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Libri: Giovedì 24 febbraio l’autrice e architetto JANA REVEDIN firma dell’acclamata trilogia sulla “SIGNORA BAUHAUS” e ISE FRANK ispiratrice del ‘NEW EUROPEAN BAUHAUS’

DiRedazione

Feb 21, 2022

«”LA SIGNORA BAUHAUS” È ARRIVATA FINO AD ANGELA MERKEL E A URSULA VON DER LEYEN, INNESCANDO NEGLI ULTIMI DUE ANNI IL MOVIMENTO NEW EUROPEAN BAUHAUS, FATTO PROPRIO DALLA COMMISSIONE EUROPEA. OGGI È IL LIBRO PIÙ LETTO SUL BAUHAUS DI TUTTI I TEMPI: SONO RIMASTA INCANTATA DI COME UN PICCOLO LIBRO, UNA SINGOLA STORIA VERA, POSSANO CAMBIARE IL CORSO DELLA STORIA».                                                 JANA REVEDIN

 PORDENONE – Nel segno di un libro che, al suo primo apparire, è diventato apripista di un rinnovato stile di vita – il “nuovo” Bauhaus Europeo – prosegue, giovedì 24 febbraio alle 17.30 a Pordenone, l’edizione 2022 di “Narratori d’Europa”, il ciclo di incontri curato da Stefania Savocco e organizzatodall’IRSE, Istituto Regionale di Studi Europei. Sul filo rosso di“Avamposti al femminile. Pioniere e visionarie del Novecento. Tra moda, scienza, architettura”,l’appuntamento è nell’Auditorium della Casa dello Studente Antonio Zanussi (via Concordia 7) con l’autrice Jana Revedin, architetto e ordinaria di architettura e urbanistica all’Ecole spéciale d’architecture di Parigi. È lei l’autrice de “La signora Bauhaus” (Neri Pozza), il romanzo biografico dedicato alla figura di Ise Frank, moglie del geniale Walter Gropius e formidabile “ambasciatrice” della filosofia Bauhaus nel suo tempo. L’incontro è previsto in presenza, con diretta streaming su piattaforma digitale e con accesso gratuito dal link: bit.ly/IRSE_AvampostiFemminili2022. La partecipazione è gratuita e aperta a tutti i possessori di super green pass, prenotazione obbligatoria sul sito www.centroculturapordenone.it/irse. Info irse@centroculturapordenone.it, 0434 365326.

In dialogo con Stefania Savocco, Jana Revedin ci guiderà alla riscoperta di Ise Frank, da quando – nella Germania del 1923, allora ventiseienne  – sedette fra i banchi dell’Università tecnica di Hannover, convinta da un’amica ad assistere all’insolita conferenza in programma quel giorno. Sul palco c’era un uomo con un vestito di lana pettinata grigio scuro, un papillon di seta bordeaux e un portamento da capitano di cavalleria. Si chiamava Walter Gropius ed era il fondatore del Bauhaus, la scuola di arte e architettura che puntava ad una conciliazione fra arti e artigianato, impostando nuovi canoni estetici per l’architettura e il design moderni. Da quel momento la vita di Ise sarebbe cambiata per sempre.  Sposando Gropius, nell’ottobre dello stesso anno, Ise avrebbe sposato anche il progetto del Bauhaus, diventandone la principale sostenitrice e lavorando instancabilmente per la sua promozione anche oltreoceano, al punto da meritare l’appellativo di Signora Bauhaus.. Con una prosa ricca ed evocativa Jana Revedin restituisce vivacemente l’atmosfera degli anni Venti, ripercorrendo, attraverso la straordinaria vita di Ise Frank, un emozionante capitolo della storia contemporanea. «Quando “La Signora Bauhaus” doveva uscire, alla fine del 2018 in Germania, proprio alla vigilia del Centenario del movimento – ricorda Jana Revedin – le istituzioni ufficiali tedesche minacciarono di impedirne la pubblicazione, sembrava inaccettabile che una donna potesse aver rivestito un ruolo primario nella definizione di una nuova etica dell’Architettura. Ma decisi di correre il rischio. Subito dopo ”La signora Bauhaus” è arrivata fino ad Angela Merkel e a Ursula von der Leyen, innescando negli ultimi due anni la miccia del movimento New European Bauhaus, fatto proprio dalla Commissione Europea. Oggi è il libro più letto sul Bauhaus di tutti i tempi: sono rimasta incantata di come un piccolo libro e una singola storia vera, possano cambiare il corso della storia. Nel frattempo si è completata la mia trilogia dedicata al decennio1920/30, ma non è ancora stata tradotta in italiano. Ne parleremo a Pordenone, insieme al nuovo romanzo sugli anni ’50, in uscita nel 2023». Jana Revedin, nata nel 1965 a Costanza, è autrice di opere di riferimento di teoria architettonica e si è specializzata nell’architettura riformatrice del modernismo. Dopo aver studiato a Buenos Aires, Princeton e Milano, ha conseguito il dottorato di ricerca allo IUAV di Venezia.

Di Redazione

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