Ieri sera il live all’Arena Alpe Adria ha riportato NEK in quella Lignano che lui ben conosce per i tanti FESTIVALBAR che lo hanno visto protagonista
E l’affetto del pubblico non è mancato, in migliaia hanno accompagnato i brani più celebri del cantautore emiliano-romagnolo

Sarò sincero, non sono un “fan” del ragazzo di Sasól, per lo meno non uno sfegatato, ma quelli (anzi meglio dire quelle) non sono certo mancate sotto il cielo di Lignano, anzi!
Però ero curioso di vederlo all’opera, avendo saputo che il concerto sarebbe stato completamente suonato da una power-band di soli tre elementi.
La formazione in power trio è formata da Nek al basso e ovviamente alla voce, Emiliano Fantuzzi alla chitarra (tastiere e computer programming) e Luciano Galloni alla batteria.

L’inizio è promettente! La batteria rompe il silenzio, anticipato da una rapida presentazione dei successi di Filippo Neviani (questo il suo nome di battesimo) riprodotti da una gracchiante radiolina, ed ecco che arriva lui sul palco.
Imbraccia un gran bel STEINBERGER Nero e Rosso (sono stato bassista-cantante anche io in una vita fa…) e attacca subito con Almeno stavolta, che accompagnato egregiamente dai suoi musicisti regala subito una gran bella “botta”! Bravo, non c’è che dire!
Il pubblico è già caldo e fin dai primi ritornelli è già pronto ad accompagnarlo!
Ecco, una cosa va detta. Il bel 53enne (perché quando va detto, va detto!) ha sicuramente fascino e presenza scenica, questo aiuta molto nell’attirare il pubblico di una certa “fascia”, il che aiuta anche a costruirsi una carriera, ma ci sta’, ci mancherebbe!
Nel suo repertorio il pop-rock la fa da padrone (più pop che rock), e la carriera trentennale regala una lunga serie di brani che quasi tutti noi conosciamo, gioco forza essendo passati per le italiche radio (e non solo…) un infinita serie di volte (pare che nella sua carriera abbia venduto più di 10 milioni di dischi VERI, non le cazz…. streaming di adesso!).

Inutile segnarsi la scaletta, mi son detto, giusto no? Spero non me ne vogliate a male, diciamo che c’erano tutti ma proprio tutti i suoi successi, suonati veramente con grinta e passione!
Ecco, la passione! Sono rimasto impressionato dal timbro di voce, sempre impeccabile, sempre “presente” senza nessun coro (di “aiutini” neanche parlarne!!), davvero rimarchevole! Un quasi one man show se non fosse che il muro di suono che hanno saputo creare i 3 assieme era davvero di gran livello!
A tratti, mi sono risuonati suoni familiari, sonorità più mature, più complesse. Si perché restando nella franchezza che ha preso questo mio modesto racconto, i testi non sono, probabilmente anche volutamente, né “originali” né “ispirati” ma semmai freschi, diretti, semplici, parlano al cuore di chi sa ascoltarli, parlano di vita vissuta (e anche qui il buon Filippo pare averne molta da raccontare…).
Si sa che Nek ha un debole per Sting (che però non ho sentito trasparire nella serata a Sabbiadoro), anche la formazione a trio ricorda “vagamente” i THE POLICE del grande Gordon (Matthew Thomas) Sumner, ma le sonorità mi hanno portato alla mente echi di CUTTING CREW, sfumature di PORCUPINE TREE mischiate al rock melodico canadese (Brian ADAMS, Corey HART per intenderci…).
Se vi capita di voler approfondire, segnateveli, You Tube potrebbe regalarvi qualche bel momento di vita nuova.

Ma si dai allora diciamolo, dopo il brano di apertura sono state “suonate” le hit che ci hanno accompagnato dagli anni Novanta in poi: “Sei solo tu”, “Lascia che io sia”, “Se io non avessi te” fino a “Fatti avanti amore“. Brani che hanno attraversato generazioni e che riescono sempre nell’obiettivo di coinvolgere il pubblico in un mix tra adrenalina, sentimenti e nostalgie.
Curioso semmai l’omaggio a Vasco Rossi, con la cover di “Gli spari sopra” (che è già di per se una cover della canzone “Celebrate” degli An Emotional Fish n.d.r.)
Tutta l’arena a metà concerto si è poi trasformata, con gli spettatori inizialmente seduti: l’entusiasmo ha preso il sopravvento e il pubblico si è avvicinato al palco per cantare e ballare con l’artista (su preciso invito del bello di casa…).
Il bis è stato doverosamente dedicato a due dei suoi pezzi forti, Laura non c’è (ben reinterpretata dandole un nuovo abito sonoro) e la stupenda Se Telefonando di Mina (scritta dai compianti Ennio MORRICONE e Maurizio COSTANZO, non ditemi che non lo sapevate…che vi rimando tutti a settembre!)

In poche parole, sorprendendomi a dovere, la grande energia di Nek e la forza della sua musica hanno trascinato il live di mercoledì 6 agosto all’Arena Alpe Adria di Lignano Sabbiadoro in uno spettacolo meritevole e ben strutturato.
Segno che la musica italiana (la musica eh, non parlo di “rumore”) è ancora viva e vegeta!
La tappa friulana del tour, organizzata da Azalea, è stata di fatto una festa collettiva, con tutti i suoi fan del triveneto riuniti in una sola voce dall’inizio alla fine dello spettacolo.
