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MORIAGO, FESTIVAL DELLA CULTURA: IL 14 NOVEMBRE ALLA CASA DEL MUSICHIERE, LUIGI NACCI PRESENTA “I DIECI PASSI DELL’ADDIO”

DiRedazione

Nov 11, 2024

I DIECI PASSI PER CAPIRE L’AMORE CON IL “VIANDANTE” LUIGI NACCI:

AL FESTIVAL DELLA CULTURA DI MORIAGO LO SCRITTORE RACCONTA GLI ADDII

INCONTRO GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE ALLE 20.30 ALLA CASA DEL MUSICHIERE, IN DIALOGO CON LA DIRETTRICE LORENA GAVA

Moriago della battaglia – Dieci passi per misurarsi con la fine di un amore, per riflettere sugli addii, sui distacchi, per riprovare a vivere dopo una storia si è chiusa. Gli addii, in fondo, sono complicati, e ci prova il poeta-scrittore triestino Luigi Nacci, grande ospite del Festival della Cultura di Moriago, a compilare la lista dei passi su cui si muove il dolore col suo primo romanzo, “I dieci passi dell’addio” (Einaudi) che l’autore racconterà in dialogo con la direttrice del festival Lorena Gava giovedì 14 novembre alle 20.30 alla Casa del Musichiere di Moriago. Ingresso libero.

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Perché ci si lascia? «Perché le storie finiscono ma l’amore no. Del resto, non sappiamo come inizia, impossibile dire che finirà – spiega Nacci-. Siamo persone che cambiano mentre il partner non se ne accorge e un giorno dice: non ti riconosco più. Vivaddio! Dovrebbe festeggiare con noi il cambiamento, aiutarci nell’esplorazione, dire “ti amo anche se non so cosa stai diventando”. E invece succede che molti si ostinano a cercare l’immagine primordiale dei tempi in cui ci si è innamorati. E ci si perde. Sì, a quel punto ci si dovrebbe solo salutare con dolcezza. I sentimenti hanno bisogno di lentezza, noi di dolcezza».

Classe 1978, insegnante, giornalista, guida ambientale escursionistica e direttore per Ediciclo della collana “La biblioteca del viandante”, Luigi Nacci ama “andare fuori sentiero” nella vita e nel suo lavoro, impegnato a tenere insieme la parte sedentaria con  quella nomade. Nelle sue vesti di viandante e guida, infatti, Nacci trasforma l’addio in un sentiero dove i passi si possono contare e mettere in fila. Portando con sé lungo il cammino anche i lettori che come lui hanno amato e sono stati amati e lasciati. Seguendo così la “viandanza”, parola che ha messo al centro della sua ricerca di uomo e autore. «Pochi giorni dopo l’uscita del libro – ha detto recentemente – avevo già ricevuto decine di messaggi di sconosciuti che l’avevano letto due volte e mi ringraziavano, anche di aver pianto. Quando accompagno nei boschi le persone, spesso incontro chi vive momenti di transizione come separazioni, malattie: credo che siamo devastati dalla solitudine».

Luigi Nacci ama mettersi in cammino con uno zaino e andare fuori sentiero, soprattutto nei margini a est e ovest d’Europa. Ha teorizzato la “filosofia della viandanza” e l’ha messa al centro della sua vita, scrivendo, riscoprendo antiche vie o immaginandone di nuove, accompagnando piccoli gruppi a camminare nei boschi e ideando rassegne e incontri. Dopo alcuni volumi di versi ha pubblicato i saggi narrativi “Alzati e cammina” (Ediciclo 2014), “Viandanza” (Laterza 2016), “Trieste selvatica” (Laterza 2019) e “Non mancherò la strada” (Laterza 2022). Nel 2021 ha curato “Spirito libero e sangue caldo, l’autobiografia di una donna rom”, per Ediciclo. Per la stessa casa editrice dirige la collana “La biblioteca del viandante”. “I dieci passi dell’addio”, uscito per Einaudi nel 2024, è il suo primo romanzo.

Di Redazione

Direttore : SERAFINI Stefano Per ogni necessità potete scrivere a : redazione@vocedelnordest.it

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