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DiRedazione

Dic 19, 2025

Legambiente Gorizia APS è stata informata e desidera portare all’attenzione dell’opinione pubblica della città e di tutte le autorità competenti in materia di una situazione potenzialmente molto pericolosa, e sicuramente destabilizzante, per la salute di coloro che abitano e transitano lungo la fascia confinaria Italo-slovena presso l’ex Ospedale Civile di Via Vittorio Veneto.

Nella sera di  mercoledì 10 Dicembre 2025 (dalle ore 19.00 alle 22.00 circa e proseguiti il giorno dopo) si sono realizzati dei lavori, molto rumorosi,  di demolizione di edifici rientranti nel comprensorio dell’ex Ospedale, a ridosso del confine con la Slovenia. 

Gli abitanti della località di Šempeter, che risiedono a pochi metri da alcuni di detti edifici, non sono stati preventivamente avvisati e la mattina seguente hanno avuto la sgradevolissima sorpresa di trovare orti, giardini e automobili ricoperti da una coltre di polvere grigiastra, come testimoniato dall’allegata documentazione fotografica. Non avendo avuto la disponibilità del sindaco di Šempeter ad occuparsi della questione, si sono rivolti ai Carabinieri italiani, che hanno riferito di non essere competenti in materia e di rivolgersi invece alla Polizia locale di Gorizia, cosa che è stata fatta, avendo avuto rassicurazioni in merito all’assenza di sostanze pericolose nei detriti. Tuttavia il giovedì si sono visti nel sito del cantiere degli operatori muniti di tutta l’attrezzatura antinfortunistica (tute integrali e mascherine) procedere alla rimozione dei detriti. Ci si chiede quale ne fosse la necessità, se i detriti non erano pericolosi. Oppure lo erano, ma gli abitanti di Šempeter e tutti coloro che transitano in zona, in particolare i numerosi bambini diretti al vicino parco-giochi, sono stati esposti al rischio di inalazione di sostanze nocive?

Perché nessuno è stato avvisato e i lavori sono stati fatti in ore notturne?

Legambiente ha suggerito ad alcuni cittadini sloveni, colpiti e preoccupati dall’evento, di effettuare una campionatura della polvere da far analizzare ad un istituto scientifico riconosciuto per accertarne la composizione. 

Si verificherà se anche da parte italiana si è avuto lo stesso fenomeno, che dipende dalla direzione dei venti e soprattutto dalle modalità (errate) di esecuzione della demolizione. Infatti esistono delle norme precise (es. : Protocollo UE per la gestione di rifiuti da Costruzione e Demolizione) da applicare per prevenire la formazione e dispersione di polveri nell’atmosfera, cosa di cui deve essere tenuta responsabile la ditta esecutrice dei lavori, come già segnalato in nostre precedenti note d’avvertimento circa il pericolo di deterioramento della qualità dell’aria e in occasione di un evento analogo (demolizione di alcuni edifici area cantiere via Tuscolano). 

Sabato 13 Dicembre si è avuta notizia della sentenza del TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) che ha dato ragione alla ditta seconda classificata alla gara d’appalto. Legambiente Gorizia APS auspica che il cambiamento della ditta appaltatrice sia occasione per effettuare dei controlli rigorosi circa le attività svolte da aseco (prima appaltatrice) anche per quanto riguarda il mal -trattamento  del patrimonio verde del comparto e per una pausa di riflessione, cui sia chiamata a partecipare tutta la cittadinanza, per concordare una destinazione condivisa dell’immobile a croce di Lorena, finora non manomesso strutturalmente (come messo in evidenza dall’arch. Schnabl, portavoce del Comitato No Abbattimento) e possibile oggetto di un progetto di recupero e riqualificazione dell’esistente. 

Di Redazione

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