Stefano Moriggi e Mario Pireddu
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I SUOI FANTASMI
Vivere e pensare con le reti generative
Le reti generative sono in grado di imparare e di gestire enormi quantità di dati, finendo per divenire delle «scatole nere» che forniscono risposte senza spiegare come: L’Intelligenza Artificiale e i suoi fantasmi di Stefano Moriggi e Mario Pireddu (Il Margine) si propone di aprire queste scatole per indagarne il funzionamento, decostruendo i pregiudizi e le ideologie che vi aleggiano intorno.
Nei quattro capitoli che compongono il breve saggio, Moriggi e Pireddu ripercorrono la storia che conduce alle attuali reti generative – fatta di idee, scoperte, illusioni, primavere e inverni della ricerca, da Giordano Bruno a Pac-Man – illustrando in modo accessibile e rigoroso le logiche e gli utilizzi concreti degli strumenti che sempre più si utilizzano e si utilizzeranno per produrre contenuti di ogni tipo (testuali, iconografici, multimediali.).
Attraverso un inquadramento teorico, gli autori mirano a far comprendere meglio l’IA e le sue ricadute reali nella quotidianità, alla ricerca di una perfetta sintesi tra timori e speranze relativi alla presenza sempre più pervasiva di queste tecnologie nel nostro vissuto. Obiettivo degli autori è, infatti, da un lato raffreddare i facili entusiasmi di chi crede in un futuro roseo in mano alle macchine, dall’altro, spegnere sul nascere i timori dei tecnoscettici.
Le reti generative, rappresentano infatti una svolta radicale: creano contenuti originali e sfidano la tradizionale distinzione tra ideazione umana e produzione tecnologica, sollevando interrogativi sul confine che delimiterebbe (e tutelerebbe?) l’opera di una intelligenza umana da quella di una intelligenza «artificiale»: sfidare i fantasmi che aleggiano attorno all’IA significa dunque confrontarsi con noi stessi e con i nostri pregiudizi sulla tecnologia, ma ancor prima sui valori entro i cui confini continuiamo a custodire la specie umana come una reliquia.
Ma fare i conti con i fantasmi significa anche (e, forse, soprattutto) imparare a vedere nelle tecnologie – e nelle paure che generano – il riflesso di un’umanità timorosa di navigare in un mare sconosciuto e al contempo cosciente del fatto che – come avrebbe detto Giordano Bruno – a una nuova visione del mondo deve per forza corrispondere una nuova visione dell’uomo.
Imparare a (con)vivere con le reti generative è il dovere di chi – da concreto umanista – cerca categorie e tattiche che lo aiutino a studiare la storia di quel futuro ignoto e incerto che ci attende.
Collana: Annurca
Pagine: 128
Prezzo: 10€
In libreria da: 24 maggio 2024
*Stefano Moriggi (1972), filosofo della scienza e delle tecnologie, studioso di culture digitali e noto divulgatore. È Professore associato di Cittadinanza digitale e di Società e Contesti Educativi Digitali presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. È membro della McLuhan Foundation (Toronto).
*Mario Pireddu (1977), mediologo e studioso di tecnologie per la formazione, Internet studies e processi innovativi. È Professore associato di Tecnologie per la Formazione e di Apprendimento in rete e Gestione della conoscenza presso l’Università degli Studi della Tuscia di Viterbo, dove è stato Delegato per l’Innovazione nella Didattica.