Riparte guardando ad est la Stagione Cameristica di Chamber Music Trieste: mercoledì 9 ottobre, alle 20.30 al Teatro Miela, sarà di scena il primo appuntamento autunnale del cartellone Cromatismi 3.0, diretto dalla pianista e musicologa Fedra Florit esostenuto dal MIC – Ministero della Cultura con la Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, Banca Mediolanum, Suono Vivo – Padova e Zoogami. In scena il pubblico troverà questa volta una delle più amate e blasonate Orchestre da Camera del pianeta, I Solisti di Zagabria, impegnati in un programma che ci farà viaggiare attraverso pagine intense dei Maestri della musica che trova le sue radici fra i Balcani e l’Est-Europa. Biglietti disponibili presso TicketPoint Trieste, info acmtrioditrieste.it. Il concerto è in collaborazione con la Comunità Croata di Trieste.
E si preannuncia appassionante il programma del concerto che I Solisti di Zagabria, sotto la guida di Sreten Krstic, – già Primo Violino solista dei Filarmonici di Monaco – presenteranno a Trieste. A cominciare dalla “riscoperta” di uno dei più importanti compositori polacchi del “secolo breve”, Witold Lutoslavski (1913 – 1994), del quale sarà eseguita l’Ouverture per archi. Autore rappresentativo della tradizione polacca quanto dello sperimentalismo dell’avanguardia viennese, Lutoslavski non ha mai rinnegato alcuni lasciti ineludibili del suo tempo, primo fra tutti quello di Bela Bartók, che firma l’ultimo pezzo del programma triestino. Composta da Lutosławski nel 1949 e dedicata a Mirko Očadlík, all’epoca direttore dell’Orchestra della Radio di Praga, l’Ouverture per archi dopo le prime esecuzioni praticamente scomparve dai palcoscenici dei concerti e solo in tempi recenti ha ritrovato luce e grande pubblico. Sono evidenti in queste pagine le influenze dello stile di Bartók, che affiorano nella base di modulazione del materiale musicale, attraverso scale sintetiche di otto note. Si prosegue con l’omaggio a due compositori croati del nostro tempo, Frano Parać (1948) e la sua Musica per archi, quindi Ivo Josipović (1957) con Samba Brevis. Già Direttore della Biennale musicale di Zagabria fino al 2009, Josipović ha lasciato un segno significativo nel mondo della musica con il suo talento e il suo contributo, un lavoro riconosciuto e premiato in molti concorsi e festival internazionali. A suggellare il concerto triestino dei Solisti di Zagabria sarà il Divertimento per archi Sz.113 di Bela Bartók (1881 – 1945), scritto in un momento cruciale, nel 1939, alla vigilia dello scoppio della Seconda Guerra mondiale, un clima di intolleranza e drammaticità, un brano per orchestra d’archi commissionato al grande compositore ungherese dal direttore Paul Sacher, risolto con una composizione non troppo complessa, in tre movimenti in cui i tempi estremi ricordano il Bartók della Dance Suite.
Fondati nel 1953 dalla Radio di Zagabria e diretti dal celebre violoncellista Antonio Janigro, I Solisti di Zagabria si sono meritati la fama di essere una delle più famose Orchestre da Camera del mondo. Accanto all’attività svolta con Janigro hanno avuto modo di collaborare con Konzertmeister quali Dragutin Hrdoljak, Tonko Ninic, Andelko Krpan e Borivoj Martinic-Jercic. Dal 2012 la formazione si esibisce sotto la guida di Sreten Krstic, che è stato anche Primo Violino solista dei Filarmonici di Monaco. Nel corso della carriera, l’Orchestra ha tenuto oltre 4000 concerti in ogni parte del mondo e in sale da concerto di grande prestigio quali Musikverein (Vienna), Concertgebouw (Amsterdam), Royal Festival Hall (Londra), Berlin Philharmonic Hall, Tchaikowski Hall (Mosca), Santa Cecilia (Roma), Carnegie Hall (New York), Opera House (Sydney), Victoria Hall (Ginevra), Teatro Real (Madrid), Teatro Colon (Buenos Aires). Anche i maggiori festival internazionali li hanno ospitati: Salisburgo, Praga, Edimburgo, Berlino, Bergen, Prades, Dubrovnik, collaborando con solisti quali Henryk Szeryng, Alfred Brendel, Christian Ferras, Pierre Fournier, Leonard Rose, James Galway, Jean-Pierre Rampal, Aldo Ciccolini, Katia Ricciarelli, Lily Laskin, Zuzana Růžičková, Mario Brunello, Isabelle Moretti, Guy Touvron. Il repertorio spazia dal barocco al contemporaneo, dando attenzione anche ai compositori croati, che hanno contribuito alla costruzione della tradizione musicale della Croazia e ai giovani compositori emergenti. La discografia annovera circa 60 CD. Nel 2014 I Solisti di Zagabria hanno realizzato un Cd con lavori di Boris Papandopulo assieme al pianista Oliver Triendl, accolto da entusiastici consensi dalla critica discografica internazionale. Fra le più recenti incisioni, si ricorda l’album con opere di Ernesto Cordero, con il violinista Guillermo Figueroa e il chitarrista Pepe Romero, premiato con il Latin Grammy Award.