FINISSAGE
Collettiva di arte contemporanea
Museo archeologico SanPaolo di Monselice
15 giugno dalle ore 10.30
ingresso libero
Domenica 15 giugno sarà l’ultima giornata per visitare la mostra Mater Mundi a cura di Barbara Codogno e organizzata al Museo archeologico SanPaolo di Monselice (Padova). A partire dalle ore 10.30 la curatrice organizza una visita guidata alla mostra. A seguire, il live painting del maestro Stefano Reolon che, en plein air davanti al Museo, dipingerà un centauro di grandi dimensioni.
Un grande successo per la mostra che ha visto varie visite guidate, anche press tour dedicati, e un’affluenza di visitatori giunti da tutto il Veneto.
Fino a domenica compresa il pubblico potrà ancora visitare il Museo dove sono esposte oltre una quarantina di opere che spaziano dalla pittura figurativa alla scultura e all’installazione.

Tredici gli artisti, provenienti da tutta Italia: Tobia Ravà, Chandra Fanti, Angelo Giordano, Fabrizio Vatta , Aldo Ghirardello, Greta Bisandola, Viviana Di Domenico, Stefano Reolon, Ruggero D’Autilia, Roberta Ubaldi, Enrica Berselli, Alice Padovani, Silvia Patrono.
Mater Mundi è espressione latina, letteralmente “Madre del Mondo”. La Madre è spesso associata alla figura della Terra come generatrice e nutrice di vita. In molte tradizioni religiose, la “madre del mondo” rappresenta una divinità o un principio femminile che nutre e sostiene la vita.
Questo concetto ha radici profonde spesso associato a figure femminili che simboleggiano la fertilità, la creazione e la rigenerazione.
“Non dimentichiamoci – spiega la curatrice – che Mater Mundi è vita e morte in continua alternanza. Gaia, Diana, Iside, Kali, Cibele, Demetra sono divinità che governano anche il pulsionale e il regno della morte. Manifestazioni del femminile con una parte profonda e selvaggia legata alla natura, alla bestialità, al corpo e all’erotismo. Talvolta queste divinità appaiono sotto forma di animale e in generale stringono alleanze col mondo naturale; legami che sigillano l’origine nella creazione mitica”.
La mostra dialoga con il Museo, trovando nella Sala della Buona Morte la sede espositiva per le opere pittoriche. Mentre alcune sculture e installazioni contemporanee contagiano l’area in cui sono esposti i reperti archeologici museali (reperti dall’Alto Medioevo al Settecento e una collezione epigrafica che comprende iscrizioni romane sepolcrali) creando una sorta di effetto “fake”.
Le opere esposte sembrano infatti falsi reperti, oggetti visionari e perturbanti a cavallo tra mito e ibridazione.
Stefano Reolon cavalca il corpo tra Rembrandt e Michelangelo con perfetta padronanza dell’anatomia e utilizzo di materia pittorica che realizza secondo precetti e ricettari antichi. Alla classicità dell’impianto contrappone una forte spinta contemporanea che vede i suoi corpi nudi in continua torsione avvilupparsi tra loro, dando vita a una poetica che celebra la bellezza e il trionfo della carnalità.
“L’opera che Reolon creerà dal vivo – spiega la curatrice – sigilla in qualche modo la mostra, omaggiando il cavallo realizzato da Chandra Fanti nell’opera Ego Sum, icona della mostra. L’animale viene così a fondersi, in chiave mitica, con i corpi da sempre luogo pittorico di Reolon. Il centauro ben rappresenta la dualità delle forze introdotte con Mater Mundi. Si tratta di un simbolo potente che riflette la complessità della natura umana e il conflitto che sorge spesso tra ragione e istinto”.
Il Museo SanPaolo è a Monselice, in provincia di Padova, ed è costituito dal museo della città e dall’area archeologica dell’ex chiesa di San Paolo.
Adibita oggi a mostre temporanee, la Sala della Buona Morte fu edificata nel 1717, al di sopra della navata rinascimentale della chiesa.
La mostra è patrocinata da Regione Veneto, Provincia di Padova, Comune di Monselice, Comitato Proloco Unpli Veneto, Proloco Monselice APS.
Museo SanPaolo
Via 28 aprile 1945 – 35043 Monselice (Padova)
Tel 389.0235910
In copertina : Stefano Reolon foto Massimo Pistore