Il concerto è liberamente aperto al pubblico prenotazioni musicapordenone.it
PORDENONE – Un suggestivo filo rosso sospeso fra musica barocca a contemporanea, strettamente legato alla produzione artistica dell’ Intende Voci Ensemble e del suo fondatore e direttore artistico Mirko Guadagnini: queste le premesse del prossimo concerto in programma per la 33^ edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra, promossa da Presenza e Cultura con il Centro Iniziative Culturali Pordenone, diretta daiMaestri Franco Calabretto e Eddi De Nadai. Indagherà sfumature diverse della “Caritas” nella produzione musicale di epoche diverse il concerto “Komm, Jesu, komm”, in programma domenica 10 novembre, a Pordenone, nel Duomo Concattedrale San Marco (ore 15.30).
Sin dal titolo evocativo, il concerto schiuderà una selezione di musichelegate al tema portante dell’edizione 2024 del Festival, quella “Caritas” che schiude l’amore divino e l’amore fra confratelli, nel nostro cammino terreno: Ad aprire il progamma sarà, in anteprima assoluta, il brano commissionato dal Festival, Ascolta, Maria del giovane compositore friulano Sebastiano Burelli: Caritas, in questo caso, come da supplica rivolta alla Vergine Maria, per la salvezza dell’umanità attraverso la rivelazione del Figlio che nasce. La partitura è scandita da una prima parte ricca di armonie tardo-romantiche decostruite e da una seconda più contrappuntistica, un fugato a 4 voci che si alternano e ricompongono in una coda univoca e risolutrice. Il tema della Caritas tornerà nei tre mottetti di Johann Sebastian Bach, Fürchte dich nicht, Komm, Jesu, Komm e Lobet den Herrn. Intesa, questa volta, nel senso più alto dell’amore di Dio per l’uomo e dell’uomo verso Dio sopra ogni cosa, Infine la trilogia di Samuel Barber, che racconta la Caritas vista nella sua sfumatura dell’agápe greca, così come l’uomo riesce ad attuarla nella sua vita di ogni giorno, attraverso il concetto più alto di stima e benevolenza verso gli altri. Barber, attraverso le splendide poesie di James Stephens, ricorda i dimenticati: la giovane Mary Hines, il “nonno Anthony”, impiccato nei primi dell’800 con un’accusa di tentato omicidio mai dimostrata, solo perché attivista che cercava di combattere per i diritti dei fattori oppressi. E infine mette in musica la meravigliosa sensazione di benessere che la condivisione del silenzio e della notte e delle stelle porta a due amanti, nel loro mondo intatto di bellezza fuori dal tempo e dallo spazio. In scena il pubblico troverà i cantanti di Intende Voci Ensemble: Beatrice Palumbo, Karin Selva e Graziella Tiboni soprano, Elena Biscuola, Claudia Cigala, Véronique Mangini e Ilaria Molinari contralto, Beniamino Borciani, Gabriele Guadagnini e Alessandro Vianelli tenore, Alessandro Ravasio, Filippo Tuccimei e Simone Zanellato basso, Filippo Calascibetta contrabbasso, Francesco Silvestri organo. Mirko Guadagnini, tenore e maestro concertatore, nellasua ultraventennale carriera da tenore ha collaborato con direttori di fama mondiale come Riccardo Muti, Zubin Metha, Roberto Abbado, Marcello Viotti e molti altri, nei maggiori teatri e sale da concerto del mondo come il Teatro alla Scala, Châtelet di Parigi, Nazionale di Praga, Opéra di Lione, Opera di Seul, Opéra di Montecarlo, La Fenice di Venezia, Concertgebouw di Amsterdam. Come nella tradizione del Festival, l’ingresso al concerto è liberamente aperto al pubblico, prenotazioni musicapordenone.it
Intende Voci Ensemble è l’organico di barocchisti italiani fondata da Mirko Guadagnini nel 2021 e da lui diretta: lo caratterizza una formazione variabile, dal quintetto a parti reali fino a compagine per concerti con orchestra, e sono incluse voci solistiche di primo livello nell’attuale panorama del canto barocco. Abbina al repertorio seicentesco e settecentesco, capolavori del Novecento e contemporanei, un fil rouge che ne caratterizza repertorio e scelte artistiche. È nel repertorio a cavallo tra XVI e XVII secolo che Mirko Guadagnini trova la sua migliore forma espressiva. Sono innumerevoli i concerti, le opere e i ruoli eseguiti fino a oggi. Di particolare importanza, la vittoria del Grammy Awards, Choc du Monde e Premio Amadeus con L’Orfeo di C. Monteverdi (nel ruolo del titolo, con La Venexiana diretta da Claudio Cavina) come migliore disco di opera barocca del 2008 (Glossa), produzione con cui ha calcato i palcoscenici dei più prestigiosi festival barocchi del mondo tra il 2007 e il 2012. Ha poi debuttato al Teatro alla Scala nel 2005 con Rinaldo di G.F. Händel diretto da Ottavio Dantone, teatro dove è poi tornato nel 2011 e ancora nel 2015 e nel 2016 con Il ritorno di Ulisse in patria e L’Incoronazione di Poppea di C.Monteverdi diretti da R. Alessandrini con la regia di Bob Wilson. Nella seconda parte della sua carriera artistica, avvia progetti sul repertorio barocco anche come maestro concertatore. Dopo Il Combattimento di Tancredi e Clorinda di C. Monteverdi, è del 2016 la produzione e direzione dell’opera Amadigi di Gaula di G.F. Händel presso il Piccolo Teatro Studio di Milano a cui ha fatto seguito, dal 2017, l’avvio del progetto di esecuzione dell’integrale dei Libri di Madrigali di C. Monteverdi a Milano, ancora in corso. Negli anni ha approfondito l’immenso repertorio barocco anche con altri grandi maestri del calibro di J. E. Gardiner, W. Christie, I. Bolton, R. Jacobs, O. Dantone, F. Biondi, A. De Marchi, G. Antonini, E. Onofri.
La 33^ edizione del Festival internazionale di Musica Sacra è promossa in sinergia con il Ministero della Cultura, la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia e il Comune di Pordenone, con il sostegno di Fondazione Friuli e BCC Pordenonese e Monsile.