Lettera aperta: “Perché tanto accanimento contro il patrimonio verde di Gorizia?”
Gentile Assessore Del Sordi,
Le scrivo in quanto Presidente di Legambiente Gorizia APS. Come Le è certamente noto, la mia Associazione, tra le altre cose, svolge il ruolo di sentinella del territorio, esercita cioè un monitoraggio costante dell’ambiente in cui opera e, se del caso, informa le autorità competenti e l’opinione pubblica circa eventuali criticità riscontrate.
Oggi, spronata dalle immagini raccapriccianti riguardanti i maltrattamenti ingiustificati subiti dai cipressi del cimitero, desidero rivolgerle alcune domande in merito alla gestione, manutenzione e salvaguardia del verde pubblico e privato di Gorizia.
- Chi ha affidato i lavori di manutenzione e salvaguardia dei cipressi del cimitero e a chi sono stati affidati? Con quali specifiche? Si sono verificate le qualifiche professionali degli incaricati?
- Ippocastani di Viale XX settembre: dal Piccolo del 19 agosto leggiamo che, oltre ad indicare le probabili cause della sofferenza di alcuni di essi, (ma anche quelli dei Giardini Pubblici sono sofferenti), Lei afferma che “altrove sarebbero già stati abbattuti”: se Lei è convinto che tale soluzione sia la più adeguata, perché finora non ha dato ordine di abbatterli? Un nostro socio, esperto della materia, mi informa che invece il motivo più probabile per la sofferenza degli ippocastani, giovani e vecchi, come registrata già una cinquantina d’anni fa o più, è da attribuirsi ad un fenomeno fisiologico, che non ne determina necessariamente la moria, ma è aggravato dal tranciamento delle radici durante lavori di scavo in vicinanza del cordolo del marciapiede. Ecco quindi che il loro abbattimento, e sostituzione con esemplari giovani della stessa specie, non risolverebbe affatto il problema. Desidererei inoltre sapere a quale normativa francese fa riferimento quando afferma che “in Francia, ad esempio, ad esclusione delle aree monumentali, anche per la sicurezza stradale, gli alberi vengono sostituiti ogni 30 anni”. Noi abbiamo trovato solo delle norme del Codice dell’ambiente relative alla “Protezione dei viale dei filari di alberi ai bordi delle strade aperte alla circolazione pubblica”.
- Ultima domanda: perché tanto accanimento nei confronti del patrimonio verde, bene comune? Negli ultimi anni sono stati abbattuti tre olmi vetusti in via dei Cordaioli per “far posto alla pista ciclabile”, per i quali era stata promessa una compensazione de l 120% della superficie fogliare: è stata realizzata e se sì, dove? Alcuni ippocastani in Piazzetta Bernardelli per ampliare il posteggio; 11 maestosi pini domestici nell’area APT di Via Martiri di Al Nasiriyah perché intralciavano il funzionamento dei macchinari per lavare gli autobus, messi in situ ben dopo gli alberi; varie piante, anche di notevoli dimensioni, in area aeroporto, senza ragione apparente, e altre nel Parco Basaglia per motivi non ben precisati. Non nascondiamo poi i nostri timori in merito alla sorte di un’area di notevole interesse naturalistico, sempre all’interno del Parco Basaglia, per farne un posteggio, e delle piante, anche di notevoli dimensioni ed età, nel perimetro dell’ex ospedale civile ora oggetto di un progetto per la creazione di un nuovo polo scolastico, che auspichiamo di poter sottoporre ad un esame approfondito da parte dei nostri esperti, una volta ottenuta l’autorizzazione per accedere all’area.
Colgo l’occasione per ricordare che il 17 giugno scorso il Consiglio Europeo ha adottato il Regolamento sul Ripristino della Natura, che entrerà in vigore e sarà direttamente applicabile negli Stati Membri subito dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea. Il Regolamento prevede obblighi specifici per gli ecosistemi urbani e gli Stati Membri dovranno adottare anche misure intese a invertire il declino delle popolazioni di impollinatori e a garantire che non vi siano perdite nette di spazi verdi urbani e di copertura arborea urbana.
Augurandomi anche a nome di tutti i cittadini che hanno a cuore il verde della nostra città, di avere presto delle risposte esaurienti da parte Sua, invio distinti saluti
Anna Maria Tomasich
(Presidente Legambiente Gorizia)
P.S. Ci risulta che già oggi un privato che intenda abbattere un proprio albero debba chiederne autorizzazione e quindi l’amministrazione comunale ha facoltà di decidere in merito al destino di determinate piante, anche di proprietà privata, pur in assenza di un sempre più necessario Regolamento del Verde Pubblico e Privato, che contenga disposizioni per la gestione e salvaguardia del verde di Gorizia e per la partecipazione attiva di tutte le parti interessate anche in fase di progettazione e realizzazione di opere pubbliche.