RITRATTI, LE STORIE DA RISCOPRIRE: VIAGGIO NELL’ARTE
E NEL TEMPO AL FESTIVAL DELLA CULTURA DI MORIAGO
Incontro con la curatrice Lorena Gava giovedì 2 febbraio alle 20.30 alla Casa del Musichiere per il finissage della mostra del fotografo Pietro Casonato “Volti e Ritratti del Rajasthan (India)”
MORIAGO DELLA BATTAGLIA – L’immagine che dona l’eternità. Un ritratto che sembra “congelare” un istante, uno sguardo, un pensiero, consegnando un volto alla storia. Ed è proprio partendo dalla mostra del fotografo Pietro Casonato, “Volti e ritratti del Rajasthan (India)”, che viene prorogata fino a giovedì 2 febbraio alla Casa del Musichiere di Moriago della Battaglia, che il Festival della Cultura guidato da Lorena Gava si interroga sul valore del “Ritratto nella storia dell’arte”.
Di qui l’incontro in programma proprio giovedì 2 febbraio alle 20.30 alla Casa del Musichiere di Moriago (ingresso libero), proprio per il finissage della mostra, guidato dalla stessa critica d’arte e docente: sarà un viaggio attraverso il tempo, dall’antico Egitto ai giorni nostri, per raccontare l’evoluzione di un genere artistico millenario.
«Il rapporto esistente tra anima, volto e potere ha sempre coinvolto studiosi e appassionati – spiega Lorena Gava – il ritratto, nel corso del tempo, è stato concepito in forme e fogge diverse, è stato elaborato mediante soluzioni diverse, a volte opposte tra loro. In generale, la vicenda del ritratto si è sviluppata tra due estremi, quello della rassomiglianza e quello dell’idealizzazione: mediante l’analisi di alcune opere celeberrime, vedremo come alla funzione magica propria dell’arte funeraria egiziana, si passi al realismo del mondo romano per incontrare poi una forte stilizzazione in epoca bizantina».
E poi il Rinascimento, con i suoi personaggi illustri, identificati nelle pose eleganti, negli atteggiamenti studiatissimi, rivelatori di un’introspezione psicologica rara e vera, per arrivare alla modernità e più ancora il mondo ottocentesco, che porta lo spettatore a “sentire” l’immediatezza e la freschezza del ritratto impressionista. Fino al Novecento, quando sfileranno, accanto alle ricerche espressioniste e cubiste, le icone pop note in tutto il mondo dell’indimenticabile di Andy Warhol.
LA MOSTRA: NELL’INDIA IN BIANCO E NERO DI PIETRO CASONATO
La mostra “Volti e ritratti del Rajasthan (India)” del fotografo Pietro Casonato, inaugurata lo scorso il 14 gennaio alla Casa del Musichiere di Moriago, propone una serie di immagini che restituiscono un mondo reale fatto di contraddizioni, rese ancora più marcate dal lessico “filmico” del bianco nero che mette in evidenza luce e buio, superfici e abissi. Situato nella parte settentrionale, il Rajasthan è lo stato federato più grande dell’India. Terre da coltivare, laghi, parchi, città, mercati, fortezze, palazzi e templi splendidi caratterizzano un luogo unico al mondo che si riflette negli sguardi della sua gente e nell’occhio stupito di Casonato, fotografo e viaggiatore che ama il bianco e nero per tracciare poesie senza tempo.
Il ritmo della mostra è scandito dai ritratti profondi di uomini e donne dediti alle loro occupazioni quotidiane: la vendita di frutta e verdura, i mercati, il commercio di stoffe, la cura degli animali al pascolo, la preparazione del cibo e l’incanto della preghiera. Sullo sfondo di architetture splendide indagate magnificamente attraverso la resa del dettaglio, delle prospettive ardite e dei materiali lavorati, Casonato si rivela un narratore attento e fascinoso, scopritore di riti e tradizioni antiche, innervate di fiori, colori, incensi, spezie e profumi. In un susseguirsi di pose, di mani e di atteggiamenti si animano i luoghi, gli spazi chiusi e aperti, le piazze. Colpisce la disinvoltura con la quale si passa da una dimensione di vita elevata e raffinata, contrassegnata da interni eleganti con colonnati preziosi e finemente cesellati, a un racconto decisamente più scarno, povero e dimesso, popolato di pietre e vie affollate, di cibo consumato in strada. È il potere dell’immagine, la suggestione della fotografia che scava, ricerca e documenta perché nulla vada perduto, perché ogni scintilla di vita possa trovare un tassello perpetuo in una memoria personale e insieme collettiva.
Pietro Casonato, nato a Oderzo (Tv) nel 1946, negli anni ’80 inizia a viaggiare raccontando per immagini, prevalentemente in bianco e nero, Europa, Guatemala, Brasile, Messico, Venezuela, Vietnam, Bali. Il 1990 è l’anno di “Indoor”, uno studio che si occupa principalmente di still life. Nel 1998 è presidente e organizzatore di una mostra internazionale di fotografia “Fotografica’98” che vede esposti lavori di fotografi italiani e stranieri. Nel 2003 l’incontro con l’India è all’origine di un eccezionale itinerario di occhi e anima. È socio fondatore (1987) dell’Associazione Culturale Cà Lozzio di Piavon di Oderzo. Ha esposto in Italia e all’estero. Di lui hanno scritto Renzo Saviolo, Frank Dituri, Enzo Santese, Alessandra Santin, Lorena Gava.