua storia e quella delle tante persone che ha salvato dai campi di concentramento diventano di dominio pubblico. Ora il suo nome si trova a Gerusalemme, tra i Giusti fra le Nazioni, e un albero a suo ricordo è piantato sulle colline che circondano il Museo dello Yad Vashem.
“Davanti a qualcosa di terribile si può reagire in due modi: commentare la cosa, oppure occuparsi della cosa – spiega Alessandro Albertin nelle note di regia -. La prima soluzione è quella più comoda e ci conduce inesorabilmente al tasto “mi piace” di Facebook. La seconda soluzione è quella più scomoda, richiede coraggio ed eroismo. E umiltà. A commentare siamo capaci tutti. Per occuparsi di un problema e risolverlo, serve la volontà di farlo. Questa è la grande lezione che ci ha lasciato Giorgio Perlasca. E da qui siamo partiti per raccontare al meglio questa storia meravigliosa. Lo facciamo con uno spettacolo semplice, senza fronzoli. Affidandoci alla straordinarietà degli eventi e ad un’interpretazione che mescola tecnica ed emotività, accompagnandoci per mano alla scoperta di un capitolo della nostra storia che è necessario conoscere. In quanto italiani. In quanto uomini.”
Perlasca. Il coraggio di dire no, in scena al Giovanni da Udine per la rassegna “Tempi Unici”, è prodotto da Teatro de gli Incamminati con il patrocinio della Fondazione Giorgio Perlasca. Luci di Emanuele Lepore.
Diplomatosi attore alla Scuola d’Arte drammatica Paolo Grassi di Milano, Alessandro Albertin ha lavorato, tra gli altri, con Gianrico Tedeschi, Andrée Ruth Shammah, Gigi Proietti, Alessandro Gassmann, Damiano Michieletto, Giuseppe Emiliani e Franco Branciaroli. È autore dei testi di Overlord Teatro.
Biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine aperta dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00. Chiuso il lunedì e giorni festivi. L’acquisto dei biglietti è possibile anche online su www.teatroudine.it e www.vivaticket.it, nei punti vivaticket e alla Libreria Feltrinelli di Udine (Via Canciani), il venerdì mattina dalle 9.30 alle 13.00. Per info: tel. 0432 248418 e biglietteria@teatroudine.it. Previste speciali riduzioni per i possessori della G-Teatrocard.
TEATRO NUOVO GIOVANNI DA UDINE
martedì
14 gennaio 2020 – ore 20.45 (pubblico in placo)
martedì
14 gennaio 2020 – ore 10.30 recita riservata alle scuole
PERLASCA. Il coraggio di dire no
scritto e interpretato da Alessandro Albertin
luci Emanuele Lepore
regia Michela Ottolini
produzione Teatro de gli Incamminati
con il patrocinio della Fondazione Giorgio Perlasca