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OVAZIONE PER ANTICHI ORGANI, CHIUSURA IERI ALLA ROTONDA DI ROVIGO

DiRedazione

Dic 19, 2021

Il Festival Antichi Organi si chiude in bellezza con Bartoli e Cittadin

ROVIGO – Ovazione e trionfo per il concerto finale del Festival Antichi organi del Polesine, edizione XVIII, che si è concluso ieri sera (19/12) al Tempio Beata vergine del soccorso “La rotonda”, di Rovigo. Un emozionante concerto di musica sacra barocca ha riempito i cuori di bellezza e armonia, cullando il pubblico dentro le atmosfere votive del Seicento, tra i dipinti celebrativi, gli intagli dorati e le statue decorative della chiesa, avvolta in una bambagia di nebbia.

L’organo Callido, opera 34 del 1767, magistralmente suonato dall’organista rodigino Nicola Cittadin, direttore artistico del Festival, ha inondato l’atmosfera di vibrazioni positive e ricami sonori, sulle cui melodie si è esibita la voce flautata della soprano Marina Bartoli, docente di Musica vocale da camera, al conservatorio di Rovigo. Per i “cambi dei registri” all’organo è intervenuto nel ruolo di “registrante” Luca Fantato, studente del Conservatorio di Rovigo. L’allestimento dello schermo che ha messo a vista i musicisti, che si esibivano dall’alto della cantoria, permettendo di apprezzarne i movimenti, è stato reso possibile grazie alla preziosa collaborazione di Riccardo Destro, allievo di Cittadin.

Il concerto è stato organizzato da Asolo musica, col patrocinio di Regione del Veneto, Ministero della Cultura, Provincia di Rovigo e Diocesi di Adria-Rovigo, col sostegno del Comune di Rovigo e la collaborazione del Sindacato del Tempio. A salutare il pubblico l’assessore rodigino al Bilancio Andrea Pavanello, che ha espresso tutto l’orgoglio per l’iniziativa culturale, che valorizza il prezioso organo cittadino. Il presidente del Sindacato del Tempio, Luciano Zanforlin, ha illustrato il contesto storico dello strumento e della chiesa, paragonando il concerto ad “un viaggio con la macchina del tempo”.

E così è stato, poiché la selezione del programma musicale di Nicola Cittadin, di brani coevi allo strumento e comunque composti o trascritti per le sue specifiche sonorità, ha esaltato tutte le potenzialità del piccolo organo antico, creato originariamente per accompagnare il culto e le numerose funzioni liturgiche che si svolgevano nel XVIII secolo al Tempio.

Sorprendente l’introduzione di Dandrieu ed il brano “Carillon o capane” in cui l’organo si è esibito in solo con trilli e campanelli; magnifica, virtuosa e sbalorditiva l’esecuzione dei tempi Allegro, Grave, Allegro del Concerto in La minore dalla Stravaganza di Vivaldi, originariamente composta per orchestra di archi, qui apprezzata in una trascrizione per organo solo del 1720 (Anne Dawson’s book). Espressivi e carichi di pathos i duetti tra l’organo e la meravigliosa voce di Marina Bartoli, la cui finezza e brillantezza sembra nata proprio per le cantate di Bach e le arie di Händel, tratte dall’oratorio “Il Messia”. Infinitamente melodiosa la rarissima “Ave Maria” di Jonann Melchior Gletle, compositore svizzero che difficilmente compare nei programmi musicali da concerto. Notevole e singolare binomio tra sacro e profano, il “Tantum ergo” di Giovanni Morandi: unico brano esistente in cui il testo sacro si sposa con lo stile operistico, composto per le sonorità specifiche degli organi Callido. Dolce e meditativo finale con la “Salve Regina” di Puccini che ha scatenato la standig ovation del pubblico, che si è alzato in piedi girandosi verso la cantoria. Applauditissimi a lungo i maestri Cittadin e Bartoli, che sono scesi tra il pubblico per l’ovazione frontale e si sono poi esibiti in un esaltante potpourri di temi natalizi per augurare buone feste a tutti i presenti.

IL FESTIVAL ANTICHI ORGANI VI DA APPUNTAMENTO AL 2022

Di Redazione

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