Un finale tra amore, fantasmi e introspezione con “Sussurri. I fantasmi di Ca’ Ligo”, in dialogo con la giornalista Alessandra Borella
Un finale avvolto da nebbie, ricordi e suggestioni del Delta del Po ha chiuso la terza edizione di“Quello che le donne scrivono”, la rassegna dedicata alle autrici contemporanee promossa daCRAMScon il sostegno diBvr Banca Veneto Centralee il patrocinio diComune di Rovigo, Provincia di RovigoeConsigliera di Parità provinciale.
Venerdì 5 dicembre, nel Salone d’Onore di Palazzo Casalini, è stato presentato il romanzo “Sussurri. I fantasmi di Ca’ Ligo” (Delos Digital) di Elisa Cappelli, in un dialogo intenso e coinvolgente con la giornalista Alessandra Borella. A fare gli onori di casa Laura Drago, che ha portato il saluto in rappresentanza del Consiglio di amministrazione della banca.
L’atmosfera raccolta della sala ha reso il confronto tra le due protagoniste un momento di riflessione profonda sui temi dell’amore, del dolore e della ricerca di sé. «Scrivere per me significa dare forma alle domande che porto dentro – ha raccontato Elisa Cappelli – e trasformare in racconto quelle zone d’ombra che tutti, in fondo, attraversiamo. Morgan e Agatha sono nati così: dal desiderio di indagare cosa resta dell’amore quando la realtà si fa sottile come una nebbia del Delta».
La conversazione, condotta con sensibilità da Alessandra Borella, ha messo in luce le molte sfumature del romanzo, che unisce elementi gotici e introspezione psicologica. «Questa storia affascina perché mette in dialogo il visibile e l’invisibile – ha osservato Borella – Il paranormale qui non è evasione, ma un modo per parlare delle nostre fragilità più umane».
Ambientato in un Delta sospeso tra sogno e realtà, Sussurri. I fantasmi di Ca’ Ligo racconta l’incontro tra Morgan, giovane spettro intrappolato nella “Sacca”, e Agatha, liceale fragile e solitaria. Attorno a loro, una dimora misteriosa e un amore “impossibile” che diventa metafora della crescita personale e della consapevolezza emotiva. La scrittrice ha spiegato come la storia sia anche un’indagine sui diversi volti dell’amore – quello altruista e quello egoistico – e sul confine tra sentimento autentico e legami tossici.
Il Delta del Po, con le sue nebbie e i suoi silenzi, si trasforma in un personaggio vero e proprio: scenario simbolico e anima viva del racconto. «La magia esiste nei dettagli del quotidiano – ha ricordato l’autrice – e la natura, se sappiamo ascoltarla, ci parla di noi più di quanto immaginiamo».
L’appuntamento ha chiuso una rassegna che, anno dopo anno, si conferma punto di riferimento per la narrativa femminile del territorio. «Siamo profondamente grati a Bvr Banca Veneto Centrale, alle istituzioni che ci sostengono e a tutte le persone che hanno seguito con interesse gli incontri di questa edizione – ha dichiarato Chiara Paparella, ideatrice della rassegna e presidente di CRAMS – Il successo del progetto risiede nella capacità di trasformare ogni appuntamento in un piccolo viaggio nell’universo femminile, dove le esperienze diventano parole capaci di toccare il cuore. Invitiamo sin d’ora le autrici nate o residenti in Polesine a segnalare le loro opere al nostro gruppo di lettura, che selezionerà i titoli della prossima edizione. A tutti, un arrivederci a novembre 2026».
