Festival Antichi Organi del Polesine
Un patrimonio da scoprire ed ascoltare
EDIZIONE XXII
7 – 28 dicembre 2025
Grande apertura a Loreo con le atmosfere della Serenissima
Pubblico in piedi per il maestro Luigi Fontana sul Callido dell’Assunta
LOREO (RO), 8 dicembre 2025 – Entusiasmo e gioia. Pubblico in piedi e doppia richiesta di bis. Un’apertura trionfale per il Festival Antichi organi del Polesine che ha inaugurato il programma concertistico 2025, domenica 7 dicembre, con l’organo “Gaetano Callido” del 1787, opera numero 239, nella Chiesa dell’Assunta di Loreo.
Il concerto è stato introdotto dalla consigliera alla Cultura Marilena Berto che ha annunciato: “Siamo orgogliosi di questa iniziativa che ci consente di fare sfoggio del nostro Callido, catalogato al numero 239 dal suo famoso costruttore, che realizzò più di 400 organi nei territori della Serenissima”. Ed ha aggiunto: “Questa musica l’ascoltavano i nostri nonni, bisnonni e trisavoli. L’organo è uno strumento affascinante”. “Il bello avvicina a Dio – ha dichiarato il parroco di Loreo, Don Stefano Doria – quando ascoltiamo musica così elevata e avviciniamo cose grandi dell’arte e della storia, facciamo del bene al nostro animo”. Il direttore artistico del Festival, il maestro Nicola Cittadin ha ringraziato per la calorosa ospitalità, ed ha ricordato che il Festival Antichi Organi è organizzato da Asolo musica Veneto musica, con l’intervento di Mic e Regione del Veneto, il sostegno di cinque comuni, fra cui Loreo, ed il patrocinio della Provincia di Rovigo e delle due Diocesi di Chioggia ed Adria-Rovigo. Il Festival fa parte del circuito regionale Cantantibus organis.
Il programma musicale era vario e vivace, dal Barocco ai Classici, aprendo e concludendo con lo stile operistico di Giovanni Morandi (1777-1856), autore che componeva proprio per gli strumenti Callido della sua terra, le Marche.
Il maestro Luigi Fontana, docente di Pratica organistica al Conservatorio de La Spezia, ha fatto una breve introduzione ai brani e poi ha tuffato il numeroso pubblico nelle atmosfere create dagli autori della Serenissima, guidando con autorevolezza la consolle dello strumento, anche con la preziosa mano del maestro Nicola Cittadin ai registri. Un concerto colorato, in cui le melodie si intersecano e si rincorrono, mettendo in luce il timbro flautato dell’organo. Veramente notevole la Sonata con risposta di flauto in Sol maggiore di Baldassarre Galuppi (1706-1785) che ha tirato fuori dal Callido una dolcezza che non ti aspetti. Emozionante per la potenza, la maestosità, il tripudio di cluster e virtuosismi, il finale con la Sinfonia in Pastorale del Ss Natale di Morandi. Applausi continuati per richiedere ben due bis e pubblico in piedi.–
