POSATO UN NUOVO PONTE CANALE IN ACCIAIO
Il Consorzio Cellina Meduna mette mano a 3 km di impianto
Manca ormai poco, pochissimo alla riapertura ufficiale dell’antica roggia di Maniago: il canale che dalla Val Colvera scende in città e che ha contribuito al boom delle storiche coltellerie è stato rimesso a nuovo. Il consorzio di bonifica Cellina Meduna è infatti intervenuto su oltre tre chilometri di percorso, posando anche un nuovo ponte tubo. La passerella in acciaio corten è stata installata nelle scorse settimane grazie all’ausilio di potenti gru. Questo specifico passaggio del cantiere non si è rivelato dei più semplici vista l’orografia impervia dei luoghi e le dimensioni della strada di accesso all’area. La struttura va a sostituire quella esistente ma obsoleta a picco sul torrente Colvera.

In queste ore i tecnici del Cbcm stanno eseguendo gli ultimi ritocchi a questo più ampio progetto di messa in sicurezza della roggia di Maniago, uno degli scorci più suggestivi del Mandamento tanto da richiamare pure turisti e fotografi per scatti d’eccezione. “Da sempre la nostra priorità punta ad una costante manutenzione degli impianti di distribuzione, permettendoci così di non sprecare acqua e di evitare danni maggiori a causa dei cambiamenti climatici”, ha spiegato il presidente dell’ente irriguo Valter Colussi. Per la cittadina delle coltellerie non si tratta dell’unica bella novità del 2025 realizzata grazie alla collaborazione con il Cellina Meduna. E’ stato infatti proprio il consorzio ad occuparsi della rimozione di una parte dell’amianto ancora disperso tra i sassi del greto maniaghese, al confine con il territorio di Montereale Valcellina.

“La bonifica è costata quasi 900 mila euro, interamente finanziati dalla Direzione regionale all’ambiente e ha permesso lo smaltimento secondo normativa di una porzione del materiale contaminato da asbesto che da decenni giace nell’alveo del Cellina”, ha affermato Colussi ricordando gli sforzi e gli appelli dell’amministrazione comunale di Maniago per una completa pulizia del letto del corso d’acqua. Da parte sua il direttore generale Massimiliano Zanet ricorda come anche il canale Maraldi, tra Cavasso Nuovo e Meduno, abbia goduto di importanti attenzioni durante l’annata che va ormai chiudendosi. “Abbiamo messo mano al ramo principale della condotta adduttrice in arrivo dalla Val Tramontina e alimentata dal torrente Meduna”, ha rilevato Zanet che ha parlato di “un’urgente operazione di ripristino della piena funzionalità dell’impianto su oltre 300 metri lineari”.
