Ripristinata l’RSA Covid all’Ospedale di Palmanova
Martines: “Ridotti i posti letto di Medicina: pazienti trasferiti. Un altro colpo mortale all’Ospedale. Depotenziato l’unico reparto funzionante”
L’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC) decide di ripristinare 10 posti letto di RSA Covid all’Ospedale di Palmanova.
“E tutto questo avverrà negli spazi del Punto Nascite, ingiustificatamente e maldestramente chiuso nel luglio del 2019. Per fare questo verrà utilizzato, quasi sicuramente, il personale medico e infermieristico impegnato attualmente nell’unico reparto funzionante, quello di Medicina. Con meno personale, almeno una quindicina di posti letto dovranno essere liberati, trasferendo i relativi pazienti in altri ospedali, creando così un ulteriore disservizio per il nostro territorio”.
Questo l’ennesimo allarme lanciato dal Sindaco di Palmanova, Francesco Martines, all’indomani della dichiarazione del Direttore generale Massimo Braganti.
“Essere in una grande azienda che copre un’area da Tarvisio a Lignano, dovrebbe voler dire chiedere sacrifici in maniera equa anche ad alti ospedali e non sacrificare sempre l’attività di quello di Palmanova: si potrebbe utilizzare personale proveniente anche da altre strutture ospedaliere della stessa Azienda Sanitaria. Con il trasferimento di medici e infermieri verso il nuovo temporaneo servizio di RSA Covid, si impoverisce questo importantissimo servizio per i cittadini.
Siamo di fronte a un altro colpo mortale al nostro ospedale: dopo averci tolto il punto nascite nel 2019, dopo aver tolto l’urgenza chirurgica e ortopedica, il pronto soccorso ortopedico, il pronto soccorso ginecologico, adesso si è deciso di depotenziare anche l’unico reparto rimasto ancora integro.
Considero quest’ulteriore decisione una grave offesa ad un ospedale di eccellenza che piano piano viene soffocato con scelte scientificamente programmate e politicamente mirate, per dare più spazi ad altri ospedali e togliendo servizi ad un bacino d’utenza di 80.000 abitanti, con tredici case di riposo che gravitano sulla stessa struttura”.
Conclude il Sindaco: “Mi faccio portatore del disappunto e sdegno di tutta la comunità che rappresento. Non mi resta che informare i miei cittadini e tutte le comunità gravanti su questo territorio, sperando che un domani sappiano attribuire la responsabilità di tali scelte politiche, che in questi ultimi mesi vengono giustificate, sempre e comunque, con l’emergenza Covid”.