La parte vegetale, con il parco, i giardini e l’area rurale, è la cornice storica che meglio di altro identifica ancora oggi il parco Basaglia come il luogo dove sorse l’ospedale psichiatrico provinciale di Gorizia a inizi Novecento. Il suo patrimonio vegetale, giunto ad una fase matura e perduti nel tempo esempi eclatanti di bellezza botanica e paesaggistica, mostra tuttora scorci suggestivi con alberi secolari, vasti prati e rare specie selvatiche. Quale futuro si prospetta? Quale immagine restituiranno ai cittadini i lavori previsti dal primo lotto del Progetto di rigenerazione in chiave storico-culturale del parco Basaglia a Gorizia? Ci sono concrete prospettive per una gestione sostenibile e unitaria? Ne abbiamo parlato nell’incontro pubblico organizzato da Legambiente Gorizia il 14 giugno 2024 con proprietari e gestori del parco, enti, esperti del settore e la cittadinanza. Quello che emerge è un quadro “unfinished”. Il progetto complessivo di fattibilità (o “masterplan”), promosso e gestito dall’Ente regionale patrimonio culturale nel 2019, è una “riqualificazione degli spazi aperti, in particolare di tutte le aree verdi, il patrimonio arboreo e arbustivo, i parcheggi, le pertinenze degli edifici, l’area agricola a Sud, i percorsi pedonali, ciclabili e carrabili, gli impianti tecnologici, le recinzioni, l’arredo urbano”, come dicono i documenti ufficiali consultabili nel sito di Erpac. Tanti ambiti, tante funzioni, tante ipotesi di fruizione ma soprattutto tanta Natura, sia coltivata che selvatica. Eppure a oggi queste aree verdi sono prive di tutela paesaggistica. Senza i suoi elementi portanti, una trentina di alberi secolari, il Basaglia potrebbe sparire dall’elenco dei parchi storici regionali. A fronte dei buoni propositi e dei passi concreti intrapresi domina il differimento dei lavori, ci si interroga ancora sulle funzioni e fruizioni prioritarie, la viabilità e l’accessibilità rimangono il lato critico dell’intervento con il nodo dell’ampliamento dei parcheggi. In gioco le esigenze, spesso contrastanti, degli attuali gestori del parco: Asugi, Regione, Comune, Edr. Il progetto definitivo/esecutivo del 1° lotto presentato nell’ottobre 2023, è stato rivisto e approvato dalla Conferenza dei servizi regionale nel febbraio 2024. L’architetto Mina Fiore, qui delegata da Erpac, descrive in anteprima al pubblico come diverrà il parco secondo le linee della progettazione di gara del 1° lotto vinto da Land Italia che è scesa nel dettaglio rispetto alle indicazioni formulate dal masterplan, precisando che il 1° lotto (definitivo/esecutivo) riguarda solo una parte dell’intero complesso. La questione parcheggi è il clou dell’incontro: una studentessa dell’Isis Brignoli legge un appello rivolto dalla classe 1° B al Sindaco di Gorizia riguardo l’imminente costruzione di un parcheggio proprio nell’area di crescita di specie rare spontanee che la classe ha studiato quest’anno e chiede al sindaco se può cambiare idea sulla decisione. Stefano Fabian del Servizio biodiversità regionale ricorda quanto sia importante il ruolo della città nella difesa degli insetti impollinatori e come le orchidee selvatiche trovate nel parco Basaglia siano degli straordinari indicatori del valore ecologico dei prati che, conservatisi in luoghi marginali del parco, sono a tutti gli effetti dei prati stabili. Bene introdurre ex novo prati fioriti ma sarebbe meglio mantenere quelli esistenti attraverso una semplice e attenta gestione per conservare sia i prati che le orchidee ritardando gli sfalci. L’assessore Patrizia Artico, dopo una premessa sulle varie potenzialità del parco Basaglia e sulla sua valenza all’interno della rete dei parchi urbani anche in prospettiva del 2025 anno della capitale europea della cultura per Nova Gorica e Gorizia, entra nel merito della questione parcheggi e scioglie positivamente il nodo gordiano dell’area ricevuta dal Comune in concessione da Erpac e destinata a parcheggio, asserendo che il progetto verrà modificato. La sala applaude calorosamente. Diversi i relatori che spiegano le opportunità culturali, scientifiche e didattiche che il parco offre per una visione allargata dell’ecosistema e del territorio urbano. In particolare le “spedizioni scientifiche” effettuate dalle classi prime e seconde dell’Istituto agrario Brignoli sul contrasto dato dagli alberi alle isole di calore urbano e sugli altri servizi ecosistemici legati strettamente alla vegetazione. Il relatore Giancarlo Stasi ricorda a tal proposito che Legambiente ha inviato lo scorso maggio le prime cinque segnalazioni agli enti proprietari, cioè a Comune ed Asugi, per far inserire due cedri, un leccio e due gelsi del parco Basaglia nell’elenco degli alberi monumentali regionali. Il moderatore Franco Perazza lascia le conclusioni a Luca Cadez: per Legambiente il verde non è solo un colore che rilassa ma soprattutto un insieme di qualità, è attore fondamentale a vantaggio del clima che cambia; per il parco Basaglia è urgente la gestione unitaria di un bene nato unitario, gestione di cura e mantenimento che eviti gli abbattimenti, utilizzi i principi minimi ambientali (CAM) previsti per legge da parte delle amministrazioni pubbliche, privilegi le specie autoctone e non solo quelle esteticamente appariscenti, conservi i prati e il basso consumo energetico con sfalci alternati, favorisca così la biodiversità e riabitui il cittadino ad una visione del paesaggio diversa. Centrale è contrastare l’avanzata del consumo di suolo, artificializzare i luoghi è il primo problema ambientale che attanaglia l’Italia. Gorizia ha consumato già il 40% della sua superficie naturale, la riqualificazione del Basaglia comporterà nuove sottrazioni rispetto l’assetto attuale. Numerosi gli interventi del pubblico. Un auspicio finale ad una collaborazione collettiva a sostegno dei valori prioritari.
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Link utili per chi volesse approfondire i documenti del 1° lotto resi pubblici da ERPAC: Progetto di rigenerazione urbana Parco Basaglia – Gorizia
Planimetria paesaggistica
Modifiche a parcheggi e viabilità La Conferenza dei servizi ha accolto (24/01/2024) positivamente la richiesta di Asugi per ottenere almeno 25 stalli di parcheggio per ogni edificio da lei utilizzato all’interno del parco Basaglia.