Per questa settimana sarà necessario allentare la presa sulla Vita e prendere le cose con calma. Sarà una settima di prove per molti, che per venir affrontate necessiteranno principalmente di una cosa: mollare le resistenze e lasciare che scatti in noi qualcosa di diverso.
È un momento di sana passività rispetto a ciò che normalmente cercavamo di risolvere con forza. Questo stadio di calma e di abbandono permetterà, successivamente, di comportarci in modo nuovo e rivoluzionario. Lasciamo che la nostra coscienza venga baciata da qualcosa che fin prima non riuscivamo a contemplare nel nostro approccio alla vita. Riusciremo così ad avanzare restando semplicemente dove siamo, ma in modo diverso. Anziché andare cercare di direzionare la mente, ci sono momenti come questo in cui, stando soltanto in osservazione di ciò che arriva, possiamo rendere noi stessi contenitori per nuove forze psichiche che ci attraversano, creando nuove modalità di pensiero e di azione.
L’ immagine dell’Appeso, dodicesimo Arcano Maggiore, ci dona un’immagine molto interessante rivolta alla settimana in cui ci troviamo. La posizione eretta, consueta in un essere umano simboleggia il voler con l’intelletto erigersi, il crescere andando dalla Terra al Cielo per raggiungere la saggezza ma qui, nella posizione a testa in giù, rovesciata, l’Appeso lascia che sia la saggezza a giungere naturalmente in lui attraverso i piedi, verso la Terra. Da ricercatore con una mente penetrante, maschile, diventa contenitore, femminile lasciando che le ispirazioni fluiscano naturalmente in lui, come avverrebbe con la forza di gravità che influenza la materia. Ogni tanto è necessario renderci concavi per un po’, quanto basta per ricevere l’Inatteso. Abbandonando il controllo e sospendendoci un attimo sulle cose, saranno le cose stesse a rivelarsi.
È così che le precedenti situazioni di fatica e dolore potranno divenire un movimento spontaneo, un dono dalla vita alla vita. Se come l’Appeso restassimo sospesi, aperti ed arresi alla forza vitale che ci attraversa, informazioni e situazioni che in precedenza avremmo considerato ostili e limitanti, acquisirebbero una prospettiva differente. Questa nuova visione delle cose, conquistata nel 12, potremmo poi condividerla e renderla utile per chi abbiamo vicino, trasformando il dover risolvere una difficoltà da sacrificio a “Funzione Sacra” (sacro officio). È questo che l’Appeso insegna. Egli, anche al costo di perdere qualcosa, con la gamba destra piegata dietro la sinistra e con le sue mani dietro la schiena, simile ad un triangolo discendente, si dedica all’ascolto interiore ed al servizio sulla Terra (4 x 3=12).
Si fa Messaggero dall’alto verso il basso, per la propria ed altrui rigenerazione ma capovolgendo la propria visione delle cose. Proprio come il 22, è un Numero che deve passare attraverso il totale porsi a servizio di ciò che lo Spirito detta alla sua Anima e che soltanto nell’ascolto interiore può ricevere. L’ Appeso è un uomo che rinuncia all’Ego, rappresentato proprio dalla testa lasciata appesa, per servire la Verità che sente e riceve nel cuore, e non c’è niente di superiore al mondo rispetto questo tipo di Sacrificio.
Però attenzione! Il sacrificio di cui parlo è quello nobile, per cause dettate dal cuore, proprio come alcuni santi ci hanno insegnato a fare. Ma il 12, nelle sue vibrazioni può anche indurre a sacrifici tutt’altro che sacri, a causa di alcune sue connotazioni negative, tra cui la paura di condividere con gli altri ciò che si ha dentro e che andrebbe, invece, espresso per il bene comune. Perciò, questa settimana invita anche a riflettere sul nostro “non detto”, su tutto quello che, il più delle volte per paura del rifiuto dagli altri, non diciamo e tratteniamo in noi, sacrificando la nostra verità interiore ma anche limitando la possibilità di migliorare le relazioni col mondo, grazie a ciò che abbiamo maturato dentro.
Buona settimana!