QUANTI SEGRETI NEI MOSAICI DI AQUILEIA: UNA NUOVA INDAGINE PER IL COMMISSARIO TERESA BATTAGLIA
LA SCRITTRICE ILARIA TUTI OSPITE DEL FESTIVAL DELLA CULTURA DI MORIAGO GIOVEDI’ 28 APRILE
MORIAGO DELLA BATTAGLIA – Un nuovo caso per il commissario Teresa Battaglia, “figlia della cenere” costretta a fare i conti con il suo passato e con un serial killer che lei stessa aveva assicurato alla giustizia, fuggito dopo 27 anni di galera ma pronto improvvisamente a riconsegnarsi alle autorità dopo una breve latitanza. Ha un segreto da svelare, ma vuole condividerlo soltanto con il commissario Battaglia. Un segreto che porterà l’abile detective a caccia di un cadavere scomparso, scavando nella memoria dei personaggi, arrivando persino al IV secolo dopo Cristo ad Aquileia, tra i mosaici dentro la basilica. Un viaggio oscuro per la protagonista, costretta a misurarsi con il passato, con la sua vita “interrotta” a causa dell’ex marito violento, la prima vittima del suo assassino.
E’ la scrittrice di Gemona del Friuli (Udine) Ilaria Tuti, col suo nuovo thriller “Figlia della cenere” (Longanesi) la protagonista del festival della Cultura di Moriago diretto da Lorena Gava, attesa giovedì 28 aprile alle 20.30 alla Casa del Musichiere. In dialogo con la curatrice, Ilaria Tuti racconterà il suo personaggio, una donna capace di scardinare tutti gli stereotipi: non è bella, ormai avanti con gli anni ed è pure malata di Alzheimer. Attorno a lei, i luoghi dell’amatissimo Friuli, da sempre sfondo geografico prescelto a rappresentare le insidie del presente. Un tempo che s’intreccia con la vita di una donna sensibile e forte come la commissaria, troppe volte tormentata da un universo maschile opprimente e patriarcale.
Il nuovo romanzo della serie dedicata a Teresa Battaglia, che arriva dopo “Fiori sopra l’inferno” e “Ninfa dormiente” e “Luce della notte”, editi sempre da Longanesi, rappresenta un ulteriore approfondimento di un tema caro alla scrittrice, quello della violenza contro le donne, creature fragili, spesso vittime, a lungo escluse dalla vita pubblica e da posizioni lavorative considerate maschili, che a volte si rialzano dalla cenere e quando lo fanno, sono più forti. “In Teresa Battaglia ci sono tante donne reali che ho incontrato e incontro in famiglia, nel lavoro, nelle amicizie, per strada – spiega l’autrice da oltre 500mila copie vendute, tradotta in 27 Paesi –. Volevo fosse vera, che avesse una voce comune a tante, e per questo speciale: comune nel senso di condivisa, in modo da rafforzare il suo sentire e renderlo universale. Siamo molto diverse, io e Teresa, per età, vissuto, carattere. In lei, però, c’è il riflesso della donna che mi auguro di essere un giorno: determinata, leale, compassionevole, fedele al proprio centro, eppure capace di cambiare per adattarsi e andare avanti”.
LE VOCI DI UNA TERRA
Come osserva a curatrice Lorena Gava, la voce di Teresa Battaglia è quella di una guerriera matura, impetuosa, stanca, ma non abbastanza per cedere le armi. Arrochita, bassa, carezzevole anche quando le parole sono sferzanti. Quella di Agata, la portatrice di “Fiore di roccia”, ha la cadenza della natura di montagna: lenta, precisa, dotata di una propria economia ma inarrestabile come i suoi passi, come il coraggio delle donne che rappresenta. «La mia terra mi ispira – aggiunge Tuti –, mi piace pensare che possa farlo anche con qualcun altro. È una terra antica ancora poco conosciuta, ricca di tradizioni, folclore, Storia, natura ancora selvatica, tesori artistici e archeologici. È un piccolo mondo che pulsa dentro le mie storie, che ancora guardo con la meraviglia di quando ero bambina e che, spero, possa incantare con la stessa forza anche le lettrici e i lettori».
IL NUOVO ROMANZO
Il serial killer, reo confesso, Giacomo Mainardi, fugge di prigione dopo ben 27 anni di detenzione. Trascorso un breve periodo di latitanza si riconsegna alle autorità senza alcuna motivazione logica. Ha un segreto da svelare. Tuttavia lo condividerà soltanto con il commissario Teresa Battaglia.
Ecco che a poca distanza dall’indagine “Ninfa Dormiente”, l’abile detective è nuovamente al lavoro. Si reca al cospetto di un assassino arrestato proprio da lei. Al suo fianco c’è l’Ispettore Massimo Marini, suo braccio destro ed “emisfero sinistro” per via dell’Alzheimer che l’ha colpita.
Mainardi racconta di un omicidio su commissione. Però ora non si trova più il corpo della vittima. Inoltre lo stesso esecutore adesso è nel mirino di un terzo sicario. Così si spiega il suo rapido ritorno in galera. Lì dietro le sbarre, in teoria è molto più al sicuro che là fuori in libertà. La domanda è: sarà tutto vero? E inoltre chi è il fantomatico mandante che ora cancella le sue tracce insieme alle pedine del gioco? Quasi tre decenni prima le strade di Teresa e Giacomo diventano una sola. Lei era sotto il giogo di un compagno che la picchiò fino quasi a ucciderla. Lui, il suo primo caso e pure l’assassino del suo violento ex marito. Tutti questi dolorosi trascorsi li legano a doppio filo. All’epoca Mainardi realizzava complessi mosaici dentro cui nascondeva indizi sulla vita delle vittime. Anche ora la chiave è in una delle composizioni artistiche che si trovano nella basilica di Aquilea, in provincia di Udine. Come osserva Lorena Gava: «In un mix di narrazione, di storia dell’arte (la Basilica di Aquileia, con i suoi mosaici pavimentali e con le varie stratificazioni architettoniche), di passioni, tormenti, fallimenti, coscienza personale e collettiva, Ilaria Tuti ci tiene col fiato sospeso e ci accompagna dentro la storia complessa e variegata di Teresa Battaglia, un personaggio al quale non si può non affezionarsi».
L’AUTRICE
Ilaria Tuti vive a Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Appassionata di pittura, nel tempo libero ha fatto l’illustratrice per una piccola casa editrice. Il thriller “Fiori sopra l’inferno”, edito da Longanesi nel 2018, è il suo libro d’esordio. Il secondo romanzo, “Ninfa dormiente, è del 2019. Entrambi vedono come protagonisti il commissario Teresa Battaglia, uno straordinario personaggio che ha conquistato editori e lettori in tutto il mondo, e soprattutto la terra natia dell’autrice, la sua storia, i suoi misteri. Con “Fiore di roccia” (2020), e attraverso la voce di Agata Primus, Ilaria Tuti celebra un vero e proprio atto d’amore per le sue montagne, dando vita a una storia profonda e autentica. Nel 2021, con “Luce della notte”, torna alle storie di Teresa Battaglia. Del 2021 è anche la nomina di “Ninfa dormiente” agli Edgar Awards. Ora il nuovo “Figlia della cenere” sempre dedicato alla sua Teresa Battaglia.