Il prof. Travain (Fogolâr Civic – Academie dal Friûl) scrive di nuovo al governatore Fedriga sul tema dell’identità regionale invitando a rivedere il logo di promozione dell’Ente, che, nella sua applicazione diffusa, oggi censura il sacro volatile dei Cesari e dei Patriarchi.
“Signor Presidente, non Le scrivo in friulano, mia lingua nazionale, per evitare che, in buonafede, i Suoi Uffici confinino il mio messaggio al limitativo ambito della tutela delle minoranze linguistiche. Le scrivo perché vorrei contribuire ad evitare che Lei venga ricordato come il governatore che ha promosso questa Regione privandola incredibilmente dell’aquila aquileiese, suo massimo simbolo e ultimo richiamo all’unità ideale delle nostre genti. ‘Io sono Friuli Venezia Giulia’ senza quell’aquila, ultima eco dell’antico orgoglio di un popolo noto come irriducibile sin dai tempi dell’Impero romano, è una terribile attestazione di un grave vuoto d’identità. Prima di distinguerci in friulanofoni, venetofoni, slovenofoni e germanofoni, ‘AQUILEIENSES SUMUS’! Signor Presidente, si faccia carico di un positivo e radicato orgoglio per questa nostra Regione. Non avalli l’indifferenza o la faziosità su queste tematiche. Si faccia carico di restituirci un’identità, che va rafforzata, non diminuita”. Così, l’8 agosto 2025, il prof. Alberto Travain, leader del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico “Fogolâr Civic” e presidente del Circolo Universitario Friulano “Academie dal Friûl”, ha scritto di nuovo al governatore regionale FVG Fedriga sull’importante tema della promozione di un’identità della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia “che non può sostituire – soggiunge Travain – la nostra ultrabimillenaria Aquila con un poco più che bicentenario Tricolore nazionale italiano, come oggi avviene in tutte le occasioni promozionali dell’Ente. Perché rinnegare il nostro grande simbolo peculiare?”.
In copertina : Altar dal ‘238 (Altare dell’anno 238 d.c.)