Festival Antichi Organi del Polesine
Un patrimonio da scoprire ed ascoltare
EDIZIONE XXI
29 novembre – 29 dicembre 2024
Il Re di tutti gli strumenti
A Lendinara, sulle tracce di Bach con Elisabeth Zawadke
L’organo romantico di San Biagio apre il Natale
LENDINARA (RO), 3/12/2024 – Archiviato lo straordinario successo del concerto di apertura a Loreo incentrato sul compositore Giovanni Morandi, il Festival Antichi organi del Polesine ha in programma il secondo evento musicale, intitolato “Lo spirito di Bach”. Appuntamento imperdibile domenica 8 dicembre, alle 17, nella chiesa di San Biagio a Lendinara, con l’organista, di livello internazionale, Elisabeth Zawadke alla consolle dell’organo romantico, costruito da Domenico Malvestio, nel 1926. Il concerto si inserisce nel programma di eventi che aprono il Natale lendinarese e nel progetto “Cantantibus organis” di Asolo musica, Mic, Regione Veneto, cui ha contribuito il Comune di Lendinara. Hanno concesso il patrocinio la Diocesi di Adria Rovigo e la Provincia di Rovigo. L’ingresso è libero e gratuito. Informazioni sulle pagine Facebook @antichiorganipolesine e @cantantibusorganis.
Elisabeth Zawadke, di origine tedesca, è organista, concertista, attualmente docente d’organo al Conservatorio di Como, con una formazione ed una attività solistica internazionale. Ha studiato a Monaco di Baviera e poi a Basilea; si è esibita in Europa, Bielorussia e Giappone. Ha partecipato a numerosi festival internazionali, ha suonato come solista con l’Orchestra sinfonica di Lucerna e con l’Orchestra dell’Opera di Rouen, per fare due titoli. Particolarmente appassionata e ferrata sulla musica antica, sul Romanticismo tedesco e francese e sulla musica contemporanea.
Per questa maestra di prima grandezza, c’è un gioiello della tecnica costruttiva della ditta Domenico Malvestio & figlio di Padova, che nel 1926 costruì l’organo di San Biagio riutilizzando parte della fonica (le canne) del precedente organo: un Giovanni Tonoli di scuola bresciana, di cui è ancora visibile la cassa vuota in cantoria, nella controfacciata della chiesa. In piena Riforma ceciliana, un movimento che tendeva a riportare il canto e la polifonia nella liturgia cattolica, laddove tutti gli organi italiani ottocenteschi erano infarciti di registri “da concerto”, Malvestio si trovò a dover ripulire lo strumento di ogni fonica operistica.
Il concerto non poteva che essere un excursus tra autori romantici, partendo però, dal sommo Johann Sebastian Bach (1685-1750). Il secolo XVII ebbe, infatti, il merito di riscoprire il geniale organista e compositore tedesco, le cui partiture stavano andando perdute. Fu Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847) il primo organista e compositore moderno a riportare in auge Bach. Di Mendelssohn sarà eseguita la Seconda sonata (di sei). Mentre di Bach sarà proposta la Fantasia in sol maggiore Bwv 572 e tre “Preludi al corale” dalla raccolta Schὓbler. Seguirà la Seconda sonata di Paul Hindemith (1895-1963), un autore che amava comporre con la tecnica del contrappunto proprio come Bach. Infine, dell’ungherese Franz Liszt (1811-1886) il “Preludio e fuga sopra il nome di Bach”, dove Bach è la traslitterazione della notazione tedesca, che corrisponde ad una sequenza di queste note: (B) Si bemolle-(A) La-(C) Do-(H) Si naturale. Praticamente l’ascoltatore attento sentirà ripetersi questa successione di suoni e sarà come un omaggio al maestro considerato uno dei più grandi della storia della musica.
In copertina : Zawadke – Ph. IACCARINO